GIULIA
*È il tempo di avviarci al sublime, amanti intrecciano divino e divino.
L'amore è pericolo, l'amore è piacere, l'amore è puro, l'unico tesoro.
Sono così innamorato di te, bruciami l'anima.
Fa dell'amore la tua meta.
Il potere dell'amore, una forza superiore che pulisce la mia anima.
Il potere dell'amore, una forza superiore, una colomba su un grattacielo.
La fiamma accende il desiderio.
Amore, con lingue di fuoco purificami l'anima.
Fa dell'amore la tua meta.
Ti proteggerò dall'artiglio incappucciato.
Terrò lontano i vampiri dalla tua porta...Frankie Goes To Hollywood
Una lacrima scese sul mio volto, percorrendo lenta la guancia, tracciando un solco pieno di sofferenza nel mio cuore. Non avevo nessun diritto di piangere, l'unico a poterlo fare era lui. Lui che era stato ferito da chi doveva proteggerlo, lui che era stato tradito dai suoi affetti più cari.
Lui, non io.
Io potevo solo amarlo, confortarlo, consolarlo; concedergli un po' di quella pace e quella serenità che il suo animo lacerato meritava."Fidati di noi!" così avevo detto, così ripetei avvicinandomi di un passo. "Cercheremo insieme di tenere lontani i demoni che ti tormentano, ce la faremo, vedrai!" Un altro passo verso di lui, che si allontanava da me fino a toccare il muro con la schiena. Un altro passo verso i suoi occhi che cercavano una via di fuga; uno spazio che non gli avrei concesso. In quel preciso istante realizzai di avere tanta forza da sostenere entrambi, qualora ce ne fosse stato bisogno. "Ti amo Giorgio!"
Un altro passo, ormai potevamo quasi sfiorarci. Solo un soffio a dividerci.
Lo strinsi a me, annullando nuovamente la distanza che aveva messo tra i nostri corpi.
Lo strinsi forte, coprendo le sue cicatrici con la mia anima, baciando il suo dolore con tutta la tenerezza di cui ero capace.
Lo strinsi, immaginando il bambino che era stato, mentre suo padre infieriva su di lui, infliggendogli colpi tali da lasciare segni permanenti sul suo fragile corpo.
Lo strinsi a me, perché non vedesse quanto quella rivelazione mi avesse sconvolto, quanto soffrissi per la sua condizione.
Lo strinsi finché non mi sentii sicura, finché il mio cuore non rallentò i suoi battiti e i miei occhi si asciugarono."Non muoverti!" Intimai con fierezza. "Non fare un solo passo". Ripetei con dolcezza. "Voglio guardare il bellissimo ragazzo che ho di fronte a me!" E non mentivo, Giorgio era uno spettacolo per i miei occhi: un diamante grezzo a volte, ma pur sempre un diamante. "Desidero toccarlo, sentire la morbidezza della sua pelle, perdermi nella profondità dei suoi occhi!" Una vampata di calore mi salì alle guance, ma la ignorai. "Voglio che il mio bellissimo ragazzo mi baci, perché impazzisco quando le sue labbra sono sulle mie!"
Mi avvicinai lentamente, affinché capisse le mie intenzioni. Dolcemente le mie le labbra furono sulle sue, sfiorandole con delicatezza, seguendo lentamente la linea del collo, della clavicola, dei pettorali. Mi soffermai sul suo petto, accogliendo i suoi sospiri e i suoi tremiti, baciando ogni cicatrice, sfiorando con le dita le leggere protuberanze sulla sua pelle.
"Giulia non devi!" Tentò di allontanarsi, ma il mio sguardo bastò a farlo desistere.
"Non. Muoverti!" ripetei sottovoce, prima che la mia lingua tornasse a tracciare calde, umide scie sulla sua pelle. Giorgio chiuse gli occhi, sentivo il suo corpo farsi man mano più rilassato e languido; si stava arrendendo, stava accettando se stesso e le sue sofferenze, stava condividendo il suo passato con me.
Lo guardai, un'unica lacrimagli bagnava la guancia. Lo guardai, sentendo il mio cuore riempirsi di un amore che non pensavo potesse contenere. Lo guardai, perché non era mai stato tanto bello quanto in quel momento: nell'istante esatto della sua resa incondizionata."Grazie!" sussurrò prima di lasciare che la mia bocca si unisse ancora con la sua. Era tempo per noi di andare avanti, di crescere, di diventare un po' più adulti.
"Ti amo così tanto!" La sua voce era un sussurro roco tra l'eccitazione e il dolore.
"Ti amo anch'io, Giorgio!" Era tempo di andare avanti, era il tempo di fare un passo in più.
Un altro tuono ruppe il silenzio, ma ormai, nulla aveva più importanza; la nostra reciproca presenza, il nostro amore infinito riempivano i nostri sensi, non lasciando altro spazio se non per altro amore. Giorgio mi strinse a sé un po' di più: qualcosa era cambiato, le sue mani, la sua bocca, possedevano la mia anima; il suo respiro affannato incendiava il mio cuore e il mio corpo. Mi lasciai andare a lui, totalmente, incondizionatamente; lasciai che le sue dita mi esplorassero, che le sue labbra baciassero tutto di me. Lo toccai senza alcun pudore, immaginando trepidante l'istante in cui saremmo stati un unico corpo e un solo cuore.
"Toccami ancora!" implorai. "Fammi volare." continuai. immersa nella delirante eccitazione che soltanto lui sapeva provocarmi. "Amami." sussurrai accarezzandolo, eccitandolo, baciandolo dove non avevo mai osato prima.
La luce morbida dell'abat-jour sfumava i contorni rendendo le nostre sagome più dolci i nostri profili più morbidi. Le mani di Giorgio vagavano sul mio corpo accendendomi di desiderio, scivolando timide tra le mie gambe, sul mio pube, nella mia intimità; sfiorandomi dapprima lentamente, poi facendosi a mano a mano più sicure, ardite, decise. Eccitandomi. Il primo orgasmo m'investì furioso lasciando il mio corpo in preda al languore, mentre il suo corpo era teso, trepidante, in attesa...
Mi guardò, uno sguardo smeraldino e tenero, incerto e sorpreso, teso e profondamente eccitato gli accendeva lo sguardo. Aspettava soltanto un mio cenno, la conferma della mia decisione.
Le mie guance s'imporporarono, la mia testa annuì e lui capì senza bisogno di parole, non sarei riuscita a parlare in ogni caso: sapevo che le parole non erano necessarie quando i nostri cuori e le nostre anime parlavano la stessa lingua. Ero pronta per lui, il mio cuore batteva all'impazzata assecondando il ritmo dettato dai suoi movimenti esperti; gemetti al contatto della sua pelle con la mia, per la prima volta potevo sentire la sua erezione sfiorarmi le cosce, per la prima volta i nostri corpi si sfiorarono interamente.
Mi sentivo protetta e felice, in una bolla di calda serenità.Le sue gambe si strusciarono sulle mie, il suo petto premette sui miei seni. Potevo sentire il suo cuore battere furiosamente, proprio come il mio. Mi eccitai al pensiero di fargli quell'effetto; una parte di me non era mai sicura di essere abbastanza per lui.
"Ti amo, Giulia!" sussurrò con la voce colma di un amore incondizionato e puro.
"Ti amo anch'io, Giorgio" sorrisi ai suoi occhi belli e lucenti di passione.
Lo guardai con il fiato corto dall'emozione quando infilò il profilattico, poi chiusi gli occhi e lo abbracciai stringendolo a me, mentre brevi tremiti percorrevano il mio corpo.
"Ho paura di farti del male..." disse ritraendosi, improvvisamente timoroso. Gli sorrisi timidamente nella vana speranza di rassicurarlo. Anch'io avevo paura del dolore che avrei potuto sentire. "Non vorrei mai farti del male, mai!" Continuava a essere immobilizzato dal panico. Gli sfiorai la pelle calda con una lunga carezza dalle spalle fino ai glutei tesi; il suo corpo tremò in risposta al mio tocco, si stava trattenendo solo per me, per aspettare che fossi pronta, per potersi fermare in caso di ripensamenti o paure.
Io non avevo paura.
"La prima volta può essere dolorosa, ma se si continua a fare l'amore, vuol dire che quel dolore si dimentica presto!" Sorrisi timidamente mentre ogni timore magicamente volava via dal mio volto e dalla mia mente..."Tu non mi farai del male." sussurrai spingendolo verso di me."Sono pronta, davvero!"
I suoi occhi divennero di un verde intenso e liquido quando abbassò la sua bocca sulla mia. Mi circondò il collo con le braccia per rendere il bacio più profondo e intenso. La sua lingua saettò nella mia bocca i suoi denti mordicchiarono le mie labbra. Sentii il mio corpo vibrare come le corde di un'arpa, quando Giorgio allargò le mie ginocchia mettendosi tra le mie gambe, chiusi gli occhi quando una fitta di dolore mi percorse, lo strinsi a me perché non vedesse le mie lacrime, perché non si allontanasse, perché nonostante il dolore che sentivo, fare l'amore con lui era la sensazione più eccitante che avessi mai provato.
Fare l'amore con lui mi faceva sentire viva.
Per la prima volta io, Giulia Mancini, ero totalmente e incondizionatamente preda dell'istinto.
*The power of love _Frankie Goes To Hollywood
STAI LEGGENDO
The dark side of the moon
Romance... e se la diga crolla aprendo grandi falle e non c'è spazio sulla collina, e se la tua testa scoppia con oscure inquietudini, allora ti incontrerò sul lato oscuro della luna. da: Brain Damage (Pink Floyd)) Giorgio e Giulia, due anime, due...