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"No woman in the world deserve this,
But here I am asking you for one more chance.
Can we fall one more time? Stop the tape and rewind.
And if you walk away I know I'll fail
Cause there is nobody else
It's gotta be you."
GOTTA BE YOU – ONE DIRECTION

GEMMA

"Mi devi dieci sterline", disse Ashton, camminando al mio fianco per uscire dalla sala ristorante dell'hotel.

"Oh, andiamo, quella non era una scommessa ufficiale", mi lamentai io, fermandomi praticamente in mezzo alla hall per sbattere i piedi per terra come una bambina di cinque anni. "Non c'è stata nemmeno una stretta di mano tra sfidanti!"

"Le regole si materializzano quando ti fanno più comodo", si lamentò lui posando le mani sui miei fianchi per farmi voltare verso il suo corpo. "Harry non si è più fatto vivo e questo decreta la mia vittoria", aggiunse, scandendo l'ultima parola con attenzione.

Io alzai gli occhi al cielo: non mi piaceva perdere una scommessa. "Quel pezzo di stronzo me la pagherà. Ho troppa fiducia in lui", commentai, ficcando una mano nella borsa per afferrare il portafoglio ed estrarre dieci sterline, denaro inutile in America, ma che ormai era la valuta ufficiale delle scommesse di famiglia. E poi avrebbe potuto sempre spenderle quando sarebbe tornato a casa. Da me.

Mi strappò praticamente il denaro di mano, allontanandosi di un passo perché lo vedessi bene sventolarsi con la banconota, come un demente che si rispetti.

"Imbecille", commentai.

"Mi avevi detto che avevi smesso di fare favori sessuali per soldi, Ash..." lo rimproverò una voce, che attirò immediatamente la nostra attenzione.

Michael stava sorridendo furbamente a pochi passi da noi, spalla a spalla con Alaska. "Smesso? Sarebbe un peccato per l'umanità", commentò quest'ultima facendomi l'occhiolino, le mani sepolte nella tasca davanti dell'enorme felpa in cui si era infilata.

"Tranquilla Allie, non smetterò mai, è un lavoro troppo redditizio", rispose Ash, continuando ad accarezzarsi il viso con la mia banconota.

"Senza le mie mazzette non sopravvivrebbe un giorno..." feci io, dando una visibile palpata al sedere del mio ragazzo che sobbalzò, sorpreso, tra le risate di Alaska.

"Forse sto cominciando a sentirmi un pelino usato", commentò Ashton, stringendosi le dieci sterline al petto come se fossero una sorta di protezione dalle mie molestie.

"Avresti dovuto capire da un pezzo che sei solo il mio giocattolino sessuale e nient'altro..." rincarai la dose, facendo rimarcare la finta espressione di disagio sul viso del ragazzone.

"Momento, anche io voglio un giocattolino sessuale!" Gridò forse leggermente troppo forte la ragazza da capelli turchini e potei decisamente vedere diverse persone voltarsi verso di lei con sguardo tra il divertito e lo scandalizzato.

"Mi offro volontario!" Gridò di rimando Michael e gli sguardi divertiti intorno a noi sfociarono in vere e proprie risatine.

Alaska e Michael ti portavano sempre al centro dell'attenzione con loro, inevitabilmente.

"Pensavo a qualcuno di un po' più... lo sai", lo prese in giro Allie e il viso di Michael si corrucciò.

"No, dimmelo, lo voglio proprio sapere", disse lui.

"Lascia perdere", lo stroncò lei, estremamente divertita dalla sua reazione, forse un tantino appositamente esagerata dal ragazzo perché fermentasse il divertimento di Alaska. Erano una coppia estremamente improbabile, ma allo stesso tempo imprescindibile.

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