Prison

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Dopo qualche ora tutti i ragazzi erano stati portati nelle loro stanze. Jane aveva piacevolmente scoperto che la sua compagna di stanza era proprio Ally.

-Che fortuna non credi?- disse Ally con un sorriso che metteva i brividi, mentre posava la valigia su uno dei due letti.

-già- sorrise Jane.

-Appena avete finito di sistemare le vostre cose scendete in palestra.- le avvisò una poliziotta.

-Mi sembra di essere in prigione-
Disse Jane.

-Noi siamo in prigione.- sospirò Ally.

Qualche ora dopo scesero tutti al piano di sotto, per partecipare alla riunione indotta dal 'preside' di quel posto.
Un uomo un po' basso sulla quarantina, si posizionò al centro della sala e guardò tutti con aria superiore.
-Buonasera a tutti ragazzi e benvenuti all'inferno.-
Rimasero tutti interdetti alle parole di quell'uomo, ma Jane non ci diede peso, sapeva che volevano solo mettere paura.
Era ovvio, erano criminali.

-Vi spiego un po' come funzionano le cose qui.-
-ci si sveglia alle sette, alle otto si fa colazione e alle nove iniziano le lezioni. Terminano alle tredici e alle due si pranza. Alle quattro svolgerete alcuni lavori e attività extrascolastiche, alle sei avete un'ora libera. Alle otto si pranza e alle dieci si va a letto.
Ci saranno due controlli in camera, uno di mattina e uno di sera.
Se qualcosa non vi è chiaro non la rispiego.-
-Un'ultima cosa, ciò che succede qui dentro rimane qui dentro.-
Quando l'uomo smise di parlare, le faccie di tutti erano sconvolte e confuse.
Jane non lo era, sapeva di trovarsi pur sempre in un riformatirio e non si aspettava una vita di lusso.

Dopo il discorso del preside ritornarono tutti nelle proprie camere, il giorno dopo sarebbe iniziato l'inferno vero e proprio.
Ally era ansiosa, non la smetteva di mangiarsi le unghie e continuava a ripetere una strana preghiera in chissà quale lingua.
-Calmati Ally!- disse Jane.
-nessuno vorrebbe stare qui ma non abbiamo scelta...dobbiamo solo resistere.-

Verso le dieci Ally e Jane erano a letto. Parlarono della loro vita, delle loro paure e dei loro segreti. Non sapevano che ciò che avrebbero affrontato dal giorno dopo, avrebbe cambiato le loro vite per sempre. Poco dopo una poliziotta irruppe improvvisamente nella loro stanza.
-Andate subito a dormire se non volete una punizione già il primo giorno!- richiuse la porta sbattendola ed Ally rise.
-ora ne sono convinta- disse.
-di cosa?- chiese Jane con una mano sotto al cuscino.
-Siamo letteralmente in prigione.-

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