Il giorno dopo un forte rumore svegliò l'intero edificio.
Jane si stropicciò gli occhi cercando di realizzare dove si trovasse. Apriva e chiudeva gli occhi continuamente, sperando di risvegliarsi nel letto di casa sua. Ma rimaneva delusa ogni volta, risvegliandosi in quel letto che puzzava di roba vecchia.-Ally dobbiamo alzarci- disse Jane alzandosi. Si prepararono e indossarono la divisa a loro assegnata, e misero a posto la camera dato che ci sarebbe stato il primo controllo.
La divisa comprendeva una gonna blu non troppo lunga, una camicia bianca e una giacca blu.
A Jane stranamente piaceva questo abbinamento, ma era piuttosto elegante per trovarsi in un riformatorio.Poco prima delle otto, Jane e Ally si avviarono a mensa per fare colazione. Una cosa era certa, quel posto era pieno di gente.
L'edificio era però diviso in due gruppi: c'era chi era stato mandato dai genitori, come una specie di collegio. La loro routine era sicuramente diversa da quella degli altri. Molto probabilmente erano solo ragazzi viziati. Poi c'era chi era stato mandato dal giudice, che veniva trattato come un cane. I due gruppi erano tenuti lontani con molta attenzione.
Probabilmente durante il giorno non si sarebbero incontrati mai.Le lezioni iniziarono alle nove in punto. Tutti i ragazzi mandati dal giudice erano uniti in un'unica grande classe.
Era un vero e proprio caos.
E mentre la lezione si faceva più interessante, qualcuno bussò alla porta dell'aula. Un ragazzo entrò con aria strafottente, e si sedette in fondo all'aula facendosi i fatti suoi. L'insegnante si fermò per un minuto a fissarlo con indecenza, poi continuò la lezione.
Jane si soffermò sul quel ragazzo che era appena entrato.
All'apparenza, si capiva che non aveva una bella reputazione in giro. Era probabilmente, uno di quei ragazzi da cui tutti ti dicono di starci alla larga. Uno sportivo, un donnaiolo, un testardo. Ma era bello, cavolo se lo era. Jane pensava che una come lei, sfigurava accanto a uno come lui. Non era molto alto, fisico sportivo, occhi azzurri, capelli biondi, un paio di lentiggini e un sorriso che ti mandava in paradiso.
Era bello, spontaneo, estroverso e lei era semplicemente Jane.
Bassina, magra, occhi castani e capelli scuri che arrivavano alle spalle. Jane rimase a fissarlo per un po', fin quando lui non se ne accorse e lei si girò facendo finta di nulla. Ma sentì una piccola risata, che probabilmente proveniva dal banco in fondo all'aula. Finite le lezioni, Jane ringraziò il cielo perché finalmente era ora di pranzo.
Lo studio le metteva un assurdo appetito. Si sedette ad un tavolo accanto ad Ally, che le parlava di interessanti annedoti sulla lezione che avevano avuto prima. Ma Jane era distratta, lo stava fissando, il ragazzo di prima. Chissà cosa aveva combinato per finire lì dentro, non era difficile da immaginare dato come si presentava. Era l'unico a non indossare la divisa, aveva l'aria di uno che era in riformatorio da anni e che ormai era strafottente su tutto. Un poliziotto lo richiamò improvvisamente e lui lo seguì sbuffando. Finalmente quel ragazzo aveva un nome, il suo nome era Jack Johnson.
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What about us
Short StoryTempo prima, Jane Jackson era una ragazzina paragonabile al fiore più bello di un giardino, la cosa più pura e pulita che un essere umano potesse vedere. Ma tempo dopo, quel fiore è appassito: uno stupido errore l'ha condotta in una situazione diff...