Quando mi sveglio sono avvolta dalle braccia di Michael, ma questa volta non ci eravamo addormentati per caso sul divano. Ricordo di essermi svegliata - per modo di dire- in braccio a Michael, giusto il tempo di chiedergli cosa stesse facendo che lui mi posò sul letto, prima di avvicinarsi a me e crollare tra le braccia di Morfeo. Mi rigiro e richiudo gli occhi, troppo innamorata di questa situazione per alzarmi e ritrovarmi nella realtà.
Una mano passa sui miei capelli, facendomi aprire lentamente gli occhi. «Scusa... non volevo svegliarti.» mormora dispiaciuto Michael. Gli sorrido, come per rassicurarlo, e lo guardo negli occhi. «Che ore sono?» Michael scrolla le spalle, prima di voltarsi e guardare l'orario. «Le undici e mezza... vuoi alzarti?» Scuoto la testa in segno di negazione. Stare accoccolata a Micheal mi piace, è qualcosa di quasi intimo, qualcosa di solo nostro. Un momento in cui potevamo essere noi stessi, in cui potevamo fare quello che volevamo. «Oggi c'è la festa in tuo onore, ricordi?» dice, con una punta di fastidio. «In mio onore?» chiedo ridendo. «Si.» risponde semplicemente. «Ma figurati!» esclamo ridendo, per poi lasciargli un bacio sulla guancia e alzarmi. «Dove vai?» «A mangiare, ho fame!» dico scuotendo le spalle, mentre lui ride, prima di seguirmi.Ho sempre creduto che il cuore di Marinette fosse destinato a Justin Bieber ma da oggi ho capito che mi sbagliavo. Infatti la trovo intenta a baciare Luke in una scena troppo adorabile. Lei sulle punte, vista l'esagerata altezza del biondo, mentre lui la alza leggermente, piegando la testa in modo da renderle più facile raggiungere le sue labbra. Si accorgono di me mentre cercavo di andarmene, il più silenziosamente possibile. Le guance della mora si tingono di rosso mentre Luke mi guarda con un sorrisetto soddisfatto. «Ehm... io me ne stavo andando. Scusate l'interruzione!» dico veloce, trattenendo un sorriso, prima di filare verso il giardino, dove il cielo stava iniziando a prendere le sfumature della notte. Per sbaglio, però, finisco addosso a Michael, che mi afferra in tempo, per evitarmi una caduta. «Tutto okay?» Chiede preoccupato. Annuisco, raccontandogli velocemente quello che avevo visto. «Wow!» dice ridendo, prima di cercare Luke con lo sguardo. Ma,quando non lo trova, appoggia una mano sul fianco, attirandomi a se, prima di posarmi un bacio sui capelli. «Sei contenta? Del lavoro dico.» Annuisco guardando il cielo. «Lottie...» mi richiama Michael, con un velo di tristezza nella voce. Mi volto a guardarlo, stupendomi del suo viso, dove la tristezza è ben visibile. «Non andrai a Milano vero?» Scuoto la testa. «Non lo so, insomma, qui ho tutte le persone che amo più al mondo, ma a Milano c'è la mia passione, quello che da sempre ho sognato.» dico completamente assorta nei miei pensieri. Non riuscendo a sopportare la situazione, i pensieri che affollano la mia mente e lo sguardo di Michael, scappo. Non ho fatto la cosa giusta, ma non potevo rimanere lì, non riuscivo. Ignoro la voce di Michael che mi chiama e mi ordina di tornare indietro. Mi fa male non ascoltarlo, andare dalla parte opposta della persona che amo. Corro fino all'unico posto dove so che sarò ascoltata: lo studio di Debby.
Appena entro il suo sorriso si spegne, vedendo il mio viso rigato di lacrime. «Tesoro! Cos'è successo! È la tua festa, dovresti divertirti!» «Non so che fare, Debby!» dico tra le lacrime. «Vorrei andare a Milano, dove il mio sogno potrebbe avere più opportunità di avverarsi. Lo so che c'è possibilità anche qui in Australia, ma Milano... è sempre stato il mio sogno, sin da quando ero bambina. Ma qui ho tutte le perone che amo. E poi dovrei imparare l'italiano. Dovrei comprarmi un appartamento. Dovrei ricominciare tutto da capo...» Lei mi sorride comprensiva, prima di porgermi un fazzoletto di carta, con il quale asciugo le lacrime. «Ricorda Lottie: La vita è tua, non si vive per accontentare gli altri. Se per te è giusto andare, troveremo un modo per imparare l'italiano e per trovare un appartamento, mentre se per te è giusto rimanere qui, beh cercheremo di andare a Milano per dei periodi, magari durante le sfilate e questi eventi qui.» L'abbraccio perché ora si, so cosa fare.Il cielo era completamente buio, l'unica luce era quella della Boutique. Mi ero persa ad osservare le stelle e la luna. Era una cosa così rilassante che non mi sarei più voluta risvegliare. Non volevo dire addio alle persone che più amavo, ma il mio futuro era forse più importante. 'La vita è tua...' Ma solo ora mi rendo conto che le persone che più amo fanno parte della mia vita. 'Non si vive per accontentare gli altri.' Tutti vorrebbero che io rimanessi qui. Ma io cosa voglio? Voglio andare a Milano per realizzare il mio sogno? O voglio restare qui? Sinceramente non lo so nemmeno io... vorrei poter affrontare scelte più facili. Amo Michael. Mi è sempre stato accanto, è una delle persone che amo di più. Ha fatto di tutto perché io fossi felice, così lo tradirei. Debby mi ha indirizzata nella vita degli adulti, in quella delle scelte più dure e difficili. La farei star male se non sfruttassi l'occasione della mia vita. E Marinette? È stata così male quando sono andata via senza di lei, anche se per poco. Come la prenderà? 'La vita è tua, non si vive per accontentare gli altri' Ripeto questa frase a lungo, finché non la sento suonare strana sulle mie labbra. Da quando sono uscita dall'ufficio di Debby ero convinta che sarei dovuta rimanere qui a Sydney, ma ormai non ne sono più sicura. Scrivo un veloce messaggio a Michael, con due semplici parole: Io vado.
Sento le lacrime rigarmi il viso, ma so che è la cosa più giusta per me. Il telefono si illumina, Michael. - Ci rivedremo?
- Tutte le volte che vuoi.
- Puoi venire qui?
- Arrivo subito.
Mi alzo, pulendomi i pantaloni, prima di sentire dei passi. Mi giro, non avendo la più pallida idea di chi potesse essere fuori a quest'ora, ma chi mi trovo davanti mi stupisce di più della situazione in cui mi trovo.
«Lottie...?»
«Ashton...?»---
Sto piangendo, giuro.
È stato più difficile scrivere le scelta di Lottie che essere lei in quel momento.
Vi avviso già che non ci sarà un sequel. La storia finisce con l'incontro tra Ashton e Lottie. Lei partirà per Milano e realizzerà il suo sogno. Michael le starà accanto e forse, chissà, la seguirà a Milano. Luke e Marinette si sono messi insieme. Diciamo che tutti hanno avuto un loro lieto fine, più o meno.
Mi dispiacerà un sacco non aggiornarlo più, perché era diventata ormai un abitudine. Qualcosa che facevo sempre e che mi faceva stare bene e, infondo, mi ero affezionata a Mike e Lottie. Ma, come ho già detto, non finirà qui. Probabilmente domani pubblicherò lo Spin Off. Vedremo un po' la rottura dal punto di vista di Ashton. Detto questo vi ringrazio per tutte le stelline, le visualizzazioni e i commenti che avete lasciato. Vi saluto per l'ultima volta negli angoli autrice di Job Interview, ma mi potrete trovare ancora nello Spin Off e in Ice Heart, una fanfiction su Calum che trovate già sul mio profilo!
Detto questo, grazie ancora di tutto e
Baci
||Vane
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Job Interview [Michael Clifford]
Fanfic«Stai scherzando vero? Vuoi lavorare conciato così? Ma scherzi?» «Ehm... che cos'ho che non va?» «Non lo so, i capelli rosso fuoco per esempio? Oppure gli orribili maglioni troppo larghi, che ti coprono le mani? O forse tutti quei tatuaggi e quel...