(Alessandro)
"Allacciare le cinture di sicurezza."
"Pronti per il decollo."
"In caso di emergenza utilizzare le mascherine che scenderanno dall'alto"
"Le uscite di emergenza...""Ciao."
Una vocina mi richiama alla sua attenzione.
"Mi chiamo Michele."
Guardo questo bambino dagli occhi vispi e il sorriso sincero.
"Ciao Michele."
Rinizio a fissare il finestrino da dove si vede un panorama mozzafiato."Come ti chiami?"
Mi chiede interrompendo nuovamente i miei pensieri.
"Alessandro."
"Giochi con me?"
"Non ho molta voglia, magari dopo."
Mento, non avró mai voglia.Passano pochi minuti e sento il bambino iniziare a tamburellare sui braccioli del sedile e a dondolare le sue gambe, visto che non riusciva a toccare terra.
Dopo pochi secondi si rivolge nuovamente a me:
"Perchè sei da solo?"Guardo oltre di lui per vedere se c'è sua madre o suo padre, ma vedo soltanto un signore anziano che sta già russando.
"Perchè sto andando a trova una persona."
Sono molto distaccato, anche perchè un bambino non potrebbe capire la situazione.
"Tua moglie?"
Lo guardo negli occhi e mi viene da sorridere:
"No, forse un giorno."
"Come si chiama?"
"Lucia."Questo bambino mi sta simpatico e, osservandolo meglio, mi assomiglia molto.
Ha gli occhi azzurri e i capelli castani."Ed è bella?"
La mia mente inizia a vagare, per conto suo, tra i ricordi nella mia mente.
Mi ricordo la prima volta che l'ho vista, la prima volta in cui ho passato le mie dita fra i suoi lunghissimi capelli marroni e la prima volta che l'ho guardata intensamente negli occhi e, questi, mi hanno rapito."Sì, Michele. È bellissima."
Sorride.
"Ti piace tanto?"
"Tantissimo..."
Faccio una pausa e sento che le lacrime iniziano a salire, ma le ricaccio giù.
"...così tanto che sto correndo ai 900 km/h per raggiungerla."Mi guarda con i suoi occhioni azzurri ed un sorriso innocente.
"E tu dove stai andando?"
Gli chiedo per continuare la conversazione.
"Sto andando a trovare papà."
"E con chi sei qui?"
"Con lo zio."Dice indicando il vecchio signore sedutogli accanto.
-Dov'è sua madre?-
Penso tra me e me."Vivi con tuo zio?"
"No!"
Dice ridendo:
"Vivo con la mamma."Immagino che i genitori siano separati visto che non vedo traccia della madre.
"Ti va di giocare?"
Chiedo, finendo il discorso, e il bambino acconsente.***
"Prepararsi per l'atterraggio."
"Ciao Alessandro, un giorno giocheremo di nuovo assieme."
Gli sorrido e gli do corda per non farlo stare male.
"Ciao Michele."
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AMORE AMAMI
RomanceEccola lì: Lucia. Alta, qualche chilo di troppo, capelli castani mossi e lunghissimi. Finita scuola è sempre seduta lì ad aspettare l'autobus con le sue cuffiette blu alle orecchie. Mi incuriosisce, devo essere sincero, ma sono troppo sbagliato per...