Capitolo 24

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(Alessandro)
Uscito dal bagno sento parlare Caterina e Francesco che sono al piano di sotto, così decido di andare da loro.

"Buongiorno."
Dico sottovoce.
"Buongiorno."
Mi siedo a tavola e noto con grande piacere che Francesco è andato a prendere i croissant.

"Scusate per ieri sera, non so che mi è preso."
Mi sono comportato da idiota.
Mi manca, ma non posso coinvolgere in questo modo anche loro.
"Non ti preoccupare, non è colpa tua."
"Infatti è colpa di quella.."
Francesco sta per offendere Lucia, ma Caterina lo interrompe:
"Stai zitto! Non sai nulla di lei!"
Francesco posa la tazza di tè e, voltandosi verso di lei, esorta dicendo:
"Visto che sai tutto: come mai se n'è andata?!"
"Non sono affari tuoi!"
"Di Ale sì."
Francesco cerca di proteggermi e fa un'ultima domanda a Caterina:
"Cate...ma tu, al suo posto, cosa avresti fatto?"
Glielo chiede in tono di sfida.
"Io..." resta immobile con la tazza fra le mani per pensare ad una risposta adeguata:
"...non avrei avuto scelta."
Francesco rompe questo clima di calma che si era creato con fatica:
"Tu vuoi dirmi che te ne saresti andata!?"

«...
Passarono dei giorni dopo il mio esame.
Sono stati giorni fantastici.
Entrammo in camera mia.
Quella notte sarebbe finalmente stata mia.
La volevo più di qualsiasi altra cosa.

Si sedette sul letto.
Non so per quale strano motivo, ma la vedevo preoccupata e pensierosa.
"Lucia, tutto bene?"
Mi sedetti di fianco a lei e le portai dietro all'orecchio il ciuffo di capelli che mi impediva di vederle il viso.
"Sì..."
Si torturava le dita come faceva ogni volta che era nervosa.
"Sei nervosa, che hai?"
La guardai dritta negli occhi.
Abbassó lo sguardo e pensai che fosse triste, che avesse bisogno di affetto.
Così la presi per i fianchi e la distesi sotto di me.
"Lo sai che con me puoi parlare."
Chinó la testa verso destra scoprendo il collo.
Iniziai a baciarla in quel punto e arrivai fino alle labbra.
"Lucia..."
"Sì."
Mi mise le mani sotto alla maglia nera che tanto amava e io la tolsi.
Continuammo a baciarci e successivamente le tolsi la maglietta, i pantaloncini, il reggiseno...finchè non ci trovammo nudi e facemmo l'amore.

Era diverso dal sesso che facevo con le altre ragazze.
La differenza è che prima lo facevo per soddisfare me stesso, in quel momento lo facevo perchè non riuscivo a resisterle.
***
Appoggió la testa sul mio petto e iniziai ad accarezzarle i lunghi capelli castani e lei inizió a passare il dito sopra ai miei tatuaggi.

"Amo le due ali che hai sul petto."
Mi disse e proseguì:
"Tra tutti i tuoi tatuaggi è il mio preferito."
Aveva una voce calma e dolce.
Si alzó a sedere per un attimo per guardarmi dall'alto.
Era bellissima.
Aveva i capelli leggermente scompigliati, la pelle leggermente arrossata e quelle meravigliose labbra carnose leggermente aperte.

-Dio quanto la vorrei di nuovo qui.
Se il tempo si potesse fermare, lo fermerei a quella sera.-

Lei ed io,
su quel letto,
a fare l'amore,
l'amore vero.

"Sì, è il mio preferito."
Si era alzata per riguardare tutti i tatuaggi e con un sorriso accennato si ributtó delicatamente vicino a me.
Le baciai la fronte, con la mano libera le tirai su la testa e dalla fronte passai alla tempia, alla guancia, all'angolo della bocca fino a baciarle le labbra.
"Ti amo Lucia."
Sospiró,
come se non avessi dovuto darle quella notizia.
Ma non ci feci caso.
Si riposó sul mio petto e chiudemmo gli occhi.

AMORE AMAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora