12.1

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"This is the start of something beautiful
This is the start of something new
You are the one that'll make me lose it all
You are the start of something new."
THIS – ED SHEERAN

HARRY

"Ok, ragazzi... ho un'ultima domanda per voi", annunciò l'intervistatore, lanciando a me e Liam una rapida occhiata per poi tornare a puntare lo sguardo verso l'obbiettivo di una delle telecamere che ci stavano filmando.

"È questa forse la fine degli One Direction?"

Sganciò quella bomba così, dal nulla, come se niente fosse, lasciando che un sorriso furbo s'impossessasse del suo volto. Era stato l'unico, tra tutti gli intervistatori e le centinaia di interviste che avevamo fatto dall'uscita di quell'ultimo album, ad aver avuto la sfacciataggine di toccare un tasto tanto delicato senza prima accennarci nulla.

Istintivamente strinsi le mani in due pugni, che cercai comunque di nascondere agli occhi decisamente indiscreti di quel pezzo di merda, e strinsi i denti per evitare di insultarlo per la sua mancanza assoluta di tatto. Se non fosse stato per Liam, probabilmente l'avrei preso a pugni.

"E perché mai dovrebbe essere la fine?" chiese Liam ironico, alleggerendo la tensione che ormai era diventata palpabile nell'aria attorno a noi, così come nelle case di chiunque stesse guardando la trasmissione in diretta, ne ero sicuro.

Rilassai il corpo e schiusi leggermente le labbra e i pugni, assumendo una posa più naturale, poi lanciai un'occhiata veloce al pezzo di merda, tanto per fargli capire che non era stata solo quella sua ultima domanda ad infastidirmi ma anche le insinuazioni e domandine subdole che ero stato costretto a subirmi nell'arco di tutta la sua cazzo di intervista, poi mi voltai, guardando dritto verso la prima telecamera che mi capitò a tiro, sicuro che avrebbero scelto di mandare in onda proprio ciò che quella avrebbe ripreso. "Questa non sarà sicuramente l'ultima volta che sentirete parlare degli One Direction", dissi, per poi fare un'occhiolino e alzarmi dal divano dove io e il mio amico eravamo seduti.

L'intervista era finita.

Non avrei dato il tempo a quel succhia sangue di fare altre insinuazioni inutili, invadenti e fastidiose. E poi, come aveva detto lui, quella avrebbe dovuto essere l'ultima domanda.

"Giuro che ultimamente alle interviste sei esilarante", commentò Liam sghignazzando mentre ci accingevamo ad uscire dallo studio, diretti verso il backstage, nel quale si trovava il corridoio per raggiungere il minivan che ci avrebbe portato via da quel posto marcio.

"Esilarante io?" chiesi confuso, aggrottando le sopracciglia e facendo un cenno di assenso a Paul, che ci aveva dato il via libera per uscire dalle porte dell'edificio.

"Passi dall'incazzato nero, all'esaltato in meno di due secondi e non faccio in tempo ad aprire bocca che d'un tratto sei tutto arcobaleni e unicorni rosa, non so se mi spiego", disse, facendomi aggrottare maggiormente le sopracciglia.

"Liam, sicuro di sentirti bene? Prova a ripensare alla frase che hai appena detto e a trovarne un senso perché sinceramente io non ci riesco. Illuminami ti prego!" esclamai divertito, sedendomi accanto a lui nel retro del grande minivan nero che ci avrebbe riportato all'Hotel.

Fortunatamente avremmo avuto il resto della giornata libero. Erano solo le sei di pomeriggio ed ero già stanco morto.

O forse non era stanchezza quella che avevo addosso, era come se mi mancasse qualcosa, come se..

"Non so come spiegartelo, ma ultimamente sei più emotivo del solito", fece, strizzando leggermente gli occhi per osservarmi più attentamente. "Fatichi a nascondere il tuo turbamento quando ti parlano di cose che per te sono delicate. Quando sorridi, lo fai per davvero... e si vede la differenza e boh, a volte sembri perfino più felice. Davvero felice", continuò piegando leggermente la testa di lato per studiarmi a fondo. "Ecco, forse è questo", disse, "sei felice?"

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