Avevamo appena sistemato tutte le cose nella camera, in modo da renderla nostra il più possibile.
Le valigie erano finalmente disfatte, i vestiti piegati dentro l'armadio, i libri sistemati sulla libreria, e le nostre milioni foto attaccate sulle pareti.
Io avevo preso il letto sul lato sinistro, attaccato al muro; Sharon invece quello che era posizionato dall'altra parte della stanza.
La camera era abbastanza ampia per due persone e aveva superato di grand lunga le mie aspettative.
Le pareti erano bianche mentre il pavimento era ricoperto dal parquet.
Si trovava un'enorme finestra al centro della stanza, tra i nostri letti e i comodini. Sotto essa, era situata una scrivania di legno scuro.
Ai piedi del mio letto si trovava la libreria più o meno grande, che era adorabile.
Invece, dall'altra parte, c'erano due piccoli armadi composti da tre ante ciascuno.
Ogni mobile era dello stesso identico colore della scrivania.
L'unica pecca era il bagno: era abbastanza piccolo ma più semplice da gestire, con tanto di doccia.
Peccato che non ci fosse la vasca, dato che l'adoravo.Sul mio comodino posizionai la foto di mio padre e sorrisi nel vederla.
Rappresentava lui in sella a quella che al momento era la mia moto, mentre sorrideva spensierato.
Lì, poteva avere si e no ventidue anni.Ovviamente l'avevo portata con me, non l'avrei lasciata mai a casa da sola. Era la mia bambina.
Sì, era una sorta di ossessione per me. Ci tenevo moltissimo.
Poi, dalla valigia, per ultimo, fuoriuscii il mio romanzo preferito: cime tempestose.
Poche persone della mia generazione lo apprezzavano, ma come al solito mi distinguevo dalla massa.
Adoravo il modo in cui si svolgeva l'intera vicenda. E, per la cronaca, ero perdutamente innamorata di Heathcliff e del suo carattere complicato.
Era l'unico romanzo capace di provocarmi dei brividi, di farmi emozionare. Il modo in cui finiva ti lasciava di sasso, non era per niente scontato e forse era proprio questo che lo distingueva dagli altri.
Lo posizionai con cura all'interno del primo cassetto del comodino; poi, negli altri, sistemai la mia biancheria.
«Tutto questo sistemare mi ha stancata, andiamo a fare un giro adesso?», propose Sharon che non riusciva a stare ferma nello stesso posto per più di venti minuti circa.
Annuii, tanto avevo già sistemato tutto.
«Chiama Trevor, vedi che fine ha fatto», le dissi e lei annuì, afferrando il suo cellulare e accostandolo pochi secondi dopo all'orecchio.
Nello stesso tempo, il mio vibrò mostrando la notifica di un messaggio.
"Principessa, tra due giorni arriverò al college, non vedo l'ora di rivederti. Mi manchi, ti amo.
-Will."Sorrisi leggendo il messaggio e risposi immediatamente, dicendo che mi mancava anche lui.
«Ha detto che è nel giardino sul retro, a quanto pare ha già fatto amicizia», mi informò Sharon uscendo dal bagno con il telefono ancora incastrato tra spalla e orecchio.
Gli feci cenno di andare e lei acconsentì con lo sguardo.
«Okay, arriviamo tra poco», disse riferendosi a Trevor, per poi riattaccare.
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STORM HEART
Ficção Adolescente[IN REVISIONE] UFFICIALMENTE NELLE STORIE DI TENDENZA. Miglior Risultato: 06/05/17➡#1 in Teen Fiction. 13/05/18➡#1 in Storie d'amore. Sequel of "The time of stars". Il primo impatto che Allison Walker da alla gente è quello di essere la classica bra...