"Gotta be strong, strong, strong
What should I do?
Should I go?
Who do I talk to? Nobody knows
Who knows the answer to all of my questions
Will I get over this?"
STRONG – JUSTIN BIEBER FEAT. SELENA GOMEZHARRY
"Harry, sei sempre l'ultimo ad arrivare!" esclamò Paul non appena misi piede all'interno dello studio.Abbassai lo sguardo sul telefono e lo sbloccai per guardare che ore fossero. "A dire il vero, io sono in anticipo di due minuti rispetto all'orario che mi avevi dato. Se voi tutti non avete di meglio da fare e decidete di anticipare gli incontri di mezz'ora, sarebbe carino avvisare anche il sottoscritto."
Quella mattina non ero dell'umore. Non ero dell'umore dall'esatto istante in cui il corpo di Blue era sparito dalla mia vista mentre si dirigeva verso il suo imbarco. Era già la seconda volta che lasciavo che una cosa del genere accadesse, e non mi piaceva. Non mi piaceva per niente.
"Woah, tranquillo Harry. Paul stava solo scherzando", fece Liam, avvicinandosi a me e dandomi un'amichevole pacca sulla spalla. "Tutto bene?" chiese poi.
Annuii ancora prima che il mio cervello potesse pensare ad una risposta per la sua domanda. "Tutto bene", dissi, per poi aggiungere, "ho solo dormito male stanotte." Ed era vero, non ero riuscito a chiudere occhio. Troppi pensieri, troppe idee, troppe possibilità.
"Bene dai, ora che ci siamo tutti, direi che possiamo definire gli ultimi dettagli che ci mancano e poi vi lascio liberi", fece Paul, sorridendomi gentilmente. Probabilmente aveva capito che era una giornata 'no' per me e voleva evitare che scattassi inutilmente. Apprezzavo questo suo tentativo di tenermi a bada, ma non ero sicuro sarebbe stato efficace quanto lui sperava.
"Allora", prese nuovamente parola, dando inizio alla riunione, "visti i recenti sviluppi", iniziò, sorridendo a Louis e Eleanor che se ne stavano tranquillamente seduti su un divano, "l'inizio della seconda parte del tour è stato spostato di qualche mese", concluse, osservando dei fogli che teneva distesi sulla grande scrivania davanti a lui.
"Ci dispiace che.." provò ad intervenire El, ma Niall la interruppe immediatamente.
"Non ci provare neanche. Non è un problema per noi ritardare di qualche mese le date americane", disse, avvicinandosi a loro per poi sedersi accanto alla mora, "e poi, vogliamo tutti essere presenti quando questo mini-Tomlinson darà il suo personale benvenuto alla vita."
Improvvisamente mi colpì la consapevolezza che anche nel nostro mondo, la felicità era qualcosa di non solo possibile, ma addirittura inevitabile per qualcuno. Mi ritrovai quasi costretto ad osservare tutti i presenti nella sala: Liam sorrideva felice, con un braccio allungato attorno alla vita della sua ragazza, Paul ci osservava fieri, come se fossimo figli suoi, Eleanor e Louis erano il ritratto della felicità, della vita, Niall sembrava avesse una nuova luce a brillargli negli occhi.. e poi c'ero io.
C'ero io con la mia giornata 'no'.
"Durante questi mesi di pausa che avete, direi che possiamo concentrarci su qualche intervista ed esibizione sporadica per promuovere l'album, che ne dite?" continuò Paul, annuendo da solo, senza che ci fosse bisogno che nessuno di noi rispondesse. "Niente di troppo impegnativo, non sarà neanche necessario che siate sempre presenti tutti e 4", aggiunse, sorridendo cordiale a Louis, "così siamo sicuri che potrai essere presente al momento della nascita di tuo figlio."
"Saremo." Riconobbi la mia voce ancora prima di rendermi conto che avevo deciso di parlare.
Tutti si voltarono verso di me, confusi.
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give me love
Fanfiction[SEQUEL di photograph] "Amare è essere egoisti", aggiunse dopo una breve pausa, cercando le parole giuste, "perché per quanto tu possa volere che l'altra persona sia felice, la sola idea che possa esserlo con qualcuno che non sei tu, ti disgusta."