II (Presente)

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Sicilia, Capaci, 1980

"Padre?"

"Sono qui Grazia"

Grazia si girò e vide Don Salvatore intento a sistemare dei fiori sull'altare, per la celebrazione di un matrimonio.
Sorrise e andò ad aiutarlo.

"Cosa succede piccolina?"

"Ho trovato uno studio legale disposto a farmi svolgere il tirocinio. È lo studio legale della moglie del giudice Lamberti. Lucia Lamberti"

Per poco a Salvatore non cadde dalle mani il vaso di fiori.

"Sei felice Grazia?"

Salvatore conosceva il desiderio di Grazia di diventare magistrato. Voleva lottare contro le ingiustizie di quel periodo e rendere la sua Sicilia un luogo sicuro per tutti.
Lui stesso aveva sostenuto Grazia durante il suo percorso di studi, ma ora c'era qualcosa che impediva la sua felicità.
Grazia era una delle migliori del suo corso di studi, si era laureata in tempo record e con il massimo dei voti.
Ma Salvatore sapeva che dentro le vene di Grazia scorreva il sangue dell'avvocato Lucia Lamberti e del giudice Lamberti, purtroppo la sua piccolina non sapeva che il giudice Massimo Lamberti non era un santo a differenza di sua moglie Lucia.

Appoggiò una mano sulla guancia della sua Grazia e con il solo sguardo convinse la ragazza a parlare.
"Certo sono felice di questa opportunità, ho affrontato un colloquio brillante con Lucia Lamberti, ma è una persona legata alla famiglia e mi ha chiesto della mia famiglia. Io non mi ero mai sentita così in imbarazzo. Lei è riuscita a farmi sentire un'orfana, cosa che non mi ha mai toccato, tu lo sai bene"

Salvatore capì l'angoscia di Grazia.
Anche da piccola aveva difficoltà a parlare della sua famiglia, ma lei sapeva tutto.
Lei sapeva la verità.
Salvatore le aveva raccontato ogni cosa ma senza rivelarle mai la vera identità dei suoi genitori e il perché del suo comportamento. Le aveva raccontato la verità, anche che tutti credevano che lei fosse la figlia di una sua cugina ormai morta.
Aveva plasmato Grazia e le aveva fatto credere che farla restare con lui era la cosa più giusta per lei.
Grazia anche se orfana era una ragazza che nella vita aveva avuto di tutto, per questo non aveva mai sentito la mancanza dei suoi veri genitori. Dai lunghi viaggi che ci si poteva permettere in quell'epoca, Grazia era una delle poche ragazze che avevano visitato l'America, veniva invidiata  anche dai suoi amici, Salvatore e suo fratello non le avevano fatto mancare nulla.
Sergio, il fratello più grande di Salvatore, sapeva tutto sin dall'inizio e aveva aiutato Salvatore a crescere la piccola, da cinque anni era ormai anche sindaco di Capaci e questo aveva agevolato molto Salvatore, tutti sapevano che Grazia era la nipote, figlia di una cugina morta, del loro prete e del loro sindaco.
Grazia con il tempo aveva imparato ad odiare i suoi genitori e si era ripromessa vendetta se un giorno fossero tornati a reclamarla.
Per lei esisteva solo Salvatore e suo zio Sergio.

"Ti ho insegnato a non aver paura Grazia, a combattere per i tuoi sogni. Non sei un'orfana, sei la mia bambina, sono un prete ma tu lo sai che questo non mi impedirà mai di provare amore per te Grazia. Sei nipote del sindaco di Capaci"

"Lo so ma lei mi ha fatto sentire così inadeguata. Poi quando le ho nominato il paesino da cui provenivo, aveva uno sguardo d'odio come se la sua Palermo é unica.
Capaci, tu e lo zio siete la mia famiglia. Gli abitanti di Capaci sono la mia famiglia, i miei veri genitori mi hanno abbandonato ma ho trovato te"

"Lotta per i tuoi sogni, non sarà di certo Lucia Lamberti a impedirti di diventare Magistrato. Chiederemo aiuto allo zio anche e ti faremo fare un tirocinio anche in tribunale."

Grazia appoggio la testa sulle spalle di Salvatore e lo ringrazió.
"Tu sei l'unica persona che mi capisce. Sei un padre, un amico e tutto."

Grazia diede un leggero bacio sulle labbra di Salvatore e si congedò.
Salvatore si toccò le labbra e pensó che tutto quello era sbagliato.
Il rapporto con Grazia era sbagliato.
Lui era un prete.
Ma i suoi voti si erano infranti sin dalla notte in cui decise di tenere Grazia con lui.

Finii di sistemare i fiori e si piegò ai piedi dell'altare.

"Assolvimi dai miei peccati Signore. Perché peccherò fino alla fine dei miei giorni"

SEGRETO INCONFESSABILE { STORIA SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora