79.Una dolce vendetta

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Prov. Deborah
La giornata passa veloce, quando Placido mi ha accompagnata a casa dopo le 17:00, thiago aveva fatto la pipì ovunque, ed io, prima di uscire, sono stata costretta a lavare a terra con Placido spaparanzato sul divano. Stasera siamo in un locale piuttosto tranquillo, Thiago e qui con me, avrei preferito restare a casa visto che è ancora piccolino, ma i miei amici volevano vederlo e non ho saputo dire di no. Tutti mi stanno intorno, mi sento più osservata del normale e sinceramente, questo mi infastidisce, soprattutto perché ho una maglietta piuttosto scollata, nonostante Placido mi avesse proibito di indossarla. "Ti fissano troppo le tette con quella cosa lì" mi ripeteva prima di uscire, ma io odio essere comandata dalla gente, e vista la mia testardaggine, l'ho messa lo stesso.

Pla:odio quella maglietta, ma ti sta
       fottutamente bene
Dice quando la sera tardi mi riaccompagna a casa
Debby:ed io odio quando mi dici ciò
             che devo mettermi
Pla:sai che mi da fastidio quando
       toccano ciò che è mio
Debby:ed io sarei tua?!
Urlicchio
Pla:ovvio.
Sorrido e subito dopo ridacchio sotto i baffi
Debby:prima o poi mi tatuerò il tuo
             nome sulle tette
Pla:davvero?
Chiede sorpreso
Debby:si
Pla:tanto non ne hai il coraggio
Debby:vedremo. Però adesso salgo
             che è tardi...ci vediamo in
             studio alle 10:00
Scendo dalla macchina e mi dirigo al portone di casa con Thiago in braccio, poco prima di entrare, sento Placido sbattere lo sportello della sua Minicuper, così mi giro verso la macchina e lo ritrovo proprio di fronte a me
Pla:certo che sei proprio una
       maleducata, stamattina fai
       l'amore con me e adesso
       neanche mi saluti...
Mette il broncio come un bimbo a cui non hanno comprato le caramelle ed incrocia le braccia. Io, ormai incapace di resistere alla sua espressione, lo tiro dalla maglietta e gli infilo con prepotenza la lingua in bocca. Rimane spiazzato dal mio gesto, ma non esita un solo istante e ricambiare il bacio
Pla:mi è andata meglio di quanto
       pensassi
Dice quando allontano le nostre labbra. Gli tiro un colpetto sul braccio ed entro nel portone.
Debby:vai a dormire, scemo
Pla:notte bellissima, e notte anche a
       Thiago

Il giorno dopo mi sveglio di buon'ora, già con una fame terribile di prima mattina, sono una cosa impossibile!
Verso le nove, decido di chiamare Placido; gli chiedo se vuole venire a fare colazione al bar, e lui accetta subito. Dopo un quarto d'ora, ci troviamo davanti ad un delizioso bar vicino allo studio, come al solito prendiamo il nostro caffè macchiato ed io mi concedo un piccolo pasticciotto alla crema mentre Placido prende un cornetto alla Nutella... Vorrei mangiarmi anche il suo, ma sono a dieta e di regola non dovrei mangiare neanche questo dolcino che ho in mano
Pla:ma Thiago dov'è?
Mi chiede con la bocca tutta sporca di Nutella. È inutile, non sa proprio mangiare😂
Debby:a casa purtroppo...mi dispiace
             lasciarlo solo, ma non posso
             portarlo assieme
Dopo qualche chiacchiera, decidiamo di pagare, ma prima prendo un fazzolettino e blocco Placido che è seduto accanto a me, prendendolo dal mento
Debby:fermo scemo, sei tutto sporco
             di Nutella da quando stavi
             mangiando il cornetto
Lo ripulisco per bene e andiamo a pagare
Prov. Placido
Mentre usciamo dal bar, un ragazzo alto con i capelli marroni, fa incontrare il suo sguardo con quello di Deborah. Si fissano entrambi per svariati secondi ma poi lei lo lascia perdere. Chi diamine è questo? E perché la sta squadrando da sopra a sotto? Quando noto che lui le sta ancora puntando gli occhi addosso, soprattutto sul suo sedere, io non ce la faccio a non marcare il territorio. Così avvolgo un braccio attorno ai fianchi di Deborah e con calma, lascio scivolare una mano sul suo sedere. Con mia sorpresa, invece di rimproverarmi, infila una mano nella tasca posteriore della mia tuta. Soddisfatto, mi volto in dietro, e mentre fulmino quel ragazzo con lo sguardo, lascio un bacio sulla fronte alla mia nanetta
Prov. Deborah
Di regola mi sarei dovuta arrabbiare per il gesto troppo intimo in un luogo pubblico dove tutti possono scattarci delle foto, ma quel ragazzo dai capelli scuri mi ha rapito un attimo...Avevo bisogno di essere riportata alla realtà in qualche modo, non so cosa mi stia succedendo, ma lui era davvero carino e non riesco a togliermi dalla testa il suo sguardo, era così strano...
Pla:chi era quello?
Mi chiede quando siamo davanti alla Sony
Debby:non lo so...
Pla:sembrava che vi conosceste
Debby:e invece no!
Pla:m.
Risponde secco
Debby:che c'è?! Sei geloso della tua
             migliore amica?
Pla:io? No. È solo che non mi piace
Debby:è questo ti è sembrato un
             motivo valido per toccarmi il
             culo
Pla:esatto...
Debby:attento piccolo, devo ancora
             vendicarmi, non mi provocare
Pla:ma io non ho fatto nulla...
       piuttosto sei tu che ti fai guardare
       il culo! E non chiamarmi piccolo,
       che mi fa un effetto strano.
Saliamo in fretta e raggiungiamo Mario nel suo studio.
Appena ci sediamo di fronte a lui, inizia a parlare come al solito di cose che io non capisco, i bassi della base, le battute, la frequenza, in pratica ARABO😂. Fra poco mi addormento, so che manca davvero poco... la noia che provo in questo momento è abissale, i miei pensieri vagano un po ovunque, ma si soffermano su un punto in particolare: come vendicarmi per ciò che mi ha combinato Placido. Ci penso ancora un po e alla fine, decido di infilare una mano nei suoi pantaloni mentre parla con Mario che si trova dall'altra parte della grande scrivania. È impossibileche mi veda, il ripiano è alto e sotto c'è un separè che ci circonda
Prov. Placido
Lavezzi:questo modificalo un po, per
                il resto è tutto abbastanza
                apposto, suona bene ed è
                orecchiabile
Mentre ascolto con attenzione Mario, sento una manina accarezzarmi la coscia e subito dopo, il cavallo dei pantaloni. Trasalisco in un attimo e nel frattempo, sento un forte calore pulsare la sotto..."cosa vuole fare?! Perché qui?! Davanti a Mario?!!"
La sua espressione indifferente mi lascia perplesso. Come riesce a farmi una cosa del genere senza la minima paura che Mario possa scoprirci?!
La sua mano mi accarezza ancora e alla fine, si infila perfida nei pantaloni della tuta e poi nei miei boxer; "okk, è la fine." Lo stringe piano e se lo fa scivolare in mano, mentre io comincio ad impazzire come al solito. Che vergogna, chissà che faccia avrò adesso.
Prov. Deborah
Con movimenti molto lenti, continuo a torturato ancora un po, è tutto rosso in volto e ha una mano davanti alla bocca per placarsi. Faccio fatica a trattenere una risata, ma il problema più grande è che ho una tremenda voglia di prenderlo, portarlo in un'altra stanza dove non c'è nessuno è farlo godere come si deve. Lo so, sono pazza, ma non riesco a non pensare queste cose su di lui, è più forte di me
Lavezzi:ma ti senti bene?
Chiede Mario al mio povero Pla
Pla:io? Si, fa solo caldo qui...
Debby:ma che dici, si sta
             freschissimi qui dentro
Lo provoco. Mi fulmina immediatamente con lo sguardo e poi torna a Mario, mentre io continuo a torturarlo
Pla:mamma santa...mi sento male
Sussurra
Lavezzi:forse è meglio che ti faccia
                portare un bicchiere
                d'acqua...Cinziaaa?!
Chiama la sua adorabile segretaria e si fa portare una brocca con del the freddo.
Lavezzi:spero vada bene lo stesso
Pla:si si, va benissimo
Placido afferra il bicchiere e beve in fretta
Lavezzi:allora, dicevo
Pla:ferma, sto per...
Quasi urla, bloccando la mia mano. Per paura che proprio alla fine ci scopra, la tiro via e sia io che Placido sbianchiamo.
Pla:sto per...dirlo io, tranquilla
Lavezzi:ma non stava dicendo niente
Pla:e invece si, voleva dirlo
Lavezzi:e cosa voleva dirmi?
Pla:...

Spazio scrittroce:
Cosa si inventerà Placido? Filerà liscia anche questa volta?

IMPORTANTE! leggete vi prego

C

iao miei cari lettori, questo spazio oggi sarà un po più lungo del solito; sono arrivata ad un punto della storia in cui in cui ho paura di sbagliare parecchie cose...forse è tutto troppo semplice, troppo stupido, e il problema più grande è che non voglio rovinare nulla. Amo questo libro perché dentro ci sono io a tutti gli effetti. Tutte le cose che sento di dire, tutte le cose che vorrei vivere, sono scritte qui dentro, ma ho così paura di stare esagerando, ho così paura che questa "fan fiction" (odio chiamarla così, perché in realtà è un "romanzo") sia troppo stupida e ripetitiva. Molti di voi mi avranno presa per una pervertita, è forse lo sono, ma il punto è che questa è la mia unica valvola di sfogo, spero davvero che apprezziate il mio modo di scrivere, spero che voi troviate quasi "poetiche" le mie parole. Mai avrei pensato che una stupida paginetta del mio quaderno sarebbe potuta diventare  per me, una delle cose che mi fa essere fiera di me stessa. Adesso starete dicendo "ecco, ora si sta montando la testa per aver scritto qualcosa che possono scrivere tutti", ma il punto è che io mi sento davvero fiera di ciò che faccio. Non potete neanche immaginare quanto lavoro e quanto amore ci sia dietro questa stupida storia! Amo scrivere e amo la persona che è la protagonista del mio libro. A volte penso che se avessi scelto altri due protagonisti, il tutto avrebbe ricevuto più visualizzazioni, non a tutti piace Deborah Iurato, e naturalmente, come potrebbe questa storia attirare la loro attenzione? Se un giorno deciderò di presentare la mia storia ad una casa editrice, cambierò di per certo i nomi, anche perché se la leggesse Deborah, mi ucciderebbe, soprattutto perché non so se la sua relazione con il chitarrista Placido, sia reale. Anzi, quasi sicuramente sarà solo un impressione sbagliata di noi fan.
Grazie a quelli che hanno letto fin qui, questo voleva essere solo un mio sfogo e spero di non avervi annoiati. E comunque grazie di tutto, mi fate vivere❤❤

IL SUPERLATIVO DI AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora