XX (Presente)

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Sicilia,Palermo, 1980

La mattina seguente Salvatore tornò a Palermo. Aveva spiegato la situazione ai suoi superiori e avevano deciso di mandare per qualche giorno un prete per sostituirlo, così lui poteva stare accanto a Grazia, che tutti credevano sua nipote.
Quando arrivò in ospedale trovò Sergio.

"Ehi si è svegliata?"

"No, dorme ancora".

"Torna a casa Sergio".

"Ho preso una camera d'hotel, sono andato questa notte per un paio d'ore. Ho lasciato un'infermiera  accanto a Grazia".

"D'accordo, vado da lei".

Salvatore entrò nella camera di Grazia e vide metà del suo volto coperto da delle bende.
Appoggiò le labbra sulla sua fronte e la baciò, accarezzandole la guancia sana.

"Mi dispiace tanto piccolina mia. Faccio questo tutto per te".

Dopo essersi accertato che stava bene, andò via.

Grazia si risvegliò in mattinata lentamente e confusa. Aveva sentito delle voci durante la notte ed anche quella mattina. Aveva sentito le voci di Sergio, Alessandro e Salvatore. Aprì lentamente gli occhi, ma c'era qualcosa che non andava. Urlò con tutta la forza che aveva in sé, e due medici e delle infermiere raggiungessero la sua stanza, anche Sergio sentendo le urla entrò nella stanza, Salvatore rimase in sala d'attesa. Aveva capito quello che stava succedendo e non voleva assistere al dolore di Grazia.

"Signorina, si calmi".

Grazia continuava ad urlare e a dimenarsi, i medici le iniettarono un tranquillante e poco dopo si tranquillizzò.

"Grazia, ora devo ascoltarmi".

"Non vedo nulla"

Il medico annuì e puntò una torcia nei suoi occhi.

"Non vedi nulla Grazia?"

"Ombre, non riesco a focalizzare l'immagine".

"Ascoltami Grazia l'impatto con l'auto è stato forte, ma già che vedi ombre è una cosa buona. Potrebbe essere a questo punto una cecità temporanea, non possiamo dirlo, serve solo tempo".

"Mi faccia tornare a vedere. La prego".

Il medico toccato da queste parole e vedendo quanto stava soffrendo la ragazza annuì semplicemente.
"Lo farò. L'importante è che tu stai tranquilla per il momento, farò tutto quello che posso, te lo prometto. Ma ti devi avere pazienza. Ora verrà un mio collega Grazia che ti dovrà spiegare alcune cose".

Grazia annuì e il medico le lasciò una tenera carezza sul viso, andando via.

In quello stesso momento arrivò Alessandro e andò incontro al medico.

"Dottore allora?"

"Alessandro".

"Faccia tutto il possibile per lei, la prego".

Il medico annui, e lo abbracciò.

"Lo farò".

"I miei non devono sapere nulla. Così come la pagarono anni fa per tacere ora la pagherò io.
Nessuno deve sapere per il momento che Grazia è una Lamberti".

"Non lo saprà nessuno".

La sera prima Alessandro parlò con il medico confidandogli di essere il fratello di Grazia.
Il medico conosceva bene i Lamberti, 26 anni prima era un semplice specializzando in medicina che Massimo Lamberti conosceva di vista, lo pagò profumatamente per far nascere la bambina di nascosto e tacere su tutto.
Vedeva da anni la vita di Lucia e Massimo andare avanti come se nulla fosse, e si chiedeva ogni giorno cosa quei due ne avessero fatto della bambina. Ora aveva una risposta.
L'avevano abbandonata come un oggetto, ma fortunatamente qualcuno si era preso cura di lei.

SEGRETO INCONFESSABILE { STORIA SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora