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"I got a heart and I got a soul
Believe me, I will use them both
We made a start
Be it a false one, I know
Baby, I don't want to feel alone."
18 – ONE DIRECTION

LUKE

"Cristo santo, Luke, datti una mossa!" esclamò Arzaylea, lasciandosi cadere stremata sul letto. "Sei peggio di una ragazza a scegliere i vestiti. Hai solo che magliette, camicie e skinny jeans neri, come è possibile che siano tre ore che sei dietro a decidere quali portare?" concluse sbuffando e sistemandosi meglio sul materasso con le coperte ancora disfate dalla notte prima.

"Senti, se ti scoccia così tanto stare qua, prendi e vai a farti un giro", sbottai improvvisamente, esasperato dalle sue continue lamentele. Potevo portarmi sono un numero limitato di vestiti in Tour, per cui dovevo scegliere accuratamente, per non essere costretto ad indossare magliette che mi facevano cagare o camicie che non riuscivano più a fasciare le mie spalle, ormai troppo ampie per parecchi dei miei vestiti.

Ero già nervoso di mio e lei con le sue lamentele non faceva altro che irritarmi.

"Senti..."

Grazie a Dio il suono incessante del campanello interruppe quella conversazione tanto spiacevole quanto inutile. Mi limitai ad inspirare di sollievo, senza però smettere di cercare magliette nell'armadio. "Vai tu", dissi poi, non ammettendo repliche di alcun tipo.

Lei, fortunatamente, mi diede retta, forse consapevole quanto me che era impossibile trattare con il mio umore nero di quel giorno. Non riuscivo a spiegarmi cosa avesse potuto rendermi tanto irritabile, ma c'era ben poco da fare a riguardo. L'unica soluzione in quei casi era lasciarmi sbollire, e ormai lei lo sapeva.

Sentii il suo passo sicuro uscire dalla stanza e qualche istante dopo, il rumore della porta d'entrata che veniva aperta. "Ecco, ci mancava solo questa!" esclamò, ed io capii immediatamente a cosa si stesse riferendo. "Luke, è arrivato il sociopatico. Io esco!" urlò infastidita.

"Ma no, amore mio... perché te ne vai? Mi piace così tanto stare in tua compagnia", prese parola Michael.

Non riuscivo a vedere di persona i due, essendo ancora chiuso in camera mia, ma riuscivo perfettamente ad immaginarmi il ghigno sul volto di Michael e l'espressione a metà tra il disgustato e l'infastidito su quello di Arzaylea.

Trattenni una risata.

"Vai a fanculo, testa di cazzo!" urlò lei, sbattendosi poi la porta alle spalle.

"Ti amo!" le urlò dietro Michael, scoppiando a ridere. "Wow, amico", iniziò poi, entrando finalmente in camera, "te la sei scelta proprio bene la ragazza", ironizzò, buttandosi sul letto ancora sfatto.

Alzai le spalle, continuando a frugare tra i vestiti. "A me piace", dissi, per poi spalancare gli occhi vittorioso non appena trovai la maglietta che stavo tanto cercando.

"Ti piace..." commentò riflettendo sulle mie parole, "è senza dubbio una bella ragazza, te lo concedo, ma non so..." continuò, afferrando una foto di noi quattro che tenevo sul comodino ed osservandola, "sembra fuori posto. Ho sempre pensato che tu, tra tutti, saresti riuscito a trovare una ragazza perfetta per te... sei sempre stato quello più propenso all'amore", concluse, chiudendo gli occhi e lasciando la foto sul comodino.

"Oddio, sembravo una specie di undicenne durante la sua prima cotta adolescenziale", aggiunse poco dopo, per smorzare la tensione, ma io sapevo che le parole che aveva detto poco prima le sentiva davvero, così come sapevo che aveva ragione riguardo a tutto.

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