Una settimana era ormai andata.
Jane era più tranquilla, le grida non le sentiva più di notte. Ma a volte Ally le sentiva di pomeriggio, quando puliva i bagni. Jane e Jack non giocavano più. Magari lui si era stancato di guardarla sempre, e nemmeno lei lo faceva più. Ma lui era sempre lui. Arrivava tardi alle lezioni, senza divisa e con un ghigno sulla faccia. E nonostante ogni giorno venisse mandato dal preside, lui continuava a non metterla mai quella fottuta divisa. Magari non gli piacevano i colori. Ma un motivo doveva esserci.-Forse è sordo, e quindi non riesce a capire che deve indossare la divisa.-
Disse Ally, mentre continuava a pulire i bagni. Quel giorno toccava a loro. A Jane faceva schifo tutto quello, ma non poteva lamentarsi o tirarsi indietro.
-i bagni dei maschi sono così sporchi- disse Jane facendo una smorfia.- noi ragazze siamo molto più pulite- disse Ally con una faccia bianca cadaverica.
-Credo di non sentirmi tanto bene oggi- Ally si mise una mano sullo stomaco.
-cavolo hai un aspetto orrendo-
Commentò Jane.-grazie dell'informazione.- disse Ally e Jane scosse la testa.
-torna in camera, ti copro io- disse Jane incitandola ad andarsene.
-finisci tutta da sola?-
Ally l'avrebbe ringraziata a vita.-si tranquilla, vai pure- Jane sorrise e poi continuò il suo sporco lavoro.
Entrò in uno dei bagni e iniziò a lavare. Le espressioni che assumeva Jane erano esilaranti, ma come biasimarla. Mentre era intenta a strofinare, sentì un rumore familiare dal bagno affianco. Uscì dal bagno, e anche il ragazzo nell'altro bagno uscì, dopo aver tirato lo sciacquone.
Ando al lavello e iniziò a lavarsi le mani, aveva uno stuzzicadenti incastrato all'angolo della bocca e un ghigno sulla faccia. Jane non rimase sorpresa quando si accorse che era proprio Jack Johnson. Iniziò a fissarlo senza volerlo, perché lei voleva continuare a giocare.
Jack se ne accorse e la guardò sorridendo dallo specchio.-Ti vedo- disse Jack.
Jane pensò che la sua voce era molto bella. Ma non smise di fissarlo.
-guarda che ti vedo!- Jack sbattè il piede a terra come un bambino.
-scusa- sussurrò Jane.
-per cosa?- sorrise il ragazzo.
-vuoi vedere una cosa?- disse e Jane annuì.
Jack fece un sorriso da pazzo prima di fare un'acrobazia.
Si fece spazio e fece un salto mortale all'indietro.-L'ho imparato ieri sera, è da anni che ci provo!- disse chiudendo gli occhi.
Quel ragazzo era decisamente strano, sembrava pazzo e forse lo era.
-Io sono Jack, comunque- disse togliendo lo stuzzicadenti dalla bocca.
-Io sono Jane- disse timidamente.
-Forte, come la moglie di Tarzan.-
Disse e Jane rise. Quel ragazzo era simpatico.-Posso chiederti come mai non indossi mai la divisa?- chiese Jane. Jack la guardò e sorrise.
-Essere uguale agli altri? Preferisco restare in carcere a vita!-
disse aprendo le braccia.Si rimise lo stuzzicadenti in bocca e guardò la ragazza.
-Ci vediamo Jane.- disse per poi uscire dal bagno.-A presto Tarzan- disse quando ormai lui era già andato via.
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What about us
Short StoryTempo prima, Jane Jackson era una ragazzina paragonabile al fiore più bello di un giardino, la cosa più pura e pulita che un essere umano potesse vedere. Ma tempo dopo, quel fiore è appassito: uno stupido errore l'ha condotta in una situazione diff...