Hi, I'm Jane

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-Salve, devo registrare mia figlia Jane.-
Quello fu il momento in cui la sua vita cambiò.
Sapeva che sarebbe successo, ma non così presto. Sua madre la registrò alla Raventown, un istituto correzionale e riformatorio.
Jane si trovava nel collegio della Raventown a soli 16 anni per spaccio di droga.
Sua madre non proferì parola per tutto il viaggio, le diede la valigia ed andò via insieme alla sua vita.

Si guardò intorno notando tantissimi ragazzi che come lei stavano aspettando di essere smistati. Quell'anno la Raventown ebbe un grande successo in Louisiana. Più di mille ragazzi furono mandati lì dalle proprie famiglie.
Jane era all'entrata dell'edificio e aspettava che qualcuno chiamasse il suo nome.
-Ciao- qualcuno le rivolse la parola.
-Ciao, io sono Jane.- sorrise alla ragazza davanti a sé.
-Io sono Ally- Una ragazza davvero carina, dai capelli ramati e gli occhi castani, le sorrideva dolcemente.
Jane pensò al motivo per il quale potesse essere lì.
La gente intorno a lei non sembrava cattiva. E in fondo chi diceva che erano loro le persone cattive? Le persone cattive non erano, allo stesso modo, coloro che le stavano rinchiudendo lì dentro?
Erano domande che Jane si poneva ogni sera. Ma ormai il suo parere non importava più a nessuno. Era stata abbandonata da tutti, come se quell'errore commesso fosse la cosa peggiore del mondo.
Lei sapeva di aver sbagliato, ma l'aveva capito troppo tardi. Sarebbe stata ricordata così, per un'azione sbagliata, nessuno avrebbe fatto caso alle mille cose fatte giuste.

-Stai bene?-
La voce di Ally la interruppe.
-Sì, cioè sto per essere rinchiusa per chissà quanto tempo, ma sto bene.- sorrise nervosamente, anche se aveva voglia di piangere.

-Ti capisco. Stiamo per essere rinchiusi qui dentro per chissà quanto tempo, siamo solo adolescenti, ci rubano gli anni più belli della nostra vita così.-
Jane si sentiva capita perché la pensava esattamente come Ally. Capì subito che avrebbe stretto una grande amicizia con quella ragazza, cosa che la distrasse per un attimo dal vero motivo per il quale era lì dentro.
'Tentato omicidio' era questa la sua accusa. Ma Jane sapeva che non era quello il vero motivo, anche Sam lo sapeva, ma non lo avrebbe mai ammesso.

-E quindi...come mai sei qui?-
Ally andò dritta al punto, tutti avevano un motivo per essere lì dentro.
A Jane non diede fastidio, infondo ciò che aveva fatto lo sapevano già tantissime persone.

-Problemi di droga.-
Nemmeno lei ci girò intorno, tanto era inutile, sarebbe entrata comunque nel riformatorio.
-E tu?-
Ally sorrise, come se non vedesse l'ora di raccontare a tutti ciò che aveva fatto.

-A scuola mi prendevano sempre in giro, così un giorno sono arrivata con il fucile di mio padre e ho sparato vari colpi all'interno dell'edificio.
Niente morti tranquilla, ma cinque feriti di cui due seriamente gravi.-
L'apparenza inganna, pensò Jane.
Continuò ad osservarsi intorno nervosamente, continuavano ad arrivare sempre più ragazzi e di questo passo sarebbe entrata il giorno dopo.

-Papà ti prego, non lo faccio più lo giuro!-
Jane sentì queste parole provenire da una voce maschile. Il giovane ragazzo era quasi in lacrime e scongiurava il padre di ripensarci. Era davvero in pena per lui, avrebbe voluto aiutarlo perché lei era così, ma purtroppo aveva capito che da quel riformatorio non si sarebbe salvato nessuno.

-Sai non sembri una ragazza cattiva, anzi sei completamente l'opposto.-
Disse Ally. Anche 'gli amici' di Jane la descrivevano così. Perché lei era una persona buona, fin troppo in effetti, ed era proprio per questo che era finita nei casini. Anche la sua famiglia sapeva che tipo di persona era, ma dopo il primo sbaglio l'aveva abbandonata. Ma Jane non sarebbe cambiata mai, sarebbe rimasta la ragazzina buona, timida e insicura che un giorno semplicemente prese una brutta strada.

-Attenzione-
Una voce richiamò tutti i presenti.
-Buongiorno genitori, ragazzi. Io sono il proprietario di questo istituto e prima di tutto volevo ringraziare i genitori che hanno scelto questo posto per i loro figli. Vi assicuro che questi ragazzi in questo posto sono totalmente al sicuro. Quando usciranno saranno persone nuove e assolutamente migliori. Adesso vi chiamerò per cognome e seguirete le guardie che vi condurranno alle vostre stanze. Buona permanenza a tutti.-
L'uomo paffuto finì di parlare ricevendo un applauso dai genitori.

Sarebbero stati tempi davvero lunghi per Jane.

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