GIORGIO
Il tocco delle sue labbra sulla mia bocca furono come un una scintilla incandescente, sentii un rumore, come se qualcosa dentro di me si fosse rotto, come un vetro andato in frantumi. L'ultima barriera, le ultime catene che tenevano imbrigliato il mio essere, si spezzarono, e il cuore, libero, si librò lasciando l'anima nuda davanti a lei. Fragile, indifeso, trasparente come un cristallo, questo ero diventato; la pesante armatura che mi ricopriva si era dissolta e miriadi di emozioni si riversarono in me, inondandomi con la forza devastante di un fiume in piena; dolore tristezza, eccitazione, disperazione, gioia, ansia, felicità, estasi, nessuna barriera riusciva più a proteggermi; non ne avevo. Con il suo bacio, con la sua accettazione, Giulia aveva spazzato via tutto, e ora travolto dall'intensità delle sensazioni che avvertivo sulla pelle e nell'anima, affogavo in esse. Mi strinsi a lei, avevo bisogno di un'ancora, di un solido ormeggio, per resistere alla tempesta che mi stava investendo. Mi strinsi a lei, e prima che me ne rendessi conto, iniziai a singhiozzare sommessamente intensificando il mio bacio. Avevo bisogno di quel contatto, della certezza che tutto questo non fosse frutto dell'ennesimo sogno ad occhi aperti. Avevo bisogno di lei, del suo calore, che in questi mesi di forzato isolamento, mi era mancato immensamente; volevo essere toccato dalla sua anima, perdonato dal suo cuore grande.Come se il tempo passato non contasse più nulla, le nostre labbra si unirono con passione, le nostre lingue danzarono insieme, stuzzicandosi, cercandosi... con amore, con un'intensità mai provata. Non avevo mai davvero amato qualcuno nella mia breve e intensa vita, solo mia madre, forse, e Arianna; per tutti gli altri, solo sentimenti attutiti, circondati da una fitta nebbia che mi impediva di scorgere i contorni dell'affetto vero e incondizionato. Anche con la mia nuova famiglia era stato così, nonostante li amassi, tutto era come filtrato attraverso gli strati protettivi della mia armatura. Solo ora, ora che l'ultima barriera era caduta, riuscivo a intravedere l'intensità e la forza dei sentimenti, con una nitidezza quasi dolorosa.
Il mio cuore rimbalzò più volte nel petto.
"Giulia, ti amo!" dissi improvvisamente staccandomi da lei. "Ti amo, ti amo, non ho mai smesso..." volevo che lei sapesse, che fosse certa dei miei sentimenti.
Doveva comprendere che non era la mancanza d'amore alla base della mia fuga da lei, ma che al contrario, era stato proprio l'amore a farmi allontanare, e lo stesso sentimento, unito al mio istinto di autoconservazione, mi aveva spinto a tornare da lei. La baciai ancora e ancora, stringendola, quasi avessi paura che sparisse, frutto di un sogno fin troppo reale. Sentivo la mia anima tesa vibrare come corde di un'arpa; solo lei, solo la mia Giulia, conosceva gli accordi giusti per trasformarmi in melodia.
"Giorgio" la sua voce mi colpì: era intensa, fremente, emozionata. Appoggiai la mia fronte alla sua. Dio, il suo tepore era dolce, il suo profumo così floreale e fragrante... Non la meritavo, non meritavo un tale dono.
"Giorgio tu... tu stai piangendo!"
Mi portai una mano sulla guancia, era umida di lacrime, le mie lacrime.
Da quanto tempo non piangevo!
Troppi anni, troppa sofferenza, troppi ricordi. Non avevo più barriere, non riuscivo a contenerli. L'abbracciai dando sfogo a tutto il dolore a lungo trattenuto.
"Ti amo, Giorgio!" sussurrò. "Non ho mai smesso!" le sue braccia attorno al mio corpo trattenevano a stento i brandelli della mia anima che si stava sfaldando tra le sue dita. "Ora piangi, sfogati pure... io sono qui, ci sarò sempre."
La voce rotta e tremante, le labbra calde e dolci, Giulia mi baciò ancora e ancora fino a mescolare il suo sapore con il mio, fino a creare qualcosa di unico, esclusivamente nostro. Restammo così, aggrappati l'uno all'altra, stretti in un abbraccio che sapeva di bisogno, di libertà, di leggerezza, di amore. Mi tenne stretto a sé carezzandomi dolcemente il viso, i capelli, le spalle mentre io ero totalmente incapace di smettere di singhiozzare. La mia diga al dolore si era infranta ed ora era difficile tapparne la falla.
STAI LEGGENDO
The dark side of the moon
Romance... e se la diga crolla aprendo grandi falle e non c'è spazio sulla collina, e se la tua testa scoppia con oscure inquietudini, allora ti incontrerò sul lato oscuro della luna. da: Brain Damage (Pink Floyd)) Giorgio e Giulia, due anime, due...