Chapter 40.

42 15 8
                                    

Un mese dopo.

È passato un mese da quando Jorge è tornato da Barcellona, e quell evento ci ha fatto essere più forti di prima. Il nostro rapporto è migliorato tantissimo, adesso ci diciamo qualsiasi cosa, infatti mi ha raccontato che quando è stato lì, il padre ha pagato una ragazza, se non sbaglio si chiamava Rosmeri, anzi no Romina...o forse era Ramona, vabe non è importante ciò, per farci lasciare.
Io l'ho sempre pensato che ai signori Martínez non piacevo, loro preferisco ragazze ricche e modelle. Io sono dell'opinione che non possono comandare la vita del figlio, se lui preferisce la felicità ai soldi, devono accettare la sua decisione.
In queste settimane, ho visto poche volte il mio ragazzo, dato che adesso vive con Manúel nel nuovo appartamento ed io, essendo finite le vacanze natalizie, sto andando a scuola.
Quest'anno avrò la maturità e non posso permettermi distrazioni, ho dato il massimo in questi quattro anni, e adesso devo far valere i miei sacrifici.

Come ogni mattina, la sveglia suona puntuale e sono costretta ad azzerare i miei pensieri ed alzarmi dal letto.
Con la faccia piena di segni a causa  dal cuscino e i capelli sconvolti,  scendo in cucina per fare colazione con i miei adorati cereali a patatina nel latte. Dopo aver mangiucchiato ciò, mi chiudo in bagno e decido di farmi una doccia veloce. Mi cambio l'intimo, lavo i denti e mi trucco con un po di mascare e il rossetto color sangria. È un colore che amo troppo, me l'ha regalato Jorge il giorno in cui l'ho trascinato, nel vero senso della parola, da Wycon. Quando l'ho provato, il commesso avendo un sorriso maliziono, mi ha detto che io sono una ragazza passionale e peperina, dovevate vedere Jorge esplodeva dalla rabbia e insinuava che il commesso ci provava con me, peccato che era gay.
Guardo il telefono e noto che sono le otto meno dieci, cavolo è tardissimo, ho bisogno di un passaggio. Vado in camera e mentre cerco di indossare questi maledetti jeans stretti, chiamo Jorge per chedergli se può darmi uno strappo a scuola, per mia fortuna dice si. Quanto è bello avere un ragazzo con la macchina?
Per non perdere altro tempo, indosso la maglia nera col taschino bianco che ho fregato al mio ragazzo e indosso le converse dello stesso colore della maglia. Prendo il giubbino ed esco di casa sentendo il clacson della macchina di Jorge. Che tempismo perfetto. Entro in macchina e il moretto inizia a correre a tutta velocità.

"Amore, vorrei andare a scuola non in ospedale" dico con ironia.

"Principessa, se non hai capito sono le otto meno tre minuti, vuoi fare presto o no?"

Cavolo, erano le otto meno dieci quando ho guardato il telefono, sono la solita ritardataria. Gli do un bacio a fior di labbra quando noto di essere arrivata e scendo raggiungendo Natasha. Noto che sono arrivata giusto in tempo dato che i ragazzi stanno entrando.
Entriamo in classe e ci sediamo ai nostri nuovi posti, saranno 6 ore noiosissime. Odio stare senza la mia migliore amica ma, secondo la professoressa stressata di Italiano, dovevamo fare un cambio posti per diventare più amici.. puff, che stronzata... Perché fare in pochissimi mesi ciò che non abbiamo saputo anzi, meglio dire voluto fare in cinque anni?. Il mio nuovo compagno di banco si chiama Giovanni. È alto, magro e ha i capelli e gli occhi castani. Con lui, non sono mai riuscita a legare anzi, io non gli ho dato l'opportunità di legare, dato che si sente il piú figo della scuola, e vuole solo portarsi le ragazze a letto. Durante le due ultime ore di spagnolo, ho pensato al vestito dei miei diciotto anni. Per fortuna tra pochissimo sarà il mio compleanno, non vedo l'ora di scoprire che cosa avrà in mente Jorge. Io e Natasha, per il nostro diciottesimo, abbiamo sempre pensato di fare un viaggio insieme, ma adesso le cose sono cambiate. Nella mia vita è entrato a far parte Jorge ed è stata la cosa più bella che poteva capitarmi e appena diventerò maggiorenne, andrò a vivere con lui.
Al suono della campanella, poso i libri in borsa ed esco dall'aula. Percorro il lungo corridoio che mi porterà alla porta principale, ma prima che possa mettere piede fuori dall'istituto, un'ombra dietro di me, mi attira a sé ed entrambi entriamo nello sgabuzzino della scuola.

"Chi diavolo sei? Lasciami" dico cercando di scivolare dalle sue braccia, ma il ragazzo dietro di me, posa le sue labbra sul mio collo per calmarmi e capisco subito che sono le morbide labbra di Jorge.

"Amore se farai così sempre, mi farai morire con un infarto" dico girandomi e mordendogli il labbro.

"Scusa - fa il labbruccio- volevo farti una sorpresa, e poi, avevo voglia di te"  mi dice mettendo le sue delicate mani sotto la mia maglia.

"Dai è rischioso qui, andiamo nella nostra casetta"

"Io adoro il rischio, è eccitante"
Inizia a stuzzicare i miei seni ed io gli tiro i capelli provocandogli piccoli gemiti.

"Ti voglio ora signorina Ferrari" afferma maliziosamente Jorge fingendosi un professore e prendendo dalla tasca del suo giubbotto nero, la precauzione da inserire sul suo membro. Io invece, prendo il telefono dalla tasca dei miei jeans per avvisare con un messaggio mia madre che sarei tornata più tardi e chiudo a chiave la porta con la piccola chiave di ferro già inserita nella mascatura.
Quattro anni fa non avrei mai pensato di fare l'amore con un ragazzo nello stanzino del bidello, insomma ci sono solo gli oggetti che servono per pulire, i gessetti, cassini... però non posso nascondere che è davvero eccitante sapere che qualcuno potrebbe scoprirti all'improvviso. Ahimè Jorge mi ha davvero cambiata, dovrò darmi una regolata, sennò potrei abituarmi a tutto ciò.
Abbandoniamo come due ladri in fuga l'istituto, con la speranza che nessuno ci abbia visti e il moretto mi riaccompagna a casa.

#SpazioAutrice
Con questo aggiornamento vi auguro un buon fine settimana, ci vediamo lunedi💕
Come sempre, lasciatemi una vostra opinione🌟✏

-Roberta❤❤

Nel posto più lontano•EM• #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora