XXXVIII (Presente)

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Sicilia, Capaci, 6 settembre 1983 

Salvatore era a casa di Grazia con Benedetta.
La sera precedente Grazia era ritornata a Capaci dopo aver suggellato il patto con Massimo e aveva cacciato dalla sua casa Salvatore.
Grazia era ferita e non era pronta a mettere una pietra sopra le bugie di Salvatore, voleva solo la verità.
Salvatore guardava Benedetta dormire e pensava a cosa ne sarebbe stato di lei.
Lui era un prete e sua madre stava rischiando la vita.

"Salvatore"

"Grazia"

"Puoi andare ora ci sono io"

"Non ti fidare di lui Grazia"

"Ancora? Ti ho detto ieri sera che non ti devi più intromettere nella mia vita"

"Ascoltami"

"Ti ascolterò solo se mi dici cosa mi nascondi"

"Non posso dirtelo"

"Allora fuori da casa mia. Ora!"

Appena Salvatore andò via Grazia si gettò sul suo letto e scoppiò a piangere.
Presa dalla rabbia andò nella sua libreria e prese una piccola bibbia che Salvatore le aveva regalato.
Da piccola le aveva fatto leggere per intero quella Bibbia ed ogni volta lui le spiegava cosa significavano quelle parole che lei leggeva, ora l'avrebbe fatto lei, sarebbe andata da Salvatore e gli avrebbe pronunciato un'unica frase:
nel Salmo 101:7 (NR): "Chi agisce con inganno non abiterà nella mia casa; chi dice menzogne non potrà restare davanti ai miei occhi." 

Dopo aver letto quella frase davanti ai suoi occhi sarebbe andata via da Capaci con Benedetta e si sarebbe trasferita a Palermo.
Doveva dimenticare Salvatore.
Aprì la Bibbia e un bigliettino scivolò sul pavimento, tremando prese quel piccolo bigliettino e iniziò a leggere, era riportata la data del giorno del suo incidente.

"Ti amo Grazia e amo anche il nostro bambino.
Sacrificherei tutto per te, e forse lo sto già facendo.
Abbi cura di te e del nostro bambino.
Ti amo bambina mia."

Grazia singhiozzava disperatamente e senza badare a nulla si precipitò da Salvatore.

Salvatore si trovò nella sua stanza Grazia che piangeva disperatamente senza dir nulla la prese imbraccio e la riportò nella sua casa dove c'era Benedetta, l'adagiò sul suo letto e si stese con lei, facendole appoggiare la testa sul suo petto e accarezzandole dolcemente i capelli.
Grazia tra quelle braccia si sentiva protetta e nel silenzio ascoltava i battiti del cuore di Salvatore.

"Mi ami"

Quella di Grazia non era una domanda ma un affermazione.

"Grazia io ti ho sempre amato  e ti amerò fino alla fine"

Grazia prese il bigliettino che aveva trovato e lo mostrò a Salvatore.

"L'hai trovato"

"Perché ti rifiuti di essere felice?"

"Perché ho commesso molti peccati e non merito la felicità"

"Io sono il tuo peccato più grande"

"No tu sei stata la mia salvezza"

"Fa l'amore con me Salvatore ti prego"

Salvatore stese Grazia e la spogliò dei suoi abiti e la stessa cosa fece lui.
Lentamente cominciò a lambire il corpo di Grazia di dolci baci, si avventò sul suo seno e cominciò a succhiarle i capezzoli, Grazia era già eccitata e bagnata, non faceva sesso da anni, precisamente dall'ultima volta che era stata con Salvatore.

"Non sei stata con nessuno?"

"No io sono solo tua"

Salvatore continuava a stimolarla e rimandava il piacere.

"Mia solo mia"

"Si per favore"

"Cosa vuoi Grazia?"

"Scopami, ti prego"

Con un unica stoccata Salvatore entrò il lei e le diede il tempo di abituarsi a quell'intrusione che non provava da anni, poi lentamente cominciò a muovervi con amore, perché Grazia e Salvatore non stavano scopando ma si stavano semplicemente amando.

In preda all'estasi si guardarono negli occhi e si pronunciano contemporaneamente due uniche parole: "Ti amo"

SEGRETO INCONFESSABILE { STORIA SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora