Teamwork

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La mattina dopo Jane ed Ally erano diverse. Si erano promesse di non piangere più, perché loro avrebbero lottato senza arrendersi. Loro avevano degli amici, con i quali avrebbero potuto organizzare un piano. Ciò che gli serviva era lavoro di squadra.
Si recarono a mensa a testa alta, ormai non avevano più paura di quelle persone, loro le avrebbero sconfitte.

-buongiorno ragazzi- disse Ally, sedendosi accanto a Dylan.

-abbiamo tante cose da raccontarvi oggi.- disse Jane sistemandosi accanto a Maddie.

Zac si accigliò.
Maddie continuò ad addentare la sua mela.
Dylan probabilmente aveva già capito.

-so già di cosa parlate- disse infatti Dylan, con uno sguardo un po' triste. Chissà se anche a lui avevano fatto del male. A Jane vennero i brividi, lui era suo amico.

Maddie e Zac si guardarono confusi.

-Okay forse è arrivato il momento di sapere, anche per voi.- disse Dylan e loro annuirono.

***

Jane e Ally non si sarebbero mai aspettate che alla fine di tutto, sarebbero arrivate a quelle conclusioni.
Dopo aver raccontato tutto a Maddie e Zac, Jane diventò triste.
Guardava le loro facce, sconvolte e terrorizzate, e provava una grande rabbia. Perché? Ma il problema più grande non era questo; i suoi amici si erano arresi. Si erano già arresi senza nemmeno iniziare a combattere.
Si sentivano tutti troppo spaventati, tutti troppo soli, tutti non abbastanza forti. Si erano arresi, proponendo la via d'uscita più semplice: la fuga.
Ma Jane ci pensò tutto il giorno, ed organizzare una ipotetica fuga non era per niente facile.
Erano cinque ragazzi contro più di cento guardie. E alla fine, si arresero tutti senza nemmeno averci provato. Tutto ciò a cui aveva pensato Jane per salvare quell'edificio, si era rivelato inutile. Jane si domandò a lungo ciò che potesse fare, non voleva ancora arrendersi.
E mentre il suo cervello cercava di pensare ad una soluzione, i suoi occhi la trovarono in un batter d'occhio. Il suo sguardò si posò su Jack, che era seduto ad un tavolo in mensa occupato soltanto da lui. Solo allora Jane capì che loro avevano bisogno di lui, e che lei aveva bisogno di lui.

-Tu vieni con me, subito.-
Disse Jane a Jack, poco prima di rientrare nella sua stanza.
Jack la guardò in modo strano, aggiungendo poi un sorrisetto beffardo sul viso.

-smettila di guardarmi così!-
Disse la ragazza colpendolo sulla mano. Lo prese per le spalle spingendolo con poca forza nella sua camera. Chiuse la porta e bloccò Jack tenendogli le braccia, perché temeva che sarebbe andato via senza ascoltarla.

-devi ascoltarmi attentamente-
L'atmosfera diventò tesa ma a Jack sembrava non importare.

-Tu devi aiutarci- disse con sicurezza. Non ottenne risposta ma solo sguardi confusi.

-aiutarci?- chiese.

-sì aiutarci.- ripeté allentando la presa sul ragazzo.

-per?-

-andare via da qui.- disse Jane tranquilla.
Ci fu un secondo di silenzio, colmato dalla risata di Jack.

-voi siete fuori di testa.- disse e Jane strinse il suo gomito un po' troppo, perché il ragazzo fece una smorfia di dolore. E allora il suo sguardo si accese, diventò ghiaccio puro e la situazione si ribaltò totalmente. Jack riuscì a divincolarsi dalla presa della ragazza, portando Jane con le spalle contro il muro. La ragazza colta alla sprovvista, era completamente bloccata dal corpo di Jack, e trovava i loro visi fin troppo vicini.

-Siete davvero convinti che sia così facile? O che non ci abbia già provato?- disse Jack con un tono arrogante, cosa che spaventò Jane.

-Dì ai tuoi amichetti di calmare il loro animo eroico, che qui siamo tutti in trappola!- disse sbattendo un pugno contro il muro. Jane sussultò.

-Solo perché tu ti sei arreso non significa che lo faremo anche noi!- sputò Jane e non se ne pentì, nonostante lo sguardo di Jack la stesse fulminando.

-Mi sono arreso solo dopo averci provato un milione di volte!-
Disse penetrandola con lo sguardo, i suoi occhi avevano un non so ché di magico.
Jane rimase zitta e abbassò lo sguardo, cercò di divincolarsi ma non ci riuscì.

-lasciami.- sussurrò sul suo viso.

-cosa vuoi fare?-

-Ce la caveremo da soli, possiamo farcela anche senza di te.-
Disse Jane, lei non si sarebbe arresa.

-Non sai in che guaio ti stai cacciando, ragazzina.-
Disse per poi lasciarla andare.

-Me ne farò una ragione.-
Jane uscì dalla sua camera e corse verso la sua. La paura di quelle mure era ancora presente dentro la ragazza.

Dopo essere tornata in camera sua, Jane aiutò Ally con la pulizia dei bagni e gli raccontò ciò che era successo con Jack.

-Va bene così Jane, ce la faremo anche senza di lui.-
Disse Ally bagnando uno straccio.

-Sì, lo penso anch'io.-
Disse Jane, anche se non ci credeva del tutto.

Quando tornarono in camera, decisero di saltare la cena per iniziare ad organizzare il piano.

-Ci serve lavoro di squadra ragazzi!-
Urlò Dylan. Essendo il più grande si era assunto tutte le responsabilità, ma le cose non stavano andando del tutto bene.
Maddie era troppo stanca perché aveva lavorato tutto il giorno.
Zac aveva avuto problemi intestinali.
Ally era troppo distratta.
E Jane era semplicemente Jane.
Pensava a Jack e alle sue parole, pensava a Jack e ai suoi comportamenti strani.
Un attimo prima la consolava in un bagno, e un attimo dopo la incatenava al muro.
Eppure quando la porta della sua stanza si aprì, non rimase molto sorpresa di vederlo.
Gli altri si accigliarono, ma lei sorrise.

-Allora, avete bisogno d'aiuto?-

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