51.La prima volta

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  AVVISO:
Attenzione, questo è il primo dei miei capitoli rossi, perciò se siete persone particolarmente sensibili, vi inviterei a passare avanti. In caso contrario buona lettura e spero che questo capitolo vi piaccia…

(Per favore, non dimenticate di leggere lo spazio scrittrice)

Playlist per l’ascolto:
-Fidati ancora di me ALESSANDRA AMOROSO
-Crazy in love 50 SHADES OF GREY 

Sono le 23:30 ed io e Placido stiamo tornando a casa mia per un caffè prima di andare a dormire.
Pla:”bella serata vero?”
Sussurra quando ci accomodiamo nei sedili anteriori della macchina. Io annuisco e gli rivolgo un sorriso.
Debby:”si, proprio bella…”
Gli rispondo.

La sua mano si posa ancora sulla mia coscia ma subito la ritrae a se quasi mortificato. Resto perplessa dai suoi gesti ma alla fine decido di non dare peso alla cosa e rivolgo lo sguardo fuori dal finestrino.
Lui si schiarisce la voce e subito dopo mette in moto la macchina; si immette sulla strada mentre io torno con lo sguardo su di lui, in cerca come al solito di qualche attenzione. Stasera non ha fatto altro che mangiarmi con gli occhi e forse era solo un modo per calarsi nella parte ma durante queste ultime ore non ho fatto altro che sperare che lo stesse facendo solo per il semplice gusto di farlo.
Accavallo le gambe lasciando che esse si scoprano per via dello spacco, sposto i capelli di lato, accendo la radio e comincio addirittura a canticchiare ma lui resta con lo sguardo quasi impassibile, rivolgendomi sono una stupida alzata di sopracciglio come per dirmi “ma si può sapere cosa diamine ti prende?”, lasciandomi solo un forte imbarazzo. Ormai senza speranze, metto il broncio e rivolgo lo sguardo alla strada.
“Ma insomma, quanto sono ridicola? Dove voglio arrivare con tutte queste moine?”

Pov. Placido
Quando lei smette di fissarmi con quegli occhioni da gatta, tiro un impercettibile sospiro di sollievo e mentre ancora mi agito sul sedile, tento di scacciar via dalla mia mente le sue occhiatine ammiccanti.
Sentivo il suo sguardo bruciare su di me e quasi non riuscivo a sopportarlo. Il solo pensiero che lei possa riuscire guardarmi in quel modo mi fa impazzire dalla voglia di baciarla, ed entrambi sappiamo che questo non dovrebbe accadere.

Facendo attenzione a non farmi scoprire, torno a posare gli occhi su di lei.
La mia esplorazione inizia dal suo viso imbronciato e scivolando giù per il suo seno prorompente raggiungo le sue cosce scoperte; solo in seguito resto ipnotizzato dalle sue dita che non smettono di disegnare cerchi immaginari sulla sua pelle, facendomi desiderare di essere al loro posto.
La mia testa si svuota e in un attimo è come se il sedile sotto di me stesse prendendo fuoco ma in realtà sono assolutamente consapevole del fatto che la colpa sia dei miei ormoni inpazziti e non dei miei amati sedili  auto-riscaldabili.
“No Placido, non adesso che stai guidando!” mi dico.
Scuoto in fretta il capo tentando di scrollarmi di dosso tutta tensione accumulata e di colpo aumento la velocità del mio veicolo, che in quattro e quattr’otto ci porta a destinazione.
Debby:”Sali su a prendere un caffè?”
Mi chiede spegnendo la radio.
Io accenno un si e come un galantuomo scendo dalla macchina per aprirle la portiera.

Con molta calma saliamo sopra e mentre prepara il caffè, io me ne sto seduto su una sedia dietro di lei, rivolgendo la mia completa attenzione al suo sedere. Quando si volta verso di me, alzo in fretta lo sguardo ed afferro la tazzina bevendone in fretta il contenuto.
Debby:”da quando lo bevi amaro?”
“oh… Era amaro?”

Pla:”da ora…”
Mi affretto a dire.
Lei sorride; sicuramente si sarà accorta della mia espressione da imbecille arrapato ed io purtroppo non posso fare nulla a riguardo.
La osservo ancora mentre mi gira intorno e quando stupidamente arrivo a pensare che voglia sedersi sulle mie gambe, poso la tazzina sul ripiano ed aspetto una sua mossa, ma aimè finisce per appoggiarsi al tavolo per poi bere il suo caffè fra una risatina e l'altra.
Pla:”cosa ridi?”
Le chiedo. Cavolo, devo sembrarle proprio uno stupido e la cosa peggiore è che so il perché. Si è accorta che le sto sbavando addosso ed io vorrei sotterrarmi vivo per questo…
La verità? La vorrei mia proprio adesso ma ho paura di sbagliare tutto, e l’ultima cosa che voglio e che lei reagisca come ha fatto con quel Davide, ma lei stasera è così bella e non sto facendo altro che mangiarmi la testa perché non capisco il motivo per la quale stasera io abbia occhi solo per lei.

IL SUPERLATIVO DI AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora