88.Uno svenimento improvviso

230 16 5
                                    

Pov. Placido
È mattina e una luce soffusa mi sveglia assieme ad un intenso odore di cocco. Per un attimo credo di star sognando ancora una volta quell'angelo, ma subito dopo, mi rendo conto di avere il viso contro il petto una donna. Tutti gli indizzi portano ad una sola persona... La mia Debb, ma di solito non dorme senza vestiti. A questo punto non so se sto davvero sognando, oppure no. L'angelo che vedo nei miei sogni le assomiglia molto... Hanno lo stesso odore, lo stesso calore, la stessa e identica bellezza. Credo che il mio inconscio mi stia giocando un brutto scherzo, perché più passa il tempo e più credo che quella creatura dalle grandi ali bianche sia proprio Deborah.
Allungo le braccia verso di lei e le cingo i fianchi, ricevendo come risposta un mugolio impastato dal sonno.
Pla:Debb... sei sveglia?
Debby:che?
Chiede ancora mezza addormentata. "Okk...non sto sognando"
Pla:perché sei nuda?
Debby:perché sei un grandissimo e
             insuperabile coglione!
Pla:mamma mia che dolcezza...
Sbuffo. Cosa ho combinato ieri? Non ricordo di averla spogliata, ma ho una vaga impressione di aver parlato con Claudio di qualcosa che non dovevo rivelare a nessuno.
Ripercorro la serata è arrivo al punto cruciale, dove mi trovavo a faccia a faccia con lui...Non posso avergli detto di me e Deborah, spero di non averlo fatto davvero, o rischio di essere nella merda.
Debby:questo perché non mi ascolti
             quando ti dico di smettere di
             bere
Sì allontana da me e si stiracchia per benino, mentre io la guardo da capo a piedi...vorrei tirarle via di dosso quel lenzuolo, ma alla fine, come se mi avesse letto nella mente, ci pensa lei alzandosi dal letto e facendosi scivolare la stoffa bianca addosso
Pla:ma anche tu bevi tanto...
Mugugno mentre osservo il suo seno che farebbe invidia a chiunque; poi guardo la sua schiena e le sue spalle, dove i capelli cadono leggeri e disordinati su di esse. Mi rendo conto che più tengo gli occhi su di lei e più credo che in questo mondo, non esista qualcosa di più bello
Debby:con la differenza che io reggo
             bene
Senza fare caso alla mia presenza, sfila via le mutandine e le lancia sul letto per poi andare davanti all'armadio.
"E no! Così è davvero troppo!"
Pla:ma che fai...?
Debby:la doccia. Devo portare Thiago
             a fare la pipì.
Risponde ovvia.
Pla:m...
Debby:anzi, se ti vesti e lo scendi tu,
             mi fai un favore
Pla:adesso vedo...Ma ora vai in
       bagno a lavarti
Debby:guarda che se non ti piace ciò
             che vedi, puoi anche dirlo
             subito!
Sbotta con tono stizzito
"Sì sì Iurato...non sto sbavando come un Sambernardo per colpa tua..." penso sarcastico
Pla:se non mi piacesse, non ti
       guarderei nemmeno
Debby:si si...come no
Afferra della roba pulita e poi corre in bagno. Proprio non capiscè che mi fa impazzire!
Pov. Deborah
Quando sono intenta ad insapomarmi, sento l'antina della doccia aprirsi e subito dopo, due grandi braccia mi stringono dolcemente. È Placido
Pla:non sono stupido
Debby:cosa intendi?
Chiedo insicura
Pla:sarei uno stupido se non volessi
       guardarti e a quanto pare non lo
       sono
Debby:ma smettila
Avvicina ancora di più i nostri corpi ed inizia a lasciarmi dei soffici bacini dietro l'orecchio e sulle spalle. Le sue mani si muovono per conto loro; afferrano il mio bagnoshiuma al cocco e dopo averlo messo sopra di esse, cominciano ad insapomarmi tutta la schiena. La accarezzano, la sfiorano e quando arrivano ai miei fianchi per poi stringerli, il cuore mi martella nel petto e i brividi corrono veloci sulla mia pelle. Mi sento esplodere... Non so perché mi piaccia così tanto quando lo fa, e non so neanche perché gli sto permettendo di farlo adesso. Dopo quello che mi ha detto ieri sera, dovrei stare lontana da lui, dovrei distaccarmi e lasciar perdere tutta questa storia complicata che si è venuta a creare...
"Ti amo da morire..." queste parole mi rimbombano in testa da quando le ha pronunciate, ed anche se le ha dette quando era ubriaco, non riesco a non tenerle presenti. Dentro di me, ha scombussolato tutto per l'ennesima volta;  ha reso quelle parole così belle e giuste, qualcosa di sbagliato e proibito....
Non doveva, per l'ennesima volta, non doveva fare così, perché sennò rischio di crederci davvero e di distruggermi con le mie stesse mani.
Debby:faresti meglio ad uscire
Sussurro
Pla:perché? Cosa ti ho fatto?
Debby:nulla Pla
Pla:e allora resto qui
Debby:dobbiamo smetterla...
Pla:cosa?!
Sussulta smettendo di insapomarmi e agganciando le mani ai miei fianchi.
Mi giro verso di lui fra le sue braccia e lascio cadere la spugna che avevo ancora in mano, sul piatto doccia
Debby:non è possibile così...insomma,
             guardaci; cosa stiamo facendo?
Pla:non capisco
Debby:non dobbiamo guardarci così,
             non...
Pla:non ne avevamo già parlato?
Mi interrompe.
Sospiro pesantemente e scuoto la testa guardando il suo petto, mentre mi torturo le labbra, serrandole fra la morsa dei miei denti. Avvicina in suo viso al mio e mi stringe ancora più forte
Pla:cosa ti ho fatto?
"Mi hai detto che mi ami da morire e non dovevi" vorrei dirgli, ma non ne ho il coraggio. Debby cuor di leone, oggi non è presente...
Debby:niente. Sono solo un po
             arrabbiata
Ed in parte è vero; non so cosa dirgli
Le sue labbra percorrono la mia guancia e la sua barba mi fa il solletico. Voglio che mi baci, anche se so di non dover desiderare una cosa del genere, ma senza di lui non so stare... dio mio, quanto lo odio.

IL SUPERLATIVO DI AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora