74.Uno strano strumento

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Il respiro diventa veloce, c'è la metto tutta per rallentarlo, ma non c'è la faccio. Non voglio che se ne accorga, quasi mi imbarazzo al solo pensiero che lui possa credere che il solo starli vicino, mi riduca così. Faccio respiri più lunghi e profondi, ma questo non fa altro che renderli ancora più pesanti e percettibili di prima. Ma insomma, cosa mi succede?... passiamo circa 20 minuti così, l'uno stretto all'altra, con il cuore che batte e non ne vuole sapere di tornare tranquillo
Debby:ma che fine hanno fatto?
Sibilo
Pla:non lo so...se vuoi li andiamo a
       cercare  
Debby:forse è meglio 
Così, raccogliamo tutto e ci dirigiamo verso i piccoli locali di quel parco. Quando giungiamo in un vialetto piuttosto affollato, allungo il collo per cercate la maglietta arancio fluo di Giulia, ma nulla. Non vedo nulla di così tanto appariscente... però qualcos'altro, riesce ad attirare la mia attenzione. Un ragazzo biondo con i resta e un visino da dolce adolescente, è seduto su un piccolo sgabellino immezzo alla gente. Ha uno strano aggeggio sulle ginocchia: è grande e sembrano due coperchi di pentole, uno sopra l'altro, senza pomelli e tutti pieni di rientranze, come se qualcuno ci avesse dato tantissime martellate sopra
Debby:Pla, cos'è?
Pla:cosa, quello strumento?
Debby:si
Pla:si chiama Hang. Vieni, andiamo
       vicino
Mi prende la mano e mi trascina dentro la folla attorno al ragazzo, non è che ci siano tante persone,  ma sono comunque una ventina, sparse nel vialetto a guardarlo. Inizia a raccontare a qualcuno che quello strumento si chiama Hang, ed è frutto di migliaia di martellate. Quando comincia a dare dei leggeri colpetti sulla superficie di quel'insieme di metallo(?), il suono che ne viene fuori e totalmente diverso da ciò me mi aspettavo. Invece di assomigliare a quello di un tubo di latta usato come un tamburo, si presenta molto dolce e delicato, simile a un pianoforte o non so cosa. Rimango incantata da quel suono e piano piano, mi ci perdo completamente dentro...e davvero meraviglioso. La dolce melodia di quello strano tamburello continua ad invadermi, fino a quando sento la mano di Pla stringere forte la mia. Le nostre dita si intrecciano ed io mi avvicino di più a lui, avvinghiandomi al suo braccio. Rimaniamo entrambi incantati, fermi ad ascoltare questo suono intrigante, con il respiro veloce e il cuore in subbuglio; nella mia mente girano le candide immagini delle nostre bocche che si sfiorano e poi si baciano...la gola mi brucia e gli occhi iniziano pizzicare. Cerco di scacciare via questo dolce pensiero e lascio cadere le palpebre, mentre sento il fiato mancarmi sempre di più. Cosa succede? Perché sto pensando a queste cose? "Oddio...le sue mani che accarezzano le mie, i baci sul mio corpo, le sue braccia, che mi tengono stretta e non mi lasciano più andare" sento mancarmi la terra sotto i piedi, e nel frattempo lo sogno ancora mentre mi bacia, mentre lo bacio e mentre ci baciamo. "Io, io non posso innamorarmi di lui" singhiozzo a me stessa. Senza che me ne renda conto, mi giro verso di lui e lo abbraccio in vita, poggiano il viso sul suo petto. Le sue dita si infilano fra i miei capelli sciolti e mentre mi stringe ancora più forte, mi bacia la fronte. Affondo il capo nell'incavo del suo collo e stringo i denti per evitare di scoppiare in lacrime. Cavolo, sono in un grande e fottutissimo casino...
La melodia cessa dopo un po, con dei leggeri e intimi ticchettii qua e la, e proprio in quel momento, le labbra di Placido mi sussurrano qualcosa all'orecchio
Pla:sai, questa melodia è bella quasi
       quanto te
Sorrido
Debby:non è vero
Pla:oh guarda...ti ripeterei che sei
       bellissima, talmente tante volte
       che prima o poi mi farò odiare
Debby:mmm...scusa Pla, ma devo
             andare un attimo in bagno.
             Arrivo subito
Dico in un sussurro, forse troppo in fretta
Pla:va bene
Mi stacco dal suo corpo caldo e rivolgo un dolce sorriso al musicista, che lascia intendere un "grazie. Sei bravissimo", per poi fuggire verso un bar e rinchiudermi nel bagno.
Senza la minima lucidità, compongono il numero di Simona...ho bisogno di lei, non mi importa cosa le dovrò dire, ma ho bisogno di ascoltare la sua voce e del suo conforto
Simo:pronto?
Debby:simo...sono Deborah
Simo:amore dimmi, è successo
           qualcosa? Perché piangi?
Ecco fatto, adesso non riesco neanche a rendermi conto delle lacrime che scivolano lungo le mie guance
Debby:devo dirti una cosa...
Singhiozzo
Simo:si ma calmati, mi stai facendo
           preoccupare
Debby:simo io, io ci ho provato, te lo
             giuro, ma non c'è la faccio. Io
             ...io non voglio innamorarmi
             di lui, non posso
Simo:lui chi? Di chi parli?
Debby:non te lo posso dire...
Simo:Perché?
Debby:non posso
Simo:e va bene, ma non piangere che
           fai star male anche me
Debby:io sapevo che non dovevo
             stargli così vicino, ma non ci
             riesco...
Le parole quasi non riescono a venir fuori, non so che dirle, davvero...
vorrei dirle tutto, vorrei dirle che l'ho baciato, che ci ho fatto l'amore e che ci siamo stretti forte, anche quando il cuore e la mente lottavano fra loro e ci dicevano di restare lontani
Debby:mi sto innamorando della
              persona più sbagliata di
              questo mondo...    
Simo:perché?
Debby:Non ha senso!         
Simo:ma l'amore non ha un senso!
           Non deve averlo, ascoltami
           Deborah! Tu devi amare...
           perché se finisce l'amore,
           il mondo non può andare avanti
           e non esiste più
Debby:no, tu non capisci. Io non
             posso, non voglio innamorarmi
             ancora
Simo:ci stai bene con lui?
Debby:si troppo, ed è questo che mi
             spaventa
Simo:e allora non pensarci. Vivilo  
           finché puoi, e basta...
Debby:ti voglio bene Simo
Simo:anche io Debb, e adesso calmati,
           perché purtroppo le mie braccia
           non possono arrivare fin lì
Debby:mi manchi...grazie di tutto
Simo:dai che quando torni qui a
            Milano, ci svaghiamo un po
Debby:mmm...io vado, c'è Placido che
             mi aspetta
Simo:se non è lui il ragazzo
           misterioso, parlagli
Debby:non è lui...
Simo:come vuoi
Non è lui, non è lui...ma chi voglio prendere in giro? Mi stupisco ogni giorno di più per come mi conosca Simona, ma d'altronde, è la mia migliore amica, è di certo c'è un motivo, per cui io la definisca come tale
Simo:ciao Debbina...
Debby:ciao...
Quando torno da Placido, lo ritrovo che chiacchiera con mio fratello e Giulia. Passa circa un'altra mezz'oretta e poi torniamo a casa perché io e Pla, dobbiamo uscire con dei nostri amici di Ragusa

*sera tardi*
Mio fratello è già nel letto a aronfare, ed è per questo che nella stanza è accesa solo una piccola lampada che la inonda di una piccola luce soffusa.
Placido toglie la maglietta e i pantaloni, restando come al solito in boxer, mentre io decido di cambiarmi in bagno. Non che mi vergogni di lui, insomma, ormai non c'è più un punto del mio corpo che lui non abbia visto e toccato, ma mi sento strana, quasi in colpa è arrabbiata con me stessa. Quando torno in camera, lo ritrovo ancora sulla sedia, vicino al cellulare. Senza prestarli molta attenzione, mi infilo sotto le lenzuola fresche e affermò anche io il cellulare, vagando un po per instagram
Pla:è successo qualcosa?
Mi chiede piano, sedendosi dall'altra parte del letto singolo
Debby:no
Mi affretto a dire
Pla:sei in po fredda, da quando
       abbiamo visto quel tizio che
       suonava
Debby:non sono fredda, e solo che  
             non sto tanto bene
Ripongo il telefonino e mi metto ben stesa sul letto, mentre Placido si pone accanto a me, senza però toccarmi, almeno per quel che è possibile
Pla:e per oggi...? Scusa se ti ho messo
       le mani sotto la maglietta
Debby:no Pla, non è per quello...
Sibilo
Debby:e che sono un po confusa, non
             so cosa...cosa mi prende, tutto
             qui. Tu non centri niente
"Oh, si invece, centra e come" mi ripete la mia coscienza, non essendomi per niente d'aiuto
Pla:sei sicura?
Debby:si
Pla:vabbè...allora, buona notte
Debby:notte
Sussurro, quasi non facendomi sentire
Pla:notte bellissima
Mi stampa un tenero bacio sulla guancia e si pone a pancia in giù, per poi chiudere i suoi occhioni.
Il mio cuore impazzisce subito dopo e immediatamente,mi impongo di chiudere gli occhi e dormire

Spazio scrittrice:
Lo so, lo so, adesso vi starete chiedendo cosa succederà ora che la nostra Debby ha pensato un po di più a tutta la "storia" con Placido. Ma visto che sono cattiva, non ve lo voglio dire...spero che lo sviluppo della storia vi stia piacendo, e soprattutto, grazie a tutti quelli che mi leggono❤ vi voglio un casino di bene😍😍

IL SUPERLATIVO DI AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora