(Alessandro)
Apro gli occhi e ci metto qualche secondo a capire che devo alzarmi per andare a scuola.
Ma aspetta, che ore sono?
Guardo l'orologio e sono le 7.48.
Ecco arriveró in ritardo!
Non posso, di nuovo.
Prendo la cartella, butto dentro due, tre libri che sono sopra alla mia scrivania, corro velocemente in bagno e infine mi metto addosso dei vestiti trovati sulla sedia in camera.
7.53
Mancano 8 minuti al suono della campana, ce la posso fare.
Corro giù dalle scale velocemente, vado in garage e salgo sulla mia moto.7.59
Arrivando a scuola per poco non travolgo una ragazza.Cazzo.
È Lucia.
Rallento e le chiedo scusa e lei, con un finto sorriso, mi dice che è tutto apposto.
Sorrido, strano da me, e vado a mettere la moto nel parcheggio tra le due scuole.Che bella voce.
Entrato in classe, vado nel mio solito banco dove ci sono anche Francesco e Massimo.
"Come stai Ale?"mi chiede Massimo.
"Bene" rispondo senza pensarci troppo.
"Come mai?" mi chiedono quasi contemporaneamente.
Racconto quello che è successo poco fa.
"Dai Ale, ti piace?" mi dice Massimo con una faccia schifata.
"No!" Dopo una breve pausa "E anche se fosse?" inizio ad alterarmi, ma per fortuna la conversazione si interrompe grazie all'entrata della professoressa.Come sempre inizio a pensare agli affari miei.
Cos'ha che non va Lucia?
La trovi una bella ragazza e sembra dolce.Alla ricreazione scendiamo nel cortile confinante col retro del liceo, ci fumiamo una sigaretta e trascorriamo la pausa con altri tre ragazzi, amici di Massimo.
Iniziamo a parlare del weekend e di cosa faremo e, uno di loro, propone di andare in discoteca.
Io accetto, come fanno tutti gli altri, e subito dopo suona la campana.***
Oggi è sabato.
Finalmente è arrivato il weekend.
Scendo dal letto e vado a fare colazione."Ti ho lasciato il caffè nella Moka. Baci Mamma."
Ogni sabato mia madre va a fare volontariato e ogni volta mi lascia un biglietto con scritte più o meno le stesse cose. Le voglio veramente bene, perché anche se sono un disastro come dice mio padre, lei mi ama lo stesso.
Il telefono di casa improvvisamente squilla e corro a rispondere.
"Sono papà. Oggi non torno a pranzo, cucina da solo." e senza che io possa dire altro, termina la chiamata.
"Stronzo." dico tra me e me.Inizio ad aprire frigo e dispense, ma in casa oltre ad un po' di formaggio e un quintale di scatolette di tonno non c'è altro.
Il supermercato non è tanto distante da casa mia, ma comunque decido di prendere la moto.
Arrivo e mi fiondo nella gastronomia per prendermi qualcosa di pronto. Non sono un bravo cuoco.
Arrivo alla cassa, pago e davanti a me c'è una ragazza con i capelli mossi castani e poco più bassa di me. Si gira per pagare e, cazzo, è Lucia.
Ha tre borse da portare in auto. Lei non si accorge di me, non si ricorderà di sicuro visto che l'unica volta dove abbiamo "parlato" avevo il casco.
Pago velocemente e mi precipito ad aiutarla, visto che va avanti a fatica.
"Posso aiutare?" dico con un sorriso.
Si gira di scatto. I suoi occhi di un nocciola intenso si illuminano e le lentiggini che le tappezzano il viso risaltano il suo sorriso bianchissimo.
"Ciao! Ce la posso fare, grazie comunque."
Confuso dai suoi occhi, le prendo due borse e lei ride, nascondendosi il viso con i lunghi capelli mossi.
"Sei in macchina?" chiedo stupidamente.
"Sì, è lì in fondo." mi dice lei indicando una macchina nera splendente.
La aiuto a caricare la spesa nel bagagliaio e vedo che davanti, nel posto del guidatore, c'è un signore ben vestito.
Chiude rumorosamente il bagagliaio e si gira a guardarmi senza dire una parola.
Mi accorgo che quella specie di pinguino mi sta fissando, quindi decido di dileguarmi:
"Io me ne vado. Ciao."
Lei mi ringrazia e sale in macchina.
I finestrini sono abbassati e sento quel signore dire:
"Chi è quel ragazzo?" con tono schifato e preoccupato:
"Non sarà mica tuo amico vero?"
Non voglio sentire altro e vado alla moto per ritornare a casa.Era sicuramente suo padre.
Ma perchè non piaccio a nessuno?***
Arriva sera e inizio a prepararmi per andare in discoteca con i miei amici.
Dopo circa 20 minuti arrivano a prendermi e con la macchina di Massimo andiamo al locale.Sono le 23:00, c'è tantissima gente.
"Ciao ragazzi!"
Urla una ragazza che é seduta su un tavolo.
Uno degli amici di Massimo le va incontro, così tutti lo seguiamo.È un tavolo pieno di ragazze, tra cui Clara, e decidono di sedersi con loro.
Parliamo e beviamo, probabilmente troppo e, sinceramente, non mi dispiace.***
Apro gli occhi, piano piano, svegliato da baci sul collo.
Che cazzo succede?
L'alcol mi picchia la testa.
Mi stropiccio gli occhi e vedo distesa vicino a me una ragazza bionda.
"Chi sei?" dico bruscamente.
La ragazza si allontana di colpo e si acciglia.
"Marta." dice in modo acido, incrociando le braccia al petto.
Ripenso a ieri sera e mi ritorna in mente qualcosa e anche il suo viso.
"Marta, buongiorno. Ma noi..."
lascio in sospeso la frase, sperando che finisca lei.
"Si, noi." dice con un misto di rabbia e delusione.
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AMORE AMAMI
RomanceEccola lì: Lucia. Alta, qualche chilo di troppo, capelli castani mossi e lunghissimi. Finita scuola è sempre seduta lì ad aspettare l'autobus con le sue cuffiette blu alle orecchie. Mi incuriosisce, devo essere sincero, ma sono troppo sbagliato per...