Oggi, fortunatamente, finivo il turno prima, così come Marinette. Per questo mi invitò a prendere un frappuccino con lei da Starbucks, nel pomeriggio. Cammino al suo fianco, ascoltando solo in parte i suoi discorsi riguardanti l'infinita bellezza di Justin Bieber. «Ci credi? Lo vedrò dal vivo!» Come farò a sopportarla per tutto il concerto? Afferro il telefono, aprendo Spotify. Clicco la playlist intitolata 'Marinette e Justin Bieber mi odiano', nome che mi aveva tenuta occupata tutto il tempo di "pausa", ovvero quando non c'erano dei clienti, e gliela faccio vedere. «Le ascolterò le sue canzoni. Non c'è bisogno che tu mi dica tutta la sua discografia.» ribatto, spegnendo poi il telefono. Mi becco così una sua occhiataccia prima di entrare da Starbucks. Dopo aver ordinato due frappuccini Marinette decide di spiegarmi il motivo per cui mi ha chiamata qui. «Ho paura di essermi innamorata di Michael...»sputa tutto d'un fiato. Ci metto qualche secondo ad analizzare quello che mi ha detto e, quando finalmente comprendo, rischio di sputarle addosso la bevanda che avevo in bocca. «Innamorata? Insomma lo conosci da una settimana, non è un po' esagerato dire innamorata?» le dico, improvvisamente seria. Amare è un sentimento davvero molto grande, e lei ha solo 18 anni. «Non so... mi sento a mio agio con lui, ci capiamo. Credo sia lui il campione di nascondino.» Cosa? «Wow! Beh, sono felice per te.» O almeno, credo di esserlo. Michael e io non ci sopportiamo, eppure mi da fastidio pensare a lui con Marinette. Forse ho solo paura per lei, paura che lui la illuda. Non volevo raccontarle ciò che era successo questa mattina, però volevo anche metterla in guardia. Comincio a giocare con la mia cannuccia, aspettando una sua reazione. Lei mi guarda, inarcando un sopracciglio. «Sei gelosa?» Ma perché pensano tutti che io sia gelosa di Michael? Sbuffo alzando gli occhi al cielo. «No, non posso vederlo Michael...» «Davvero? Che peccato perché lavoreremo insieme ad un progetto.» La voce di Michael mi coglie di sorpresa, facendomi fare un salto sulla sedia. Mi volto velocemente, prima di incastrare i miei occhi azzurri nei suoi verde acqua, così belli e perfetti. Gli occhi di Michael mi piacciono davvero tanto, non sono noiosi e classici come i miei azzurri. «Lavorare insieme? Progetto?» chiedo stupita. Lui annuisce, iniziando a spiegare ciò che Debby gli aveva detto prima di finire il turno. «Dovremmo realizzare un modello che ricordi i colori dell'estate, che sarà poi inviato ad una casa di moda a Milano.» Un enorme sorriso spunta sulle mie labbra e iniziò a sentire l'adrenalina scorrermi in tutto il corpo. Finalmente avrò l'opportunità di far conoscere un mio modello a qualcuno di veramente importante. È talmente tanta la felicità che provo, che non mi importa di doverlo fare con Michael. «Oddio, dimmi che non sto sognando!» Marinette ride, volgendo la sua attenzione a Michael. «Ha dato qualcosa da fare anche per me?» chiede, sperando di passare del tempo con il ragazzo dai capelli rossi. Michael ci riflette un attimo, prima di scuotere la testa. «No, non ha detto niente.» Marinette annuisce, abbassando lo sguardo e, se non fossi presa dall'euforia, la consolerei subito. «Io devo andare, vi lascio. Lottie poi decidiamo quando iniziare a fare il progetto.» dice, facendomi l'occhiolino. Io annuisco semplicemente, ancora con la testa da un'altra parte e, a risvegliarmi, ci pensa Marinette. «Lottie! Torna tra noi!» «Non ci posso credere! Avrò la possibilità di farmi conoscere da una marca famosa!» esclamo, ancora in preda all'euforia. Marinette alza gli occhi al cielo, continuando a bere il suo frappuccino. La parte razionale di me cerca di farmi stare calma, nei confronti di Marinette, ma la gioia era troppa. Cerco comunque di calmarmi, inspirando ed espirando, bevendo poi il mio frappuccino. Dopo qualche minuto passato a mordere la cannuccia e a guardarci intorno, Marinette decide di parlare. «Michael non prova niente per me, vero?» la sua domanda mi lascia interdetta. «Marinette, vi conoscete da solo una settimana non puoi fare già queste conclusioni.» provo a spiegarle. «Non vedi, non mi voleva.» la guardo comprensiva. «Mar, non è vero! Devi solo passarci più tempo. Invitalo ad uscire.» Mi fa quasi male aiutarla, devo metterla in guardia da lui, ma mi dispiace troppo vederla così. «Vorrei essere come te e Ashton. Si vede che vi amate, che vi cercate. Vorrei trovarlo anche io un ragazzo che mi ami così.» Arrossisco immediatamente. Io e Ashton non eravamo perfetti, andavano solo avanti insieme. Forse è proprio questa la cosa che ci rendeva così apprezzati da Marinette. Forse è l'andare avanti, nonostante tutto. Stare sempre insieme contro ogni difficoltà. Questo Michael non potrà mai farlo con una ragazza. Cerco di cambiare discorso, per alleggerire la tensione. Avremmo rimandato ad un altro giorno la faccenda Michael. «Quindi... parlami un po' del concerto di Justin Bieber. Come faremo il giorno del concerto?» Subito gli spunta un sorriso al sentir nominare il suo idolo. Inizia così i suoi discorsi su Justin e di come mi dovevo vestire per andare al suo concerto. Forse Justin non sarà così male.
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Wooo okay! Scusate per il ritardissimo, ma l'altra storia mi ha tenuto tanto impegnata, eh si.
Quindi, per farmi perdonare, a breve pubblicherò un'altra storia, o su Ashton o su Luke, dipende quale ho più voglia di portare avanti.
Gli aggiornamenti torneranno regolari, tranquilli! Magari anche più frequenti, dipende tutto dalla mia organizzazione.
Buone Vacanze!
Adoro la foto su in altooo!!!
Baci
||Vane
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Job Interview [Michael Clifford]
Fanfiction«Stai scherzando vero? Vuoi lavorare conciato così? Ma scherzi?» «Ehm... che cos'ho che non va?» «Non lo so, i capelli rosso fuoco per esempio? Oppure gli orribili maglioni troppo larghi, che ti coprono le mani? O forse tutti quei tatuaggi e quel...