Capitolo 18

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(Lucia)

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Finalmente è finita.
Tutti si dirigono verso la fine del palazzetto, dove ci sono le due uscite.
Ale:"Cate non è che mi fai un favore?"
Le sussurra all'orecchio, ma io riesco a sentirlo.
Non so minimamente cosa le possa chiedere.
"Vai a casa di Lucia, dici a suo padre che sei una sua amica e che stanotte verrà a dormire da te."

-Perchè dovrei andare a dormire da lei?- penso abbastanza confusa.

Ma non ci do tanto peso.
Molto probabilmente è per poter stare alla festa più a lungo

***

Ale:"Lucia. Stasera dormi a casa mia. Ti va?" mi dice e il mio cervello è in confusione.

-Non dovevo dormire da Caterina?-
-Perchè vuole che dorma a casa sua?-

Per un attimo ho paura che possa essere una trappola.
"Così possiamo stare di più alla festa." continua .
Caterina interviene:
"Gli diciamo che vieni a dormire da me."
Accetto titubante.

***

Dopo vari minuti che camminiamo, incontriamo Francesco.
Lui e Caterina iniziano a baciarsi.
"Ale posso parlarti?"

Ho paura di questo suo invito a dormire da lui.
Ho paura che possa essere solo una trappola per divertirsi.
Un piano progettato da tempo con i suoi amici.
Devo tranquillizzarmi, in fondo so che non farebbe mai una cosa del genere.
Sembra un ragazzo cattivo, ma in realtà è dolce.

"Cosa succede?"
"Perchè dormo da te?"

Sono nervosa, forse non dovevo chiedere, non voglio sembrare ridicola.

"Possiamo stare più tempo insieme, ma se non vuoi...non importa. Non voglio di certo costringerti."
E mi sorride.
"Vengo, grazie."
Mi sorride e ritorniamo dai due piccioncini.
"Ciao Lucia! Io sono Francesco."
Mi stringe la mano e lui, come la sua fidanzata, ha un sorriso contagioso.

***

Io e Caterina iniziamo il piano entrando in casa mia, successivamente pranzerà qui e infine convincerà mio padre a "dormire da lei".

"Che bella casa." dice sorridendo.
La ringrazio.
"Oh. Ciao..."
Rosa ci accoglie all'ingresso e si presenta.

Andiamo verso la cucina e Caterina, all'orecchio, mi dice:
"Che mamma giovane e bella che hai."
Mi irrigidisco un po':
"Non è mia madre." rispondo acida, ma subito dopo me ne pento.
"..scusa." dice confusa e dispiaciuta.
Le sorrido per farle capire che va tutto bene e andiamo nella sala da pranzo dove c'è mio padre che, sfogliando il giornale, ci vede entrare e vedo che si innervosisce.
Lo conosco abbastanza da capire che è più che arrabbiato. Non so se è per il fatto che gli ho portato, senza preavviso, un'estranea in casa o se è perchè si è accorto che non ero in casa questa notte.

Mi affretto a parlare così da evitare sue fastidiose e pericolose domande.
"Papà ti presento Caterina. È la mia amica di scuola."

Caterina, interpretando alla perfezione il suo personaggio, e con il suo solito sorriso smagliante, porge la mano a mio padre e vedo che le sue rughe sulla fronte si rilassano leggermente.
Si alza e con gentilezza invita la mia 'amica' ad accomodarsi:
"Non c'è molto da mangiare. Se Lucia mi avrebbe avvertito, Rosa avrebbe preparato di meglio." cerca di scusarsi.
"Non si preoccupi. Non mangio molto."
Lei e mio padre sembrano andare d'accordo e questa cosa non mi da fastidio.

AMORE AMAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora