Darkness

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-Quindi cos'è sta storia tra te e Dylan?-
Jane si trovava ancora in camera di Jack, era felice di potergli fare compagnia dopo la brutta giornata che aveva avuto.

-Non lo so... semplicemente un giorno si è accorto di me.-

-Non so perché non lo abbia fatto w
-Sei buffa, ma carina.- disse Jack abbassando lo sguardo.

-Grazie.-

-Tu invece sei un po' pazzo.-
Jack fece una smorfia divertita.

-Mi piace solo distinguermi, non vorrei mai essere come gli altri.-

-Anche io sono come gli altri?-
Chiese Jane guardandolo.

-No.-

-No?-

-Tu sei diversa, te l'ho detto.-

-D'accordo Tarzan.- sorrise Jane.

-Ma se io sono Tarzan, tu sei mia moglie?-
Rise Jack.

-Purtroppo sono già impegnata.-

-Purtroppo eh? Cattiva!-
Jane alzò le spalle e fece un sorriso.
Guardò l'orologio fisso sul muro: erano le 2 e 57.

A Jane piaceva parlare con Jack nell'oscurità, "la notte unisce le anime", l'aveva letto da qualche parte.

-Jack?-

-Mh?-

-Non mi hai mai detto perché sei qui.-
Jack sbuffò. Gli aveva già fatto quella domanda una volta, ma lui non aveva risposto.
Quella notte invece, trovò il coraggio di raccontare la sua storia.

-Sono entrato qui quando avevo 15 anni, un ragazzino buono che frequentava persone cattive.-

-Cattive?- chiese Jane.
Jack annuì.

-Sono riusciti a coinvolgermi nel loro giro, credevo che con loro mi sarei sentito un tipo apposto. Volevo sentirmi giusto ma ho solo fatto una cazzata.-

-Che cosa ti hanno fatto fare?-

-principalmente vendevamo droga, ma io lavoravo da solo. - si bloccò.

-I miei genitori non mi davano soldi  e gli altri guadagnavano troppo poco, così ho capito di dovermi separare da loro per fare più soldi e andarmene via.- disse abbassando lo sguardo.


-Così ho iniziato a vendere roba molto pesante, che costava di più e la gente ne andava matta, ho iniziato a fare un sacco di soldi senza problemi.-

-Ma poi... una sera, vidi una ragazza da sola, piangeva e ho capito che era un'ottima preda. Le ho parlato e l'ho convinta a comprare qualcosa.-

-Ma evidentemente non era abituata a cose del genere, e dato che era roba molto pesante è svenuta all'istante. Ed è vero che sono uno stronzo, ma avevo un cuore e ho iniziato a pensare che se me ne fossi andato sarebbe morta, e questo mi avrebbe perseguitato a vita.-
Jane lo ascoltava, immobile. Pensò che gli umani sono dei grandi egoisti.

-Era una ragazzina, aveva 14 anni...
così chiamai l'ambulanza, e rassegnato aspettai di andare in prigione.-

Jane guardo i suoi occhi e li vide brillare.

-Ho rovinato la vita di tante persone Jane, vendere droga è un lavoro sporco perché ricavi dei soldi su qualcosa che uccide le persone, ragazzi soprattutto.-

Jane non sapeva cosa pensare, da un lato aveva paura, perché pensava a quanto fosse meschino ciò che aveva fatto, da un altro lato però, pensava all'unica azione buona che aveva fatto, ovvero aspettare con la ragazza per non lasciarla morire.

-Io devo andare.- Disse velocemente.
Jack provò a dire qualcosa, ma ormai era tardi perché Jane era uscita di corsa.
Era fuori dalla tana del lupo.
Jane quella notte, si ricredette sul potere che il buio aveva sulle persone: esso faceva confidare i segreti più oscuri, quelli che nessuno vorrebbe e dovrebbe mai sapere.

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