86.Placido e la bocca della verità

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Il tempo passa in fretta come al solito e senza che me ne renda conto, mi ritrovo nella mia sala prove di Milano
Pla:questa è la mia preferita
Dice Placido appena emetto l'ultima nota di "Oggi sono io"
Matteo:Sisi...forse perché Deborah
               viene solo vicino a te
Dice Matteo
Pla:hai qualche problema?!
Sbotta con aria minacciosa
Matteo:io no
Pla:bene.
Debby:hey hey, ma che sta
             succedendo adesso?
Intervengo. In questo periodo, Placido sembra piuttosto irritabile quando si parla di me; è come se non riuscisse più a sopportare le solite battutine che fanno su di noi, le prende sul serio e si arrabbia.
Matteo:nulla, è solo più nevrotico del
               solito
Pla:non sono più nevrotico del solito.
       È solo che mi sembra l'ora di
       smetterla con queste battutine del
       cazzo
Si toglie la chitarra di dosso e la poggia nella custodia
Matteo:si ma non c'è bisogno di fare
              così
Senza dare corda a Matteo, si avvicina a me per lasciarmi un bacio sulla fronte
Pla:passo a prenderti stasera
Sussurra
Debby:va bene
Vorrei dirgli che anche io ho una macchina e che non c'è bisogno che mi venga sempre a prendere lui, ma in questo momento, non mi va di contraddirlo.

*sera, ore 23:00*
Siamo in un locale affollato con la nostra comitiva di Milano il trio dei deficenti che volevano portarmi a letto tempo fa e Annarita con la sua amichetta del cuore... C'è la musica a mille, dei tavolini alti con degli sgabelli di fianco immezzo alla sala e molto alcol, troppo per i gusti di Placido.
Debby:Raga, io vado al bagno
Prima di andare, accarezzo la barbetta del mio migliore amico e gli lascio un bacio sulla guancia. Nel frattempo, guardo l'espressione tirata di annarita; pensa che non mi sia accorta che continua a parlare di Placido come se fosse suo, ma ancora non ha capito di cosa sono davvero capace...
Pla:sei bella stasera
Mi dice stringendo mi in vita
Debby:non me lo avevi ancora detto...
Pla:pensavo lo sapessi già
Debby:è meglio quando me lo dici tu
Pla:allora sei bellissima.
Stringe i miei fianchi fra le mani e subito mi attraversa un brivido
Debby:grazie
Sono sicura di essere diventata rossa...
Le sue labbra finiscono dietro il mio orecchio e poi alla base del collo. Inizia a far caldo e l'imbarazzo sale man mano che mi rendo conto che tutti i nostri amici sono davanti a noi e potrebbero guardarci
Debby:Pla...devo fare la pipì
Pla:uffa...
Debby:dai, mollami un attimo
Gli bacio la guancia e mi allontano da lui, mentre sento il suo sguardo bruciarmi addosso.
Quando giungo in bagno, chiudo la porta dietro di me e dopo aver fatto ciò che dovevo, lavo le mani.
All'improvviso, delle grandi braccia mi avvolgono stretta ed io sussulto per la paura. Mi si blocca il respiro e il cuore comincia a battere fortissimo.
X:Iuri...
Debby:Pla...?
Sussurro col fiato sospeso
X:si...
Debby:ma sei stupido?! Mi sono
             spaventa tantissimo!
Pla:e chi doveva essere?
Debby:non lo so...
Pla:e invece sono io, stai tranquilla
Mi sorreggo appoggiando le mani sul bordo del lavello e tiro un sospiro di sollievo.
Sposta i miei capelli di lato e mi guarda, mentre io gli do ancora le spalle
Debby:non ti ho sentito entrare...
Pla:non volevo che mi sentissi
Debby:perché?
Pla:perché quando ti spaventi, sei
       divertente...
Mi abbraccia da dietro facendomi sporgere in avanti sul lavandino e comincia a baciarmi voracemente il collo, mentre le sue mani percorrono i miei fianchi...spinge il suo bacino contro il mio sedere e nonostante jeans lo sento premere contro di me con audacia. I mugolii e le scariche elettriche prendono possesso del mio corpo
Debby:Placido ti prego, così rischiamo
             di...
Non mi lascia finire la frase. Ogni volta mi fa impazzire...
Con decisione, mi gira verso di lui e subito le nostre labbra si congiungono prendendosi tutto l'una delle altre...le sue mani mi stringono i fianchi mentre le mie sono sul suo viso e fra i suoi dolci capelli. Il mio petto aderisce completamente al suo in una maniera deliziosa e le sue mani continuano a darmi brividi unici passando da tutta la schiena per poi arrivare fino al mio sedere. Lo stringe dolcemente ed io accolgo il suo tocco come se le sue mani facessero parte del mio corpo, come se il loro posto fosse questo. Su di me che mi accarezzano e che mi infondono una sicurezza mai avuta. Ho sempre avuto bisogno di questo, ho sempre sperato che qualcuno un giorno arrivasse da me e mi donasse l'impressione di essere abbastanza almeno per una persona, perché io sono così...Piccola, con tanta paura di deludere gli altri e non essere abbastanza.
Il bacio continua e la luce che si accende appena c'è un movimento nel bagno si spegne. Gli modo le labbra...Non so cosa gli sia preso, ma sono felice che lo abbia fatto così all'improvviso.
I cuori battono all'impazzata, sento il suo pulsare forte contro il mio petto, ed è bello sapere che adesso batte per me, perché lo sto baciando e gli sto accarezzando il viso.
Lo spingo contro il muro e la luce si accende ancora, ma questa volta non è solo per i nostri movimenti.
Un uomo di mezza età è entato nel bagno e ci sta squadrando da sopra a sotto.
Io e Pla ci allontaniamo all'istante e attraversiamo la porta imbarazzati... Che figura di merda.
Torniamo al tavolo e ordiniamo qualche birra. Mentre finisco la seconda bottiglia, contino a non capacitarmi del fatto che Annarita, Claudio e compagnia bella, si siano uniti alla nostra comitiva...
Pla:Amooore?!
Mi volto verso Placido e sgrano gli occhi
Debby:ma stai bene?
Pla:mi gira la testa...
Boccheggia con un'aria frastornata. Possibile che sia già ubriaco?!
Debby:di già?! Cosa hai bevuto?
Pla:bho
Ride. Spero stia scherzando
Debby:Placido per favore, non fare lo
             stupido
Pla:dai amooore
Gli tappo la bocca e sbuffo
Debby:senti piccolo, non diventare la
             bocca della verità, adesso.
Sussurro
Pla:mi piace quando mi chiami
       piccolo...
Debby:smettila! Se non stai zitto ti
             schiaffeggio davanti a tutti
Pla:e mi tiri i capelli come quando
       facciamo cose sc...
Debby:maledizione...
Impreco mentre aggancio il colletto della sua maglietta e lo trascino al bancone.
Pla:Dee! Così mi fai cadere

IL SUPERLATIVO DI AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora