Infilo le chiavi nella toppa, girandole in senso antiorario, facendo scattare la serratura. Appena entro nell'appartamento noto un fagotto di coperte appallottolate sul divano. Non mi ci vuole molto per capire che c'è Ashton lì sotto, perso nel mondo dei sogni. Chiudo piano la porta e mi avvicino al divano, dove alcuni ricci chiari spuntano da sotto alla coperta blu scuro. Una gamba cade a penzoloni da un lato del divano, mentre il resto del corpo di Ashton è coperto dal plaid. Mi avvicino e scosto leggermente la coperta, permettendomi di vedere il suo viso dolce come quello dei bambini. La bocca è tirata e come vorrei ora, anche solo per un istante, poter rivedere quelle bellissime fossette e sentire la sua risata da ragazzina in preda agli ormoni. Mi avvicino ancora, per posargli un bacio, ma lui si sveglia e si ritira di scatto. Rimango a guardarlo, aspettando la sua reazione, che non arriva, anzi, si sistema i capelli con una mano e sbadiglia, stiracchiandosi.
«Ti sei divertita con Michael?» mi chiede risistemando la coperta. Uno sbuffo esce dalle mie labbra, labbra che hanno bisogno di essere baciate da Ashton.
«Per quanto ancora dovrai continuare Ash? Faccio tutto questo per lavoro! Dovresti saperlo che è il mio sogno sfondare nel campo della moda!» «O forse è essere sfondata da Michael...» mormora a bassa voce.
Rimango stupita, questo non è l'Ashton che conosco io. Non è quello di cui mi sono innamorata!
«Perché fai così? Dov'è finito l'Ashton dolce e divertente?» chiedo esasperata.
Lui sorride, ma un sorriso cattivo, niente a che fare con quello che mi rivolgeva tempo prima.
«Perché faccio così? Passi più tempo al lavoro e con i tuoi colleghi che con il tuo fidanzato!» esclama sedendosi sullo sgabello accanto all'isola della cucina. Lo guardo strabuzzando gli occhi. «Stai scherzando spero! Solo perché questa settimana sono stata con di più al lavoro, per finire il progetto che devo fare con Michael, dici che non sto con te? Siamo tutte le mattine e tutte le sere insieme Ashton! Cosa dovrei fare, stare tutto il pomeriggio qui a non far niente e aspettare te che torni dal corso di batteria?» esclamo stizzita, agitando le braccia e, se non fosse stato per lui, che me le afferra, avrei fatto cadere il vaso di fiori, da lui regalatomi per San Valentino. Sbuffo sonoramente, cercando di divincolarmi dalla sua presa, ma era impossibile competere con la forza che aveva nelle braccia. Stavo per replicare, ma le sue labbra sulle mie non me lo permisero. Per quanto desideravo questo momento non mi suscitò niente. Era un bacio freddo, rigido, obbligato. Non c'era più la passione che scorreva tra di noi ogni volta che le nostre labbra venivano a contatto. E se ne rese conto anche lui, perché nel suo sguardo c'era tristezza e malinconia. «Io...» cerco di dire, ma lui scuote la testa. «Forse dobbiamo solo dormirci sopra... forse domani mattina sarà diverso...»
Ma quello che entrambi sapevamo, ma che non volevano ammettere, era che niente sarebbe tornato come prima. Quello che ormai era rotto rimaneva rotto.Arrivo finalmente a scuola, salvata un'altra volta da Niall, il bidello. Questa volta aveva fatto cadere un gruppo di studenti, e il professore di storia dell'arte fu costretto ad aiutarli. E questo voleva dire tempo per ripassare -o studiare, dipende dai punti di vista- la materia. Io e Ashton siamo andati a dormire tardi, e questo perché nessuno dei due riusciva a prendere sonno. Abbiamo provato stando vicini, come ogni sera, ma ormai siamo cambiati. Sento la mancanza del nostro rapporto, ma non so come fare per farlo tornare come prima. Sento Ashton distante, in ogni suo gesto o parola. Non è più lo stesso.
Mi abbandono alla consapevolezza che farò schifo in questa verifica, quando il cellulare si illumina, mostrando un messaggio da parte di Ashton:Da Bandanaro Del Mio Cuore❤️ :
Questa sera ho una sorpresa per te!
Nient'altro. Solo questo piccolo messaggio, che causa tanta ansia all'interno del mio cuore.
Inutile ora concentrarmi per la verifica -dove avrei preso ugualmente 4-. I miei pensieri sono solo dedicati ad Ashton.
«Bene razza di canguri con poca cultura, avete studiato? Perché la verifica non sarà facile!» esclama entrando a grandi passi il professore, prima di mettersi a cercare i fogli delle verifiche. Sento toccarmi la spalla più volte, mi giro, incontrando gli occhi castani di Grace, una delle persone con cui ho legato di più in questo corso.
«Hai studiato? So della tua situazione, se vuoi una mano chiedi pure.» mi dice, e io le sorrido di gratitudine, annuendo.
Grace sa che, oltre alla scuola, io lavoro anche. Mi è sempre stata vicina per questo, inviandomi molti compiti, quando ne avevamo troppi.
«Porca troia!» impreca il prof. La classe si gira a guardarlo, chi ridacchiando, chi stupito.
«Quella deficiente di mia moglie ha levato le verifiche dalla mia borsa, credendo fossero fogli da buttare. Mi spiace, la verifica è rimandata.» borbotta, sicuramente infastidito dal fatto che oggi deve spiegare invece che guardare Teen Wolf in Streaming mentre noi facciamo la verifica. Sinceramente non so perché il mio prof. di storia dell'arte sia fissato con Teen Wolf. C'è chi pensa sia ossessionato dai lupi mannari, o che abbia una semplice cotta per Crystal Reed, o forse che la abbia anche per Tyler Hoechlin. E come biasimarlo!
Sorrido felice, trattenendo un grido di gioia, contenta di poter recuperare il sonno in quest'ora... volevo dire: stare attenta a ciò che il professore spiega!
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Job Interview [Michael Clifford]
Fanfiction«Stai scherzando vero? Vuoi lavorare conciato così? Ma scherzi?» «Ehm... che cos'ho che non va?» «Non lo so, i capelli rosso fuoco per esempio? Oppure gli orribili maglioni troppo larghi, che ti coprono le mani? O forse tutti quei tatuaggi e quel...