XVIII(Presente)

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Sicilia,Palermo, 1980

Erano passate già cinque ore da quando Salvatore e Sergio erano arrivati all'ospedale di Palermo.
Cinque ore che Grazia era in sala operatoria e che nessuno dava loro delle notizie.
Alessandro era seduto su una sedia, lontano da Sergio e Salvatore, ancora con i vestiti sporchi del sangue di Grazia.
Non aveva avuto il coraggio di tornare a casa e dare spiegazioni ai suoi genitori.
Sergio, vide il ragazzo solo in un angolo a piangere.
Lui, così come Grazia, non meritava di soffrire, loro due non avevano alcuna colpa per le scelte degli altri.

Lentamente si avvicinò a lui e con una mano gli alzò il viso.
"Alessandro ascoltami, forse non sono la persona più adatta per parlarti, ma ti giuro che Grazia vivrà, vedrai che recupererete il vostro rapporto e questo giorno sarà solo un brutto ricordo per tutti".

Alessandro abbracciò Sergio che ricambiò.
In quel momento era solo un ragazzo che aveva bisogno di affetto e sostegno.
Un ragazzo che aveva appena trovato sua sorella, ma allo stesso momento poteva perderla per sempre.

Dopo altre due ore un medico uscì dalla sala operatoria, era ormai notte e invitò Salvatore e Sergio a seguirlo.

"Siamo riusciti a salvare la signorina e il suo bambino. Non sappiamo quali sono le conseguenze, come vi ha già accennato il mio collega potrebbe aver perso la vista. Quando si risveglierà, vedremo, sperando che non ci siano anche danni al cervello, purtroppo l'impatto con l'auto è stato violento, abbiamo fatto di tutto per salvarla. Dovrà stare a letto per un po'. Le condizioni del bambino sono ottimali ma entrambi saranno sotto stretta sorveglianza in caso di aborto spontaneo. Non dovrei dirvelo signori, ma sembra davvero un miracolo, di certo non ci aspettavamo che avrebbero resistito entrambi, sopratutto il bambino".

"La ringrazio dottore".

"Dormirà fino a domani mattina, potete entrare uno alla volta e se volete uno di voi potrà restare questa notte".

Il medico andò via e Sergio e Salvatore parlarono con Alessandro.
Parlava per lo più Sergio.
Salvatore era perso in un mondo suo.

"Alessandro appena la porteranno nella sua stanza,vai tu, poi per favore torna a casa noi ti aspettiamo domani mattina".

"Grazie Sergio".

"Alessandro un'altra cosa".

"Non dirò nulla ai miei genitori, dirò semplicemente che Grazia è qui. Non prenderò una decisione, senza che lei la sappia. Quando si risveglierà se vorrà, sarà lei a decidere se dirlo o meno".

Sergio annuì e sorrise al ragazzo invitandolo ad entrare nella stanza di Grazia.

Dopo che Alessandro si allontanò da loro, Sergio si avvicinò a suo fratello.

"È viva Salvatore, l'importante è questo".

"Non la toccherò più, devo starle lontano".

"Un po' tardi non credi? Aspetta tuo figlio e pretendo che ti assumi le tue responsabilità. Non mi interessa dei tuoi voti o del tuo essere prete, ora devi occuparti della tua donna e di tuo figlio. Perché è questo che sono loro per te. Grazia non passerà dei mesi felici, ed è ora che le stai accanto così come merita".

"Non posso, questo è un segno, lui ha salvato entrambi, ma io devo stargli lontano".

"Cosa stai dicendo?"

"Ho pregato che si salvassero entrambi, ma ho anche giurato di non aver più nessun rapporto con Grazia se non da prete. Da oggi sarò solamente il suo prete, nient'altro. Troverà qualcuno che amerà lei e il suo bambino così come meritano. Prenditi cura di loro fino a quando non troverà quella persona. Amo Grazia, e l'amerò fino alla fine dei miei giorni, ma lei non può più pagare per i miei errori. È giovane si rifarà una vita".

"Non riuscirà a rifarsi una vita. Lei ti ama, e le hai donato il frutto del vostro amore. La farai soffrire, la distruggerai così ".

"Tutto questo non doveva succedere Sergio. Io non dovevo innamorarmi di lei, non dovevo ricambiare il suo amore. Non dovevo".

"Salvatore".

"Ho preso la mia decisione. Da oggi i miei rapporti con Grazia si limiteranno al minimo indispensabile".

"Stai commettendo l'errore più grande della tua vita. Te ne pentirai. Ma se questa è la tua decisione, va bene".

"Non fargli mancare nulla Sergio,occupati di lei. Mi dispiace così tanto, tutto questo è colpa mia, e da oggi espierò le mie colpe. Lei è innocente e così deve restare per sempre".

Salvatore scappò in lacrime dall'ospedale e ritornò a Capaci.

Quando arrivò a Capaci, entrò in casa di Grazia e prendendo una bibbia che gli aveva regalato, scrisse delle semplici parole sull'ultima pagina.
"Ti amo Grazia e amo anche il nostro bambino. Sacrificherei tutto per te, e forse lo sto già facendo.
Abbi cura di te e del nostro bambino.
Ti amo bambina mia."

Le lacrime di Salvatore bagnarono quelle parole.
Salvatore richiuse la Bibbia e la rimise al suo posto, nella piccola biblioteca di Grazia, insieme ad altri mille libri.
Quelle parole che Grazia forse non leggerà mai.
Un'altro capitolo della vita di Grazia e Salvatore si stava per aprire, una vita che nessuno dei due avrebbe mai immaginato.

SEGRETO INCONFESSABILE { STORIA SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora