XXVI (Presente)

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Sicilia, Palermo,1980

Alessandro non arrivò in tempo per fermare sua madre, quando si avvicinò allo studio di suo padre, non sentiva voci. Tutto era immerso nel silenzio, quando entrò nello studio vide sua madre seduta su una sedia a piangere.

"Mamma".

Lucia guardò suo figlio. "Scusa".

"Dimmi che non sa nulla".

"Lo sa".

"Dov'è?"

"Non lo so è andato via come una furia".

Massimo dopo la notizia, infuriato si diresse verso l'ospedale dove si trovava Grazia.
Quando arrivò chiese informazioni su Grazia e gli indicarono la camera. Si fermò davanti alla porta della stanza di Grazia, ma non trovava il coraggio di entrare.
Non fece in tempo ad aprire la porta che una mano si appoggiò sulla sua spalla.
Si giro e vide di fronte a lui Salvatore.

"Esci da questo ospedale, Massimo".

Massimo scoppiò a ridere e guardò con disgusto Salvatore ma acconsentì ad uscire fuori.

"Un prete! Un prete che mente, un prete che infrange tutte le regole. Che razza di persona sei Salvatore?"

"Un giudice. Un giudice corrotto e chissà quant'altro. Tu che persona sei Massimo?"

"Quella lì è davvero mia figlia?"

"Quella? Si Grazia, è purtroppo tua figlia. Ho fatto bene ad allontanarla da te".

"Non volevo quella bambina, Lucia non ha voluto ascoltarmi e ha deciso di mandare avanti la gravidanza. Quando è nata anche solo per poco ho provato qualcosa per lei, ma quel qualcosa è scomparso. Io non ho una figlia".

"Credi che non lo sappia Massimo? Ecco perché vi ho mentito, tu non avresti mai amato tua figlia. L'avresti considerata per lo più un errore".

"Forse in passato l'avrei accettata ora non più. Tienila lontana dalla mia famiglia, ma sopratutto nessuno deve scoprire di lei".

"Cosa ti spaventa Massimo?"

"La stessa cosa che spaventa te Salvatore".

"Non posso impedirle di stare lontano da voi".

"Io scommetto di sì Salvatore".

Massimo lasciò Salvatore con queste parole e andò via.
Salvatore rientrò in ospedale e si diresse verso lo studio medico.

"Padre mi dica".

"Dia le dimissioni alla ragazza".

"Padre, domani cominceremo la terapia per accertarci che la sua cecità sia temporanea e non permanente".

"Mi dia il foglio delle dimissioni e dica alla sua paziente che è libera di andare a casa".

"Mi sta chiedendo di fare una cosa impossibile, la ragazza ha ancora bisogno di cure e io devo accettarmi della sua vista".

"Dottore le ripeto di dimettere Grazia oggi stesso".

"Padre mette a rischio la vista della ragazza".

"Sono disposto a mettere a rischio la sua vista piuttosto che la sua vita".

"Padre".

"Deve fare come le dico dottore".

"D'accordo, ma almeno la porti da un buon medico o rischia davvero di restare cieca per sempre".

"Lo farò".

Il medico entrò nella camera di Grazia con mille domande, si chiedeva perchè un prete si era comportato così, andava contro i suoi valori.

"Grazia".

"Dottore".

"Puoi tornare a casa Grazia".

"Cosa? Ma se lei mi ha detto che da domani avrebbe cercato di farmi riacquistare la vista".

"Grazia è inutile che continui a stare qui, all'ingresso troverai il foglio delle dimissioni e la cura che devi seguire".

"Aspetti dottore......"

Il medico uscì dalla stanza senza dare ulteriori spiegazioni, lasciando Grazia sola anche se per poco perché dopo dieci minuti rietrò Salvatore.

"Grazia, andiamo dai".

"No dimmi che diavolo sta succedendo".

"Niente stai bene, è il momento di tornare".

"Bene? Sono cieca".

"Alzati Sergio ci aspetta fuori".

Un pensiero colpì la mente di Grazia, non voleva crederci ma era l'unica spiegazione.

"Tu vuoi farmi restare cieca?"

"Grazia".

"Sei un prete, dimmi che non è vero".

"Grazia stai farneticando".

"E' così. Perchè? Perchè?"

"Basta per favore preferisco vederti cieca che in una tomba".

"Ma che stai dicendo".

"Grazia non farmi domande, te ne prego".

"In cosa è invischiato Massimo Lamberti? Perchè tu e Sergio avete paura per me? Cosa non devo scoprire?"

"Grazia andiamo via".

"Dimmelo".

"Grazia per favore, tuo padre è corrotto".

"Corrotto?"

"Bambina mia non dire più nulla".

"Mio padre fa favori a loro vero?"

"Grazia".

"Oh mio dio lui fa parte della feccia di questa società. Lui è con loro. Lui è con la..."

Salvatore le mise un dito sulle labbra. "Shhh...quella parola non deve uscire dalle tue labbra. Tu non sai nulla Grazia e così deve rimanere".

"Finirà in una prigione".

"No perchè io non te lo permetterò".

"Sbagli anche da cieca avrò giustizia".

Allora qualcuno aveva già capito in cosa fosse invischiato Massimo altri no.
Grazia sapendo la verità vuole ancora piu vendetta.
Come avete visto Massimo non dice a Salvatore che sa della sua relazione con Grazia, scopriremo più avanti perchè.
A presto

SEGRETO INCONFESSABILE { STORIA SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora