XXIII (Presente)

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Sicilia, Palermo,1980

Era il giorno della prima ecografia di Grazia, con lei nello studio del ginecologo erano presenti Alessandro e Sergio, entrambi da un lato che le tenevano una mano.

"Allora Grazia so che non puoi vedere, ma il battito del tuo bambino puoi ascoltarlo benissimo".

Grazia annuì e sperava che la sua cecità fosse davvero temporanea, in quei giorni era depressa e triste proprio a causa della sua vista. Il medico cosparse il ventre di gel e cominciò, si espanse nella camera il suono del battito del bambino. Alessandro e Sergio fissavano lo schermo, dove il medico stava mostrando loro il punto esatto dove si trovava il bambino.
Entrambi erano affascinati da quell'immagine.

Sergio strinse forte la mano di Grazia e le baciò la fronte. "E' bellissimo, tesoro mio".

"Volevo vedere con i miei occhi".

Il medico capì bene che quello era un momento delicato per la ragazza e la rassicurò. "Grazia vedrai che alla prossima ecografia potrai vedere il tuo bambino, per il momento è solo un piccolo puntino, si sta formando".

"Si vede già se è maschio o femmina?"

"No Grazia, questo lo vedremo almeno fra tre mesi. Vorrei chiederti una cosa. Ci sono malattie o persone con problemi di disabilità nella tua famiglia?"

Grazia si irrigidì e sia Sergio che Alessandro capirono.
Entrambi guardando il medico dissero "non abbiamo di questi problemi in famiglia".
Alessandro guardò Sergio perplesso, lui era suo fratello e sapeva dare la risposta sulla sua famiglia, ma si chiedeva cosa Sergio centrava.
In fin dei conti aveva cresciuto lui Grazia ma non aveva nessun grado di parentela con lei.
Alessandro pensò che molto probabilmente Sergio conosceva il padre del bambino.
L'aria era tesa e notò anche il medico che qualcosa non andava, pulì il gel dal ventre di Grazia e fece uscire Alessandro e Sergio dalla stanza.

"Grazia possiamo darci del tu vero?"

"Si dottore".

"Chi dei due è il padre del bambino?"

"Nessuno dei due, Sergio è mio zio, Alessandro invece è mio fratello".

"Il padre?"

"Dottore mio figlio non ha un padre, ci sono solo io".

Lucia quella di mattina si svegliò di buon ora e decise di andare in ospedale da Grazia, voleva assicurarsi sulle sue condizioni di salute. Suo figlio non lo vedeva da giorni e gli mancava come l'aria e ormai il suo rapporto con Massimo si era spezzato.
Arrivò in ospedale e chiese della camera di Grazia.
Come Alessandro vide sua madre si precipitò nella camera di Grazia.

"Grazia, mia madre è qui".

"Nostra madre, Alessandro".

"Grazia".

"Sto bene, non preoccuparti. Tu fai entrare Sergio e lei, poi va via ho bisogno di non averti qui o non riuscirò".

"Hai intenzione di dirle la verità?"

"Si Alessandro, è giunto il momento".

Alessandro andò a chiamare Sergio che immediatamente si precipitò nella stanza di Grazia, sapeva cosa stava per accadere. Alessandro andò via ascoltando la volontà di Grazia e non si fece vedere da sua madre.

"Grazia".

"Voglio vendetta zio".

Le parole di Grazia vennero interrotte dalla figura di Lucia.

"Grazia".

"Entra Lucia".

Lucia fu sorpresa di vedere Sergio li accanto a Grazia.

"Ciao Sergio, non pensavo di trovarvi qui".

"Io e Grazia ci conosciamo da tempo Lucia".

Lucia si avvicino a Grazia e le baciò le guance. "Ho saputo del tuo incidente, mi dispiace".

"Siediti pure Lucia". Le disse Grazia.

Sergio era preoccupato, Lucia ne sarebbe uscita distrutta, Grazia non avrebbe avuto pietà.
Passarono minuti in silenzio, nessuno parlava, lo sguardo di Sergio era rivolto a Lucia, era in imbarazzo.

"Avete visto Alessandro?"

Domanda più sbagliata non poteva fare Lucia.

Grazia scoppio a ridere. "Si, è stato sempre qui con me".

Sergio iniziò a passeggiare per la stanza, stava per accadere una catastrofe e lui non poteva fare nulla se non restare a guardare.Si avvicinò a Lucia e gli appoggiò le mani sulle spalle, Grazia non poteva vederlo ma lei non sentiva più la sua presenza vicino.

"Sergio?" Chiamò Grazia.

"Sono qui Grazia".

"Stava bene mio figlio Grazia?" Le chiese Lucia con tono di voce preouccupato.

"Dopo aver scoperto che avete abbandonato sua sorella, non credo che stia bene".

"Grazia io so".

"Lucia i miei genitori mi hanno abbandonato".

Lucia si coprì gli occhi con le mani, come se provasse vergogna.

"Ma sai Lucia, gli ho trovati".

Lucia guardò Grazia ed ebbe un presentimento.

"Cosa stai dicendo?"

Con non poche difficoltà Grazia si tolse la maglia e mostro a Lucia la sua voglia.
Quella stessa voglia che gli aveva permesso di sapere la verità.

"Ti dice qualcosa mamma?"

Lucia barcollò e Sergio la sorresse.

"Coooosa significa?"

"Che io sono tua figlia Lucia. Io sono la bambina che hai abbandonato senza provare pietà. Mi hai abbandonato in una chiesa, come un oggetto. Mi hai abbandonato senza pensarci due volte. Non ti sei mai chiesta cosa ne fosse stato di me?"

"No tu non sei mia figlia. Mia figlia è morta",

"Io sono tua figlia e non sono morta! Sono qui!"

Sergio sapeva di dover parlare.
"È tua figlia Lucia. Salvatore ti ha mentito. Lei non è mai morta. Grazia è stata presa in custodia da me e mio fratello, è considerata nostra nipote, ha anche il nostro cognome, Bernadei è il cognome dell'ex perpetua di Salvatore. É tua figlia Lucia. La bambina che tu hai sempre creduto morta è viva, ed è lei. Grazia è tua figlia".

SEGRETO INCONFESSABILE { STORIA SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora