{STORIA SOSPESA}
Salvatore è un prete che sin dall'inizio decide di non assolvere i suoi doveri e vivere nel peccato.
Grazia porta scompiglio nella vita di Salvatore sin dal loro primo incontro,ma su di lei incombe un segreto.
Un segreto che Salvato...
Alessandro guardava i suoi genitori in attesa di una spiegazione. Ma sia Lucia che Massimo erano scioccati. Dalla loro bocca, le parole non volevano uscire.
"Volete darmi una spiegazione?"
Alessandro era arrabbiato, ma per lo più provava ribrezzo verso i suoi genitori, perché se quello che aveva ascoltato era vero, allora per loro ci sarebbe stato l'inferno, non c'era redenzione per aver commesso un atto del genere.
"Dov'è mia sorella papà ?"
"È morta".
"Morta?"
"Si figlio mio".
"Non chiamarmi figlio. È vero quello che ha detto la mamma? L'hai costretta ad abbandonare mia sorella è vero?"
"Si".
"Quanti anni fa? Quando?"
"Un anno e mezzo prima che tu nascessi Alessandro".
"Mi fai schifo papà! Eh tu non sei da meno mamma, perché dovevi combattere per lei"
Alessandro uscì furioso dalla casa dei suoi genitori e andò via con la sua auto. Ricordava che Grazia, le aveva dato l'indirizzo di casa sua e si diresse a Capaci. Non sapeva come, ma quando aveva sentito di parlare di sua sorella, il suo pensiero era volato subito a Grazia,ma poi alla rivelazione che la bambina era morta qualcosa in lui si era spezzato. Però ora in quel momento solo lei poteva capirlo.
Sicilia, Capaci, 1980
Alessandro arrivò di fronte alla villetta di Grazia e suonò il campanello. Non gli aprì Grazia ma bensì un uomo.
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"Buonasera. Grazia è in casa?"
"Entra, è in bagno".
Alessandro entrò in casa e vide che era arredata con molto gusto, opera di Grazia sicuramente,ma sopratutto quella casa era vissuta.
"Piacere io sono Alessandro Lamberti".
"Piacere, Sergio Bonaccorsi, lo zio di Grazia"
Sergio versò un bicchiere di vino ad Alessandro e si chiese il motivo per cui il figlio di Lucia era in quel momento da Grazia. Il ragazzo sembrava sconvolto per qualcosa.
Grazia uscì dal bagno con addosso un accappatoio.
"Oh Alessandro, non sapevo che eri tu,aspetta un attimo vado a vestirmi"
