Night meetings

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-No, non ci credo!-

-Credici invece!-

-Tu hai preso lezioni di danza classica?-
Disse per poi scoppiare in una risata.
Dopo quel bacio, Jane e Jack iniziarono ad avere dei regolari incontri notturni.
Era piacevole per entrambi stare in compagnia dell'altro, e Jane sopravviveva ogni giorno aspettando che si facessero le tre. 

-Ehi, guarda che ero proprio bravo-
Sorrise Jack.

-Beh sei bravo anche in altre cose-
Sussurrò Jane avvicinandosi.
Quella volta fu Jack a baciarla.

-Mi piaci Jane.-
Disse accarezzandole i capelli.
Jane notò un improvviso cambio di umore.

-Che succede?- si sistemò meglio per ascoltarlo.

-È solo che vorrei che momenti come questi fossero infiniti. Odio il fatto che non potrò mai portarti ad un appuntamento o farti un regalo, conoscere la tua famiglia, fare un viaggio insieme... perché per noi deve essere diverso?-
Gli occhi di Jack erano illuminati dalla luna e Jane aveva voglia di perdersi dentro.

-Devi capire che per ora questo è tutto quello che abbiamo, e a me va bene così.- disse e lo baciò di nuovo.
Jack si staccò e la guardò in modo strano.

-sei bellissima.-
si avvicinò e la baciò ancora.

-Vorrei che non finisse mai... e invece presto finirà tutto.- Jack abbassò lo sguardo.

-Che vuoi dire?-

-Tra un po' compirò 18 anni e sarò trasferito in un carcere dove dovrò restare per altri otto anni. Lì è tutto diverso Jane...- per la prima volta riusciva a vedere paura nei suoi occhi.

-Resisterai anche lì dentro, tu sei forte Jack. Quando anche io uscirò da qui verrò a trovarti sempre e non sentirai la mia mancanza nemmeno un secondo! Sarei capace di aspettarti per otto anni.-
Il ragazzo sorrise sotto il suo tocco.

-Non dovrai aspettare otto anni, noi usciremo insieme da qui, te lo prometto.-
Jane lo guardò in modo strano ma non volle fare domande.
Quella notte c'erano tantissime stelle, stelle che guardarono quei due ragazzi baciarsi e poi spostarsi sul letto, per creare il loro momento indimenticabile.

La mattina dopo si svegliarono l'uno accanto all'altra e Jane iniziò a guardare fuori dalla finestra con aria pensierosa.

-Buongiorno.- sorrise Jack dandole un bacio.

-A che pensi?- chiese il ragazzo guardandola.

-Penso che vorrei essere il vento.-
disse Jane sorridendo.

-Perché?-

-Perché lui è forte, va avanti, ed è libero.-
Jack ci pensò su.

-Allora io voglio essere il cielo.-
Sorrise Jack.

-Perché?- 

-Così potrei osservarti e sapere sempre come stai, già, diventerò il cielo.-

Jane lo guardò e poi disse:
-Allora io sarò la luna e il sole, così staremo sempre insieme.-

-Buongiorno ragazzi.-
Jane era raggiante quella mattina, e i suoi amici al tavolo se ne accorsero subito.
Quando anche Jack li raggiunse, per loro era fatta.

-Quindi Romeo si è fatto Giulietta?-
Disse Zac. Tutti sgranarono gli occhi.
Jack gli diede uno schiaffo mentre Jane gli tirò una mela in testa.

Anche quella notte, Giulietta si preparava a uscire per il suo incontro notturno con Romeo. Ma la ragazza quella sera, si era dimenticata della regola fondamentale per la sopravvivenza: mai sottovalutare il nemico.

-Ehi Tarzan!- sussurrò entrando nella sua stanza. Era seduto come sempre sul davanzale, ma solo dopo Jane capì che quello non era Jack.

-Tarzan non c'è-.

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