(Lucia)
Saluto Alessandro per messaggio, dicendogli che sono impegnata, e cambio stazione radio.
Guardo fuori dal finestrino, siamo quasi arrivati in autostrada."Allora come ti trovi nella nuova scuola?"dice mio padre sorridendo.
Cosa dovrei dire?
Mi trovo male.
Mi sento sola in quel paese.
Non avere amici, dove vivi, fa schifo.
A Milano tutti mi volevano bene."Allora tesoro?"
"Male papà! Come vuoi che mi senta in un posto dove nessuno mi vuole bene? In un posto dove non ho amici?"-Perché me ne sono andata da Milano?-
Mio papà non ha più parlato.
Per tutto il viaggio ho ripensato ai bei momenti passati con i miei amici e soprattutto con Luca.***
"Lucia siamo arrivati."
Apro gli occhi.
Mi spunta un sorriso.
Un sorriso che non avevo da molto tempo.
Milano.
Finalmente sono a casa.Scendo dalla macchina velocemente, entro in casa mia e urlo:
"Mamma!"
La sento scendere di corsa dalle scale e appena ci vediamo, come attratte da una calamita, ci abbracciamo.
Mi è mancata tantissimo.
"Amore come stai?" mi chiede un po' emozionata.
"Bene!"
-Sì, ora sto bene.-Sento che la porta si spalanca del tutto e vedo entrare mio papà con le due valigie e il mio beuty case.
"Ciao Angela."
"Ciao." risponde acida.Secondo me mamma, quando lui mi ha portata via da qui, lo odia ancora di più.
"Vieni Lucia, ti faccio vedere una cosa."
Con un grande sorriso mi prende e mi guida su per le scale e mi fa entrare in camera mia.
Non noto nulla di diverso, c'è sempre il mio quadro di Londra, i miei poster e la scrivania è piena di penne e pennarelli.
Mi giro a guardarla, non capisco.
Mia madre mi indica la scrivania.
C'è una lettera.
Vado a prenderla."Io vado giù. Appena finisci raggiungimi."
Sorride e chiude la porta davanti a sé.-Chi mi può mandare una lettera qui?-
Mi siedo sul letto incuriosita.
Apro la busta perfettamente sigillata.
All'interno c'è un foglio azzurro.
Ho capito.'Cara Lucia,
Ti scrivo perchè c'eravamo promessi di fare così:-Ci scriviamo una volta tanto, altrimenti quando ci troveremo non sapremo più cosa dirci.-
Devo renderti partecipe di una novità.
Mi sono trasferito a Londra...'-Cosa?!- penso incredula.
'...lo so, dovevamo farlo insieme, ma quando mi è arrivata questa opportunità non me la sono fatta scappare.
Mi raggiungerai qui appena finisci il liceo.
Mi manchi e non vedo l'ora di stare ancora..'Prendo la lettera e con tutta la forza che ho la lancio davanti a me e mi copro il viso con le mani.
Sono arrabbiata e non posso fare a meno di piangere.-Io dal paese dove sono ora continuo a scrivergli lettere, indirizzandole qui a Milano e lui dov'è? A Londra!
Tutte le volte che avevo bisogno di lui, lui era a Londra!-Sbatto i pugni sul letto.
-Ma perché non mi risponde ai messaggi?Adesso da Londra non si possono neanche inviare messaggi?-
Prendo il telefono.
Vado su whatsapp, premo il suo contatto e vedo che non entra da 1 mese.
-Vaffanculo.-Continuo a leggere con le lacrime agli occhi per la rabbia e anche per la delusione.
Luca ed io siamo migliori amici, mi aspettavo almeno una telefonata da parte sua dove mi spiegava il perchè!
Quando avevamo undici anni abbiamo visto un film per ragazzini bellissimo.
Il film era ambientato a Londra e ci siamo fatti una promessa:"Quando diventeremo grandi andremo a Londra insieme!"
"È una promessa?"
"Sì, insieme."Piango. Non riesco a capire se è perché mi ha delusa, se è per la rabbia o se è perchè non lo vedrò e non lo potrò abbracciare nemmeno questa volta.
È da mesi che non lo vedo.
Luca è..era?..il mio migliore amico ed è stato il mio primo fidanzato.
Lo amavo.
In fondo era l'unico ragazzo che mi capiva pienamente.
Prendo il telefono e decido di chiamarlo.
Premo il suo contatto con il dito che trema, a causa della valanga di emozioni negative che sto provando in questo momento, e avvio la telefonata.*Numero di telefono inesistente*
"Ma...mi prendi in giro?!" urlo contro la vocina irritante della segreteria.
Lancio il telefono dietro di me, sopra al letto, e mi distendo con le gambe a penzoloni, coprendomi il viso con le mani.
Sento bussare alla porta.
Cancello le lacrime che mi stanno rigando il viso e, con più calma possibile, rispondo di entrare.
È mia madre, come immaginavo.
Entra nella mia stanza, si siede vicino a me e mi abbraccia."Cosa c'è scritto nella lettera?"
"Luca è andato a Londra, senza di me!"
Puó sembrare una cosa stupida per cui piangere, ma io ci credevo, era il mio sogno,
il nostro sogno.
E poi lui mi manca da morire.Mi bacia sulla fronte, come se fossi una bambina e mi rassicura.
Mi sento bene in quest'abbraccio.
Protettivo.
Caldo.
Un abbraccio dove entri e non vorresti uscirne più.***
Mi stacco da lei.
Decido di non pensarci, anche se è un po' impossibile.
Mia mamma mi guarda mentre mi asciugo le lacrime e mi accarezza la schiena per consolarmi."Lucia sono maschi. Ma lui ti vuole veramente bene. Prima di arrivare a conclusioni affrettate parlagli."
Ha ragione.
Mi asciugo le ultime lacrime.
"Peró non mi risponde."
La guardo dritta negli occhi, per farle capire che non so cosa fare.
"Vai a parlare con Maria e Giulio."Maria e Giulio sono i suoi genitori.
Mi consideravano parte della famiglia.Le sorrido per ringraziarla, mi alzo e, dopo essere andata in bagno per sistemarmi un po', esco di casa e suono al campanello della casa di Luca...ex casa di Luca.
Mi apre Maria e mi accoglie a braccia aperte.
È una donna di media statura e con un corpo perfetto. È molto solare e dolce, proprio come il figlio.
Mi da un bacio sulla guancia e mi chiede come sto, come mi trovo.
Le spiego più o meno come sta andando e si vede che è dispiaciuta per me.
Lei e mia madre sono molto amiche e non accetta molto la decisione di mio padre di avermi costretta a trasferirmi con lui.C'è un momento di silenzio.
"Emh Maria..ma..Luca? Mi ha scritto una lettera indirizzata qui." indico la loro finestra dove si intravede casa mia.
"Lucia...lui è a Londra. Ha perso il telefono e non ha più il tuo numero. Così ti ha scritto una lettera. Ma evidentemente si ricordava a memoria solo il vecchio indirizzo."
Si vede che non accetta ancora la sua decisione.
"Ma...perchè?" dico triste.Inizia a guardarmi con gli occhi lucidi e inizia a fare 'no' con la testa:
"Non lo so proprio tesoro. Era il suo sogno."Abbasso la testa. Sbatto le palpebre per non far scendere le lacrime e chiudo i pugno per la rabbia.
"Mi puoi dare il suo nuovo numero?"
Ho più rabbia che tristezza in questo momento.
Lo chiamerò e gli urlerò contro per farmi dare spiegazioni.
Il mio sogno era di andare a Londra assieme a lui.
Ma evidentemente si è dimenticato di me.

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AMORE AMAMI
RomanceEccola lì: Lucia. Alta, qualche chilo di troppo, capelli castani mossi e lunghissimi. Finita scuola è sempre seduta lì ad aspettare l'autobus con le sue cuffiette blu alle orecchie. Mi incuriosisce, devo essere sincero, ma sono troppo sbagliato per...