Arrivo alla Boutique con il fiato corto, e in ritardo di 15 minuti. Sento veramente il bisogno di dormire, cinque ore a notte non bastano. E me ne sono accorta quando, prima di andare alla Boutique, mi sono abbandonata alle braccia di Morfeo. Sono veramente delusa di me stessa, odio le persone ritardatarie ed essere una di quelle mi infastidisce. Arrivare in orario è sinonimo di rispetto verso il tuo superiore o qualsiasi altra persona.
Quando entro vedo Marinette intenta a parlare con Michael. Provo una strana sensazione allo stomaco vedendoli parlare, ma non me ne preoccupo e vado a levarmi il giubbotto, evitando di salutare Michael. Non avrei mai pensato di non andare d'accordo con un collega, di solito sono abbastanza socievole con gli altri ma lui non mi va proprio giù. Tutta arroganza e strafottenza. Appena entrata nel negozio vedo Michael intento a sistemare un manichino, probabilmente sotto ordine di Marinette, che in questo momento si trova alla cassa. Decido di scambiare due chiacchiere con lei prima che cominci ad arrivare la gente. Il rumore dei miei stivaletti sul pavimento di legno la fa voltare ed improvvisamente mi abbraccia, saltellando felice. «Indovina chi ha preso tre biglietti per il concerto di Justin Bieber?» dice con un enorme sorriso, che fa sorridere anche me. «Non lo so, tu?» «Non sai come sono felice!» esclama mostrando la maglia con l'enorme faccia di Justin stampata sopra. «Un momento, come mai tre?» chiedo, convinta del fatto che ne avrebbe preso uno per lei e lei soltanto, parole sue. «Mi sembra ovvio, uno anche per te!» Cosa? «Uno per me? E perché? A me neanche piace, e non conosco nessuna sua canzone!» dico, cercando di rifiutare la sua proposta nel modo più carino possibile. Tentavo fallito, poiché lei continua ad insistere. «Oh non preoccuparti, te le farò conoscere io le sue canzoni!» Ed è di questo che mi preoccupo! «Fatto sta che c'è ancora un biglietto, per chi è?» chiedo, lasciando perdere l'argomento canzoni. «Per Michael!» Mi ci vuole un secondo per analizzare ciò che ha appena detto. «Michael è un belib-qualcosa?» domando incredula. Non lo vedevo come fan di questo tipo di musica. «No, mi ha solo obbligato.» risponde il diretto interessato. «Quindi ci sarete vero?» Non facciamo tempo a rispondere che lei afferra il cellulare, digitando un messaggio. «Vi ho passato la data e l'orario su WhatsApp! Ah non voglio soldi per il biglietto! Mi aspetto una cena in un ristorante italiano da entrambi!» e, detto questo, se ne va. Giusto, mi ero scordata di dire che Marinette è follemente innamorata della cultura e tradizione italiana. Se potesse rinascere vorrebbe sicuramente nascere italiana. «Ti consiglio di crearti una playlist di Justin su Spotify, ed ascoltarla come se fosse l'unica cosa che puoi fare.» dice Michael, prima di tornare dai suoi manichini. Vado nella zona armadietti, dove ho lasciato il telefono, per controllare i messaggi di Marinette. Nel primo c'era data e orario del concerto, come ci aveva detto prima, ma è il secondo che mi lascia perplessa.Da Mari Boutique💕:
Hey! Dopo il turno ti va di andare a prendere qualcosa da Starbucks? Se non devi studiare, ovvio. Ho bisogno di un momento tra donne per discutere su una faccenda abbastanza... colorata.Era ovvio che con colorata alludeva a Michael, però la cosa che non capivo era come mai proprio a me aveva chiesto di parlarne. Di solito parlava con le sue amiche, che io odiavo profondamente. Sempre in discoteca, mai un ragazzo fisso, okay che avete vent'anni e non dovete sposare nessuno, ma avere un ragazzo ogni settimana no. Sarò io che, come dice Marinette, sono associale e monotona ma fare come fanno loro mi sembra esagerato. La cosa positiva è che Marinette non è troppo uguale a loro, sta ancora cercando l'anima gemella, chiamata da lei: Campione di nascondino. Spinta dalla curiosità di sapere cos'era successo tra lei e Michael digito velocemente un 'Si' come risposta. Appena tornata nel negozio Marinette mi sorride, contenta che io avessi accettato. E subito comincio a servire la gente, evitando di dover andare in magazzino in contemporanea con Michael, per non stare con lui nella stessa stanza. E la giornata lavorativa si conclude con un litigio tra me e Michael, fortunatamente interrotto da Marinette, che ci rimprovera per aver fatto una scenata solo perché lui aveva abbinato male una maglia ad un paio di pantaloni. Non è colpa mia se lui non ha gusto!
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Vi chiedo scusa per il ritardo, ma i prof ci stanno riempiendo di verifiche e l'unico momento che ho per aggiornare è la sera (si noterà infatti dalle notifiche che arrivano all'una di notte). Ma tra una settimana, piena di verifiche, inizieranno le vacanze di natale, e questo vuol dire AGGIORNAMENTI! Con questo vi saluto e... beh buona notte!
Baci
||Vane
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Job Interview [Michael Clifford]
Fanfiction«Stai scherzando vero? Vuoi lavorare conciato così? Ma scherzi?» «Ehm... che cos'ho che non va?» «Non lo so, i capelli rosso fuoco per esempio? Oppure gli orribili maglioni troppo larghi, che ti coprono le mani? O forse tutti quei tatuaggi e quel...