Nel posto più lontano•EM• #Wattys2017

Chapter 6.

Salita sul pullman,spicca un sorriso avanti ai miei occhi,ebbene si,il suo sorriso.

<<E tu?che ci fai qui?>>

<<Ti ricordo che qui sono io l'autista>>scoppia in una risata assurda e continua dicendo ..<<Ho chiesto di fare io la corsa delle 14.00 così da venirti a prendere fuori scuola,sai sono curioso di sapere cosa volevi,ma dato che gia so che non lo saprò,pranziamo insieme?>>

<<Hm..*FacciaBordeaux*..Vorrei davvero,ma ho tanto da studiare,sarà per la prossima volta e poi sabato sarò a cena da te,quindi a sabato tesoro>>
Scendo dal pullman e gli faccio la linguaccia,lui ricambia con l'occhiolino.
Non mi dispiaceva il quadro che si stava venendo a creare però,cioè io non lo conosco del tutto,mi piace,ma non voglio avere subito una storia con lui,voglio essere sua amica,un giorno vorrò,andare a pranzo con lui da amici,un cinema,una discoteca,ma solo e soltanto da AMICI.

***
Una settimana dopo

Da quel giorno passò esattamente una settimana,ogni tanto scambiavo qualche messaggio con Michele e lo incontravo raramente all'uscita di scuola nel pullman,dato che all'andata mi sono fatta accompagnare dai miei con la scusa di essermi fatta male nell'ora di Educazione Fisica..non mi andava di vederlo,mi facevo del male ma era un male ben ripagato.

Questa sera io e la mia famiglia saremo ospiti a casa dei genitori di Michele,ahimè non so cosa indossare..elegante o sportiva?Devo osare o no?Quanti problemi.
Verso le 18 andai a farmi la doccia per poi piastrarmi i capelli e truccarmi.
Dopo vari outfit provati,decisi di optare per un jeans con degli strappi sulle ginocchia,una t-shirt bianca a strisce e le superstar abinate alla maglia.

<<Sei pronta?>> -ecco la voce della puntualità e mai ritardo,mia madre.

<<Prendo la borsa e arrivo,chiudo io la porta,avviatevi in macchina>>io adoro fare le cose con calma,perché andare di fretta?Poi oggi è sabato e dato che gia faccio le corse in settimana,il sabato è dedicato al relax!.

Dopo 2 minuti,sono in macchina e come sempre mia madre si lamenta che sono una ritardataria!...Ma mica è colpa mia,forse i cromosomi di mio padre sono piu forti di quelli di mia madre,quindi il risultato di ciò è che sono la fotocopia di papà hahah.
Durante il tragitto,presi le cuffiette e la mia dolce playlist con l'album di Emma e iniziai a scorrere le canzoni fino a trovare "Maledetto quel giorno",non importa se dopo questa ci sono altre tre mila canzoni,perchè oggi come allora mi piace,adoro ascoltare tutte le canzoni di Emma e poi in ognuno ho un mio ricordo specifico,ognuna di essa mi rispecchia.

Finalmente eccoci arrivati.
<<Che bello che siete qui,accomodatevi>>disse Carmen.
Entrammo e c'era una tavola ricca di cibo e un banchetto di dolci,che bontà,i dolci..io adoro i dolci,chi è che non li AMA?

<<Signora mi scusi dov'è il bagno?>>non sono nemmeno arrivata e gia avevo bisogno del bagno,che vergogna.

<<Tesoro chiamami Carmen,mi fai sentire una vecchia,comunque guarda appena sali le scale dopo la stanza di Michele>>
Ringrazio e inizio a salire le scale.
La casa è bella grande,ci sono tantissimi mobili e forse anche qualcosa di antico,mi piace,anche casa mia è grande ma questa ha un tocco in più.

Provo ad aprire la porta del bagno ma qualcuno mi precede prima che io possa toccare la maniglia.
La porta si spalanca e mi trovo Michele con un asciugamano intorno al bacino e i capello bagnati.Lo svenimento!

<<Oddio scusami Michele,pensavo non ci fossi,scusa scusa.>>

<<Tranquilla non e successo niente,e poi scusami potevo mai non esserci?>>

Ride e va in camera sua dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia.
Faccio le mie cose e quando esco sento bisbigliare Carmen e mia madre su un argomento imbarazzantissimo per me.
'Tesoro ci pensi se i nostri figli si fidanzano?Saremo consuocere'

Faccio finta di nulla e vado a sedermi a tavola,ovviamente vicino lui.

#SpazioAutice.
Anche se siete ancora in pochi a leggere la storia io vi ringrazio perché mi date la gioia per continuare a scrivere,quindi GRAZIE❤
Spero che la storia vi stia piacendo e che mi aiuterete a far crescere ciò.