GIULIA
Giorgio mi riaccompagnò a casa dopo che il signor Leardi mi ebbe visitato e decretato che almeno fisicamente, stavo bene. Avevo rifiutato di sporgere denuncia contro i miei aggressori; Erano degli sconosciuti e non credevo che li avrei mai dimenticati, ma che dubitavo le forze dell'ordine sarebbero riuscite a trovarle. Dunque perché farlo? Perché costringersi a rivivere un'esperienza tanto drammatica, quando raccontarla sarebbe servito soltanto a renderla più reale?
La mano di Giorgio cercò la mia, stringendola, scaldandola incoraggiandomi a entrare. Sorrisi stentorea, fra poco avrei rivisto Angela e Jessica e tutto sarebbe tornato alla normalità: lo studio, l'università, gli amici, l'amore.
Già, l'amore. Giorgio.
Lo guardai. Fissai i miei occhi nei suoi, comunicandogli senza parole che stavo bene, che non doveva preoccuparsi, che tutto sarebbe stato come sempre, come doveva essere. Non era facile ingannare Giorgio, non con gli occhi. Girai la chiave ed entrai nel mio piccolo appartamento, lui mi seguì guardandosi attorno, sembrava totalmente a disagio in un ambiente tanto piccolo; non era abituato alle ristrettezze evidentemente. Gli presi la mano e lo guidai verso il piccolo divano del soggiorno sorridendo del suo sguardo perplesso. Era incredibile, ma in vent'anni era la prima volta che portavo un ragazzo in casa.
"Non vorresti riposare un po'?" La sua voce, roca alle mie orecchie, mi colse impreparata, le sue dita strinsero le mie un po' di più, più intensamente.
"Sto bene!" La mia risposta era nervosa per le implicazioni contenute nella sua domanda e lo fece sussultare. "Dobbiamo disegnare per l'esame!" Continuai, addolcendo il tono. Non sarei stata debole, non l'avrei data vinta alla paura, non avrei spinto Giorgio a preoccuparsi per me. Aveva già sofferto troppo nella sua giovane vita; non gli avrei consentito di accollarsi altro dolore, non il mio.
"Come vuoi!" Un sorriso mesto illuminò fiocamente il suo bel viso. "Al lavoro!" I suoi occhi sfuggirono i miei, le sue mani evitarono di toccarmi, non parlò, se non lo stretto indispensabile. In pochi istanti eravamo tornati indietro di mesi.
****
Angela era l'unica alla quale avevo confessato la vera entità delle mie paure; si era dimostrata comprensiva e mi aveva tenuto compagnia per alcune notti; ma ora, con l'imminenza degli esami, sentivo quanto la cosa cominciasse a pesarle. Si divideva tra lo studio, me e Flavio e lui, poverino, aveva sempre la peggio.
"Sto bene Angela, esci con Flavio, sono giorni che non lo fai!" Questo le avevo detto, sfoggiando il mio sorriso migliore. "Il peggio è passato... davvero!" Avevo convinto tutti con la mia interpretazione, persino me stessa; ero stata brava.
Tutto sarebbe andato benissimo, tutto sarebbe dovuto andare benissimo, assolutamente!
Nessun mostro a attendermi dietro la porta, nessuna ombra a lambire la mia.
Eppure la mia convinzione non bastava a sedare le mie paure più intime. Non ero più andata a correre da sola, non ero più riuscita a dormire al buio, gli incubi tormentavano i miei sogni sempre di più, sempre più intensamente.
Tutto andava bene, tutto doveva andare bene; il mio mantra; la mia facciata più bella. Avevo convinto tutti, persino Giorgio... o forse no.
Giorgio, che strano mistero il suo; a una settimana dall'aggressione e dalla confessione dei nostri sentimenti, qualcosa era irrimediabilmente cambiato. Avrei voluto che le sue braccia mi stringessero con la stessa passione di quel giorno, che il suo corpo scaldasse il mio con lo stesso desiderio, che i suoi baci mi consolassero e m'infuocassero, ancora e ancora, ma non c'erano più stati momenti d'intimità tra noi. Solo qualche carezza e qualche bacio a fior di labbra a ricordarmi ciò che avevo avuto e che era scomparso prima ancora che potessi imprimermelo nella mente. Sembrava che Giorgio avesse paura di restare solo con me.
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The dark side of the moon
Romance... e se la diga crolla aprendo grandi falle e non c'è spazio sulla collina, e se la tua testa scoppia con oscure inquietudini, allora ti incontrerò sul lato oscuro della luna. da: Brain Damage (Pink Floyd)) Giorgio e Giulia, due anime, due...