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Ljena

Penso a Santski, alla discussione che abbiamo avuto alcuni giorni fa. Ne parlo a Francesco. E ad un tratto, il pericolo.
Santski è in pericolo
Lo sento.
Cerco di andare da lui, non so dove sia. Non riesco a percepire la sua collocazione
Non mi era mai successo
Lui ha paura, è terrorizzato.
Terrore.
Non posso raggiungerlo
Poi, un dolore lancinante mi esplode alla base del collo
Cado a terra, grido
Fuoco
Poi ghiaccio
Mille schegge di ghiaccio infuocato mi trapassano a intervalli regolari
Non riesco a respirare
Santski!
Dove sei?!
Non riesco a pensare
Un immenso dolore
Come di coltelli che mi trapassano il cervello, ogni centimetro di pelle, tutte le ossa,
e il cuore.
Mi viene da vomitare
E da piangere
E ancora da vomitare
Sento come se mi stessero strappando via qualcosa
Il cuore
Il mio cuore
La mia anima
Santski.
Me lo stanno portando via. È morto?
Non ho mai conosciuto un dolore peggiore di questo, come se onde del mare mi stessero trascinando con loro, sbattendo contro gli scogli e io non posso fare niente, non posso oppormi, poi si ritirano ma solo per ribattermi contro le rocce con maggiore potenza,
fa male come una tempesta, come un addio, come il freddo, come la solitudine.
Significa questo perdere il proprio doppio? È questo che si prova? Se è così, allora voglio morire anche io.
Sento come se fossi divisa in due.
Ma Santski non può essere morto.
Non è ostinazione. È realismo. Non posso credere che sia morto. Se fosse morto, starei peggio, se esiste un peggio. Possibile che sia solo… troppo lontano da me? Ed è allora che capisco.
Non è più in questo mondo.
Apro gli occhi, Francesco è sopra di me e mi fissa. “È tutto perduto” sussurro, poi svengo di nuovo.

Santski

Sento dolore
Un dolore atroce
E non riesco a capire da dove venga
Intorno a me è il buio
Mi tocco il collo, ma non è quella ferita a farmi male
È il cuore
Sento come se me lo stessero lacerando
È una mancanza
Un’assenza
Ljena!
Fuoco, ghiaccio, vento, fulmini si abbattono su di me lacerandomi
Fa male come il fuoco rovente sulla pelle, come il ghiaccio nelle vene, fa male come fuggire da qualcuno che credevi amico senza nessuna via di scampo, come volare dentro un ciclone, fa male come prepararsi alla morte
Ljena!
Dove mi hanno portato?

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