"Six months since I went away,
And to know everything has changed
But tomorrow I'll be coming back to you."
CLOSE AS STRANGERS - 5 SECONDS OF SUMMERASHTON
"Mandorle e pollo?" chiesi, continuando a mescolare la pietanza dal forte odore di zenzero. "E funziona la cosa?"Anne scoppiò a ridere al mio tono poco convinto, aggiungendo un pizzico di sale nella pentola dalla forma strana, simile a un cestello ribassato. "E' squisito, credimi."
"Ti credo, l'importante è che non ci abbia messo le mani Robin!" esclamai alzando il tono della voce, così da farmi sentire dal diretto interessato.
"Dieci sterline che saprei cucinarlo meglio di Anne", sentii dire all'uomo seduto nel salotto davanti alla tv.
"Dieci sterline facili, ci sto!" gridai ancora una volta, facendo scoppiare a ridere Anne, che mi passò un braccio intorno alla parte bassa della schiena, prendendomi il cucchiaio di legno dalla mano, per continuare a mescolare al mio posto. Io le abbracciai le spalle, sorridendole sincero.
"Sono contenta tu sia qui, Ashton", mi rivelò, tenendo gli occhi sulla pietanza. Improvvisamente mi venne voglia di abbandonarmi tra le sue braccia, assorbendo fino in fondo quell'amore materno che mi stava offrendo su un piatto d'argento. Mi mancava da impazzire la mia famiglia, ma quella di Gemma era eccezionale e adoravo passare del tempo con Anne e Robin.
"Sono contento di essere qui, Anne", le risposi con dolcezza per poi voltare lo sguardo verso la porta della cucina, sentendomi osservato.
Gemma era appoggiata allo stipite della porta ad osservarci, con un candido sorriso sulle labbra. Era agitata e si vedeva, ma, in quel momento, una parte della sua preoccupazione sembrò volatilizzarsi tra il profumo di pollo e zenzero e anche il mio cuore sembrò alleggerirsi.
Lasciai il fianco di Anne per raggiungere la donna della mia vita, che mi si gettò fra le braccia, affondando il viso nel mio petto. Sentii il suo cuore battere freneticamente appena sotto il mio, o forse era il mio cuore che batteva abbastanza freneticamente per tutt'e due.
"Ti amo", le sussurrai all'orecchio e le sue mani si chiusero a pugno sulla mia schiena, afferrando il tessuto della camicia.
Prima che potesse rispondermi, il campanello suonò e lei scattò verso al porta, per poi tornare indietro repentina e stamparmi un frettoloso bacio sulle labbra. "Ti amo", sussurrò a sua volta, allontanandosi poi per andare ad aprire.
Sorrisi scorgendole ai piedi i suoi amatissimi Hugg, sempre terribili, ma leggermente più sopportabili se a calzarli erano i suoi piedi.
"Ash? Puoi portare il vino e i calici in tavola?" mi chiese Anne, facendomi voltare verso di lei che reggeva in mano una bottiglia di vino rosso e un cavatappi.
"Certo", le risposi, afferrando ciò che mi tendeva, appoggiando per un attimo la bottiglia sul tavolo della cucina per stapparla, cosa che mi riuscì fin troppo difficile.
Presi poi tutti i calici, posati a testa in giù su quello stesso tavolo, cercando di atteggiarmi a somelier, con magrissimi risultati.
"Blue! Ciao, che piacere rivederti!" sentii dire a Robert e il nome della ragazza mi spinse ad affrettarmi fuori dalla cucina e nella sala da pranzo comunicate con il salotto, dove si affacciava la porta d'entrata.
"Ehi Blue, come...?" Ma la mia domanda non venne portata a compimento, perché il mio corpo venne a contatto con il suo ancor prima che lo facesse il mio sguardo. "Merda!" per tenere in mano i sei calici, persi la presa sulla bottiglia di vino, che mi cadde rovinosamente a terra, non prima di aver inzuppato la camicetta verde bottiglia di Blue, però.
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give me love
Fanfiction[SEQUEL di photograph] "Amare è essere egoisti", aggiunse dopo una breve pausa, cercando le parole giuste, "perché per quanto tu possa volere che l'altra persona sia felice, la sola idea che possa esserlo con qualcuno che non sei tu, ti disgusta."