(Alessandro)Non pensavo che potesse nascondersi così tanta tristezza in lei.
Sono veramente l'unico che riesce a capirla?
Vorrei che smettesse di piangere.
La prendo tra le mie braccia.
"Anche io ho avuto una vita difficile." le dico sperando di calmarla in qualche modo.
Continuo:
"Mio padre mi picchiava da piccolo e i bambini delle elementari mi prendevano in giro.
Andavo a scuola con la guancia viola, le madri mi vedevano e parlavano male della mia famiglia in casa loro, così quegli stronzetti lo venivano a sapere da quelle troie di loro madri e mi insultavano."
"Sono tutti stronzi." dice lei con lo sguardo perso nel vuoto.
"Si." la guardo.
Voglio vedere i suoi occhi.
I nostri sguardi si incrociano e ci guardiamo per qualche istante.
Ha gli occhi ancora più lucidi del solito.
Le si legge la tristezza nei suoi occhi. Questo mi provoca un brivido su tutta la schiena.
"Dormiamo."
Lucia interrompe il silenzio:
"Domani è l'ultimo giorno di scuola."
Prende il lenzuolo, si gira e dorme.***
Sono le 7.15 e Lucia sta ancora dormendo.
Mi strofino il viso per cercare di svegliarmi e, stiracchiandomi, spengo la sveglia sul mio comodino.
Mi giro per svegliare la meravigliosa e stanca ragazza di cui mi sto invaghendo.
Rimango a guardarla per qualche istante.
Ha la pelle rilassata, le due rughe che si creano tra le sopracciglia quando è triste o arrabbiata non ci sono più.
Decido di svegliarla e, dopo esserci preparati, montiamo in motorino e ci dirigiamo verso le nostre scuole.Come ogni ultimo giorno di scuola tutte le scuole del quartiere, si riuniscono nel grande palazzetto per terminare in festa la fine dell'anno scolastico.
***
(Lucia)Arriviamo nel parcheggio delle scuole e vedo che in lontananza c'è un gruppetto di ragazzi e deduco che siano gli amici di Alessandro.
Ci guardano e questo mi mette a disagio.
Alessandro si ferma lontano da loro.
Mi prende il casco dalle mani e mi sussurra:
"Stammi vicina e se fanno qualche commento non ascoltarli. Capito?"
Annuisco.
Andiamo verso di loro.
Mi sento abbastanza in imbarazzo e fuori luogo, così abbasso la testa e indietreggio:
"Vado in classe".
Dopo quello che è successo questa notte, l'ultima cosa che voglio sentire sono commenti di cattivo gusto.
Senza che lui mi dica altro mi volto e vado di fretta in classe.***
(Alessandro)"Vado in classe."
E se ne va.
"Come mai vai con quella?" dice con un ghigno la fidanzata di Massimo, Clara.
"Ho sonno, non ho voglia di parlare."
Mi stanno innervosendo di già.
"Come mai non rispondi?"
La fulmino con lo sguardo.
Butta a terra il mozzicone di sigaretta.
"Lo sai che quella è in classe mia?"
Mi dice vedendo che non rispondo.
"E allora?"
"Niente, è antipatica."-Antipatica? Lei?-
-Ale stai calmo. È una ragazza. Non puoi picchiare le ragazze.-"Vaffanculo."
E con le mani in tasca salgo in classe per l'appello.***
"De Luca Alessandro."
"Sì..."
L'ultima volta che rispondo all'appello e poi finalmente inizio una vita nuova.
Ci saranno gli esami, ma posso farcela.Stiamo andando al palazzetto e mentre cammino vengo affiancato da Francesco, il mio migliore amico.
"Hey." mi saluta e continua:
"Lo sai che è una stronza, non prendertela." continua vedendo che non parlo.
Alzo le spalle.
"Ti piace?" mi chiede curioso.
Mi fermo e mi guardo intorno per vedere che non ci sia nessuno che conosco apparte lui.
Metto le mani in tasca e mi faccio coraggio
"Puó essere."
Mi arruffo i capelli:
"Senti è una ragazza fantastica. Puó sembrare timida, antipatica, asociale, tutto quello che vuoi, ma 'sembra', non 'è'."
Continuo:
"È gentile, simpatica e se glielo chiedi ti da anche il cuore pur di aiutarti."
Francesco:
"Sono felice per te."
E con un sorriso mi fa capire che è veramente contento di vedermi finalmente felice.Arriviamo nel palazzetto e mi guardo intorno per vedere se in mezzo a tutta questa gente riesco a vedere Lucia.
Dopo un paio di minuti la vedo seduta verso la metà con il cellulare in mano; molto probabilmente perchè si sente in imbarazzo e cerca di occupare il tempo.
Vado da lei e senza dirle nulla mi siedo accanto.
Distoglie lo sguardo dal telefono e ci guardiamo negli occhi.***
(Lucia)Finalmente è arrivato.
Ogni volta che vedo i suoi occhi azzurro mi innamoro sempre di più.-Vorrei guardare questi occhi per sempre.-
Abbasso lo sguardo e lo ringrazio per essere arrivato.
"Figurati."
Dopo poco la preside. e i vari insegnanti, iniziano a parlare e Ale sottovoce mi sussurra:
"Stasera c'è una festa. Ti va di venire con me?"
-Come una festa?- penso terrorizzata.
Odio i posti affollati, ma voglio stare con lui.
"Va bene."
"Perfetto. Tuo padre ti lascerà venire?"-Cazzo mio padre.
Cosa mi inventeró?-"Mi inventeró qualcosa. Non preoccuparti."
***
"Hey Alessandro." una ragazza dai capelli rossi e con gli occhi verdi si avvicina a noi.
"Ciao Cate."-Chi cazzo è?- penso ingelosendomi leggermente.
Si abbracciano.
È una ragazza bellissima.
Mi demoralizzo.La ragazza si rivolge a me:
"Piacere Caterina."
E con un sorriso smagliante mi porge la mano.
"Lucia, piacere."
E mi da due baci sulla guancia.
Alessandro, vedendo il mio disagio, interviene:
"Lei è la ragazza di Francesco, il mio migliore amico, ed è una mia cara amica." Mi dice.
Mi tranquillizzo e le sorrido felice.
"Mi siedo qui con voi." e si accomoda.***
Questa ragazza mi inizia a stare simpatica.
È solare e mi mette allegria.
Magari potremmo diventare amiche.
Chi lo sa."Allora Lucia tu vieni alla festa stasera, vero?" quel sorriso non le si spegne mai dal volto.
"Si certo!"
È contaggiosa la sua felicità.
In questo momento è come se tutta la mia tristezza fosse svanita. Ed è una sensazione fantastica.
Ale mi osserva parlare con la sua amica e vedo che sorride.
Forse è felice per me.
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AMORE AMAMI
רומנטיקהEccola lì: Lucia. Alta, qualche chilo di troppo, capelli castani mossi e lunghissimi. Finita scuola è sempre seduta lì ad aspettare l'autobus con le sue cuffiette blu alle orecchie. Mi incuriosisce, devo essere sincero, ma sono troppo sbagliato per...