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"When you're standing in the dark
And you're struggle to find the light
You're just trying to find a way
But you can't find the time
I'll come for you
you know that I'll save you
who you gonna call, gonna call (x2)
when you need somebody
when you need someone."
WHO - ZAYN


MICHAEL

"Cazzo, Hemmings, smettila di scrivere canzoni depresse", sbottai, appallottolando il foglio e lanciandoglielo addosso, come lui aveva fatto in precedenza per passarmelo.

"Beh, Clifford, magari tu potresti smetterla di scrivere canzoni e basta", commentò il biondino e Calum rise, sdraiato sul pavimento tra le cuccette, in cui Ashton stava ancora dormendo.

Sbuffai, "se non volete i miei capolavori allora li terrò per me, per una futura carriera da solista", li minacciai. Luke mi guardò, sgranando gli occhi e poi... scoppiò a ridere, seguito a ruota da Calum e da Ashton, che stava uscendo in quel momento dalla sua cuccetta, cercando di non calpestare il bassista.

"Questa era davvero buona, Mike", mi prese in giro il batterista, "potresti provare il cabaret quando decideremo di buttarti fuori dalla band".

Io alzai gli occhi al cielo e feci per rispondere per le rime, ma il cellulare di Ashton cominciò a vibrare al tempo di All Time Law. "Allie!" rispose, un sorriso sincero sul viso, tenendo il cellulare davanti a sé. Doveva essere un FaceTime.

"Faccia da culo!" esclamò la voce inconfondibile di Alaska, attingendo alla sua lunghissima lista di soprannomi scurrili. Ashton rise, abbassandosi a sedere di fianco a Calum, svenuto a terra, per poi lasciarsi cadere a terra accanto a lui, che gli fece posto per non essere schiacciato.

"Ciao, luce dei miei occhi", salutò Calum entrando nell'inquadratura di Ashton, "come te la sei cavata senza le mie molestie sessuali gratuite?"

"Ehi pensavo di essere io la luce dei tuoi occhi!" esclamò la voce di Blue.

"Sentite... per non deludere nessuna delle due, propongo una cosa a tre. Così, in amicizia", disse Calum, facendo scoppiare a ridere le ragazze.

"Non ridete, io sto dicendo sul serio", le riprese Cal.

Vidi Hemmings alzarsi e poi dirigersi verso i due menomati mentali sdraiati sul pavimento; si sedette sulla moquette caratteristica dei Tour Bus e poi... si sdraiò sul pavimento come un altro menomato mentale, la testa adiacente a quella di Calum, così che potesse rientrare nell'inquadratura, anche se a testa in giù. "No, che non dice sul serio, sono io il membro ufficiale delle cose a tre con voi", scherzò Luke e potei vedere Arzaylea alzare gli occhi al cielo dall'altra parte del pullman, sdraiata su uno dei divanetti vicino alle cuccette.

"Mike dov'é?" sentii chiedere dalla voce di Blue e, in tutta risposta, decisi anche io di dare fondo a tutta la mia instabilità mentale, sdraiandomi accanto a Luke, la testa appoggiata a quella di Ashton.

"Se mi si rovina la piega sarà tutta colpa vostra", ironizzai sui capelli tinti di fresco, nero carbone.

"Continuo a sentire la mancanza del blu", commentò Blue, che vedevo al contrario per colpa della mia posizione. Poi eccola al suo fianco, Alaska. Non un filo di trucco, le ciglia fini, quasi trasparenti intorno agli occhi verde-nocciola, le sopracciglia scompigliate come i capelli, ormai di un azzurro svanito, le labbra leggermente screpolate. Tutti dettagli che incatenai dentro gli occhi, non volendo che sfuggissero alla memoria.

"In questo periodo mi si adatta di più il nero", rivelai, strizzandole l'occhiolino, nascondendo sotto l'ironia il vero significato di quelle parole.

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