Capitolo 9

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(Lucia)

Ormai siamo arrivati a casa mia.
"Alessandro aspetta." non può portarmi fino a casa.
Accostra e scendo velocemente dalla moto.
"Ho sbagliato strada?" mi chiede confuso.
"No no, è meglio che da qui in poi vado a piedi."

Se la compagna di mio padre mi vede, o peggio, se mio padre mi vede mi uccide.

"Sicura? Se vuoi ti accompagno a piedi."

-Che dolce.- Penso.

"No tranquillo, grazie mille per tutto. Sei stato gentilissimo."

Mi allontano salutandolo con la mano e lui fa lo stesso.
Sta lì ad aspettare che giro l'angolo e appena lo faccio sento che mette in moto e va a casa.

*20.00*

Andiamo in tavola.
C'è mio papà a capotavola e la sua compagna dall'altro lato.

"Come è andata oggi a scuola tesoro?" chiede mio papà.

-Mentigli.- dice la mia vicina nella testa.

"Bene, hanno spiegato."
"Domani andate a Milano?" chiede Rosa.
"Si..andiamo a trovare Angela." dice mio papà un po' scocciato.

Angela è mia mamma.
I miei genitori si sono separati quando avevo dodic'anni e non sapevo perché mio papà fosse andato via di casa.
Ero troppo piccola per capire.
Questa estate mi sono trasferita con lui, anche se avrei preferito rimanere nella mia Milano.
La cosa che non sopporto è che abbia una compagna.
Dopo aver lasciato mia madre, perchè 'aveva bisogno di libertà' , ha avuto il coraggio di cercarsi una fidanzata e ora, che è pieno di soldi, mi ha quasi costretto a venire con lui perchè 'non vuole più perdersi sua figlia crescere', 'vuole riparare il rapporto', 'mi rivuole nella sua vita' , ma sono tutte sciocchezze.
Se mi voleva veder crescere ormai è troppo tardi e se mi voleva nella sua vita non doveva lasciare mia madre e me da sole.
Lo odio e odio questa stupida che va a letto con lui solo per i suoi soldi.

"Non finisci la cena Lucia?" mi chiede Rosa.
"No."

Butto il piatto in avanti come per rifiuto e corro in camera mia infuriata.
Sento urlare da sotto:
"Sei sempre la solita maleducata! Ti metto in collegio se continui cosi!"
Faccio finta di non sentirlo, mi chiudo in camera e metto a tutto volume la musica.

***

Ieri sono stata con Alessandro.
Per fortuna mio papà non ha scoperto che ho saltato scuola.
Oggi pomeriggio parto per andare a Milano a trovare, finalmente, mia mamma.
Inizio a prepararmi la valigia e improvvisamente sento suonare al campanello.
Sarà un altro corriere.
-Chissà cosa avrà comprato ancora Rosa.-

Dopo pochi minuti sento chiamare il mio nome.

-Cosa vuole?-

Scendo le scale.
"C'è un ragazzo che ha chiesto di te."
Mi dice Rosa.

-Un ragazzo?-

Sto per uscire e sento dalla cucina mio padre che chiede chi fosse.

-Oddio, che ci fa Alessandro qui?-
-È pazzo!- Penso.

"Che ci fai qui?" gli chiedo irritata.
"Non sei venuta a scuola e non sapevo se magari.."

Non gli faccio finire la frase. Se mio padre esce è la fine!

"Senti Alessandro non devi venire a casa mia, noi due non ci conosciamo abbastanza e se mio padre dovesse uscire, io non sono mai stata ieri con te." dico impaurita.

E vedo che gli si aggrotta la fronte.
Dopo che è venuto qui, lo mando via così in malo modo.
Sto per scusarmi e spiegargli tutto quando...

"Che succede?" Sento urlare.
È mio papà.
Si rivolge a me:
"Cosa ci fa lui qui?"
Non so che dire.
Mi invento un'altra bugia?
-Sì.-

"È venuto a portarmi dei libri." spalanco gli occhi sperando che stia al gioco.

Dopo un attimo di confusione, vedo che tira fuori dal suo zaino nero gli unici due libri che ha.
"Bene allora ciao." e di corsa se ne va.

Appena Alessandro sparisce mio padre si gira verso di me e mi dice:
"Perchè aveva questi due libri?!"
Inizia ad alterarsi.
"Non sono miei, sono di una mia compagna di classe." sono agitata. Non so più che scuse inventarmi.
Con uno sguardo freddo mi dice soltanto:
"Va bene."
Sospiro e ritorno in camera mia a finire di prepararmi la valigia.

Mi siedo sul letto.
"Finalmente ho finito." dico a me stessa e inizio a sfogliare i suoi due libri e in mezzo c'è anche un quaderno.
Lo apro e dentro ci sono tutti i dati che, sicuramente, compila per noia, come faccio anche io.

"Nome:Alessandro
Cognome:De Luca"

Poi c'è scritto il nome della scuola e...e anche il numero di telefono, i suoi vari social e la mail.
-Gli scrivo?-

"Lucia partiamo!"

-Di già?- penso.
Prendo la mia valigia, i libri di quel strano, ma interessante ragazzo e vado giù dalle scale.
Mio padre carica la valigia mia e sua, mentre io posiziono i libri tra il cancelletto e il muretto così, se deve studiare, puó venirseli a prendere.
Dopo aver salutato Rosa partiamo per Milano.

Continuo a guardare il suo numero di telefono e penso cosa posso scrivergli.
Entro su WhatsApp.

'Ciao Alessandro sono Lucia.
Dentro al quaderno che mi hai dato c'era il tuo numero.
Volevo ringraziarti per tutto, soprattutto per avermi retto il gioco.
Se vuoi ho lasciato i libro tra il cancelletto e il muretto. Vai pure a prenderli.'

Invio? Inviato.

Mio padre mi disturba.
"Hey, piccola, abbiamo 3 ore minimo di strada. Che mi racconti?"

Cosa? Vuole diventare il mio migliore amico adesso?

"Niente." rispondo secca e controllo se per caso Alessandro mi ha risposto.
Non ha visualizzato.
Accende la radio

"Che musica ascolti?"

Sbuffo. Metto il gomito vicino al finestrino e mi tengo la testa con la mano.

"Un po' di tutto.."
Dico indifferente.
"Ti piace questa?"
È una canzone in spagnolo..mi piace molto.

Il telefono vibra.
In fretta metto la password per sbloccarlo.

'Ciao! Figurati...sono abituato a mentire al mio.'

Sorrido.

AMORE AMAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora