Chapter 19|| Come On!

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Okay, forse il divano non era poi così comodo come speravo. E neanche caldo. E neanche grande abbastanza per non far sbucare fuori i piedi. Okay, voglio il mio letto! Per questo la notte non riesco a dormire, e se non dormo potrei diventare peggio di Ashton nei suoi momenti di sclero. Il solo pensiero mi fa piangere di nuovo. Ashton mi manca come l'aria. E me ne sono resa conto, ora più di prima, che, qualsiasi cosa faccia, lui è sempre presente nei miei pensieri. E ora vorrei essere nel mio sogno: io e lui, rilassati sul divano -mille volte più comodo di questo, per dire-, io che leggo e lui che ascolta. Tutto come prima: io e lui innamorati. Scuoto la testa e cerco di distrarmi guardando il telefono, perché sarebbe inutile dormire visto che in sogno mi tornerebbe in mente Ashton. Ma niente riesce a distrarmi, neanche andare su "The Useless Web", che tra l'altro mi ha fatto venire voglia di bacon, aprendomi la pagina di Amazon con del bacon molto invitante a poco prezzo. Peccato che sia l'una di notte e non arriverebbe mai in tempo per la colazione. Bene, ora ho anche fame!
Non ci credo! Ho passato gli ultimi dieci minuti a guardare un'anguilla colpire un uomo pelato. Decido di spegnere il telefono e approfittare del sonno profondo di Michael per lasciar uscire la parte curiosa di me, e esplorare bene il luogo dove passerò gran parte del mio tempo. Trovo una moltitudine di CD di band che non conosco, come i Blink-182, e di altre che conosco come i Green Day. Su una mensola sono poggiati, uno dietro l'altro, una ventina di videogiochi e, solo ora, mi accorgo della console vicino alla televisione. Il cigolio della porta mi fa girare di scatto, colta con le mani nel sacco. Michael è in piedi con indosso solo un paio di pantaloni e si sta stropicciando gli occhi, ed è una scena davvero carina perché assomiglia ai bambini. «Che ci fai sveglia? Che ore sono?» chiede con la voce impastata dal sonno, andando verso il frigo per prendere la bottiglia d'acqua e bere. «È l'una e mezza.» dico guardando l'ora nell'orologio che porto al polso. «E tu che ci fai sveglia a quest'ora?» chiede dopo aver posato la bottiglia e chiuso il frigo. Abbasso lo sguardo osservando i miei calzetti di un giallo canarino, che sono molto interessanti in questo momento. «Beh diciamo che il sonno non mi è amico questa notte.E continuo a ripensare ad Ashton...» mormoro a bassa voce. Michael si gratta la nuca imbarazzato. «Ehm... vuoi venire a dormire nel letto con me?» propone «Ovvio non ti toccherò e starò nella mia parte.» aggiunge subito vedendo il mio sguardo allarmato. Scuoto la testa, andandomi a sedere a gambe incrociate sul divano-letto, seguita da Michael. «Proverò ad addormentarmi, sarà solo questione di abitudine.» Annuisce. «Si, hai ragione. Non so neanche perché te l'ho chiesto... allora io vado... se c'è qualcosa non esitare a svegliarmi.» Annuisco lentamente, quando mi viene un'idea. «Michael!» lo richiamo, prima che chiuda la porta. «Si?» «Rimani con me? Che ne so possono guardare la TV, o una serie TV... però se vuoi dormire vai pure.» dico imbarazzata. Lui annuisce con un sorriso, venendosi a sedere accanto a me, prima di accendere il portatile sul tavolo. E così, dopo neanche venti minuti di film, cadiamo entrambi addormentati.

Mi sveglio la mattina con il collo tutto indolenzito e una massa di capelli rossi davanti alla faccia. Mi alzo, cercando di non finire addosso a Michael e di non svegliarlo. Quando vedo l'ora nell'orologio corro a lavarmi e a vestirmi. Per oggi niente verifiche o interrogazioni e, soprattutto, niente storia dell'arte. Quindi si prospetta una bella giornata! Però dovevo ancora capire che cosa era successo ieri sera. Cosa ci facevamo io e Michael nello stesso letto, o dovrei dire divano, a dormire? L'unica certezza che ho è che, dopo essermi addormentata, non ho fatto sogni riguardanti Ashton. Neanche un accenno di un ricordo. Mentre mi sto insaponando sento la porta aprirsi e vedo Michael entrare, per poi dirigersi al lavandino. «Non usa più bussare?» Sbotto, cercando di coprirmi come meglio posso. Michael salta per la sorpresa e diventa immediatamente rosso. «Scusa scusa!» dice veloce prima di uscire di corsa da bagno.
Beh la giornata non poteva iniziare meglio!

«Su sali! C'è un panino lo sui sedili posteriori!» mi dice Michael, che mi è appena venuto a prendere da scuola, per portarmi al lavoro.
Questa volta ci sono i Green Day in macchina, e credo che mi possano iniziare a piacere. «Ma tu non hai altri vestiti? Solo nero?» chiedo sistemandomi il giubbotto di jeans. Lo vedo sbuffare, prima di mettere in moto la macchina. «Devi sempre criticare il mio modo di vestire?» «Si!» Scoppio a ridere, facendogli alzare gli occhi al cielo.
Appena arriviamo vengo subito abbracciata da Marinette, che ancora non sa bene tutta la storia con Ashton, e salutata da Luke, che, in realtà, non so bene cosa ci faccia qui. «Allora vieni oggi alla festa?» mi chiede Luke. «Non so...» dico incerta. Diciamo che le feste non sono le mie migliori amiche e, se posso, evito di andarci. «Dai vieni Lottie!!!» mi supplica Marinette. «Hai bisogno di distrarti, e non c'è cosa migliore della vodka per questo!» aggiunge Michael. Così, spinta un po' da Marinette e un po' anche da Michael, decido di andare.
E fu così che, invece di lavoro, l'argomento principale di cui parlammo fu la festa, beccandoci anche alcuni rimproveri da Debby. Ma l'unica cosa a cui pensavo realmente era una e una sola, la solita: Ashton.

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Okay è ufficialmente uscita la canzone di Harry e io sono tipo: hshshaibdodndn!!
La sto ascoltando anche ora eheh.
La mia migliore amica mi amerà!
Baci
||Vane

Job Interview [Michael Clifford]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora