★Introduzione★

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Infilo le mani in tasca e mi volto. Già da un paio di minuti, da quando sono sceso dal treno, ho avvertito uno sguardo estraneo su di me. In cima alla scala mobile c'è un uomo, con una divisa. Un poliziotto, un po' più distante, una donna con un bambino, aggrappato al suo braccio. Percepisco una strana sensazione, devo affrettarmi, non è chiaro il perché, ma devo farlo, le luci della stazione iniziano a offuscarsi e, a spegnersi e riaccendersi in modo intermittente. Avanzo e subito vengo investito da una folata di vento gelido. Mi calco di più il cappuccio in testa, passo oltre i chioschi e scendo nel sottopassaggio. Attraverso il sottovia ed accelero il passo sempre di più, esco in superficie e mi fermo per un istante, inspiro l'aria gelida. Il filobus sta arrivando. Una fermata e sono quasi a casa.

Salgo sul filobus non ci sono molti passeggeri questa sera, mi accomodo su un sedile. Accanto a me c'è una ragazza dai capelli rossi e occhi smeraldo, che con aria assonnata legge un libro di medicina. Sospiro assonnato dopo la stanchezza di una giornata stressante tra studio e partita a calcio, sono esausto. "Sono quasi arrivato a casa."

Il bus termina la sua corsa alla fermata. I pochi passeggeri scendono.
Scendo dal mezzo e con le mani gelate dal freddo invernale le sfrego numerose volte per cercare di riscaldarmi. «Stasera fa proprio freddo, sono esausto. Ho bisogno di fare una bella dormita nel mio letto al calduccio», mormoro sorridendo e mi incammino, lungo il viale ben illuminato, dove passa poca gente. Mancano pochi minuti per arrivare a casa. 

Percorro un centinaio di metri e una folata di vento gelida mi investe, facendomi rabbrividire, avanzo ancora per un paio di metri, è buio pesto. Davanti al muro ondeggiano due ombre. Mi  volto indietro, li vedo, attraverso una foschia di nebbia un ragazzo e una ragazza indossano abiti neri e con cappucci che coprono i volti.
Sono assalito dal terrore, i due individui mi si avvicinano sempre più.
Lo sguardo della ragazza mi è puntato addosso, io deglutisco a fatica, sono come ipnotizzato, noto in un istante gli occhi dei due sconosciuti divenire rossi. I loro occhi brillano al buio e terrorizzato indietreggio fino a urtare contro il muro. «Vieni qui, vieni da me», la voce della ragazza è per me un richiamo irresistibile, in un istante  mi trovo accerchiato. I due sconosciuti sono troppo vicini, scorgo nei loro sguardi marchiati di rosso fuoco un oblio oscuro.  «Chi siete? Cosa volete da me?» Sussurro con un filo di voce.

La ragazza sorride e mostra i denti bianchi, regolari. «Non aver paura, ragazzino. Va tutto bene», ribatte lei, con un sorriso malizioso sulle labbra.  In un istante, noto che il viso della ragazza è mutato. Le labbra sono contratte e brillano i lunghi canini, non umani.

D'istinto faccio un passo indietro. E, in questo istante, comincio a correre verso casa, sento gli ululati di cani in lontananza, e il suo cuore battere a mille, mentre corro a perdifiato e intimorito. Mi volto indietro, la strada è desolata. I due ragazzi non ci sono più, scomparsi come volatilizzati. 

Sudato e ansimante, rientro a casa. Accendo la luce del soggiorno. «Maxim, fratello, sono a casa!» Avverto un rumore di passi alle mie spalle, mi volto di scatto. Mio fratello Maxim è lì di fronte a me. Sorrido, ma il mip sorriso, purtroppo si tramuta in una smorfia di dolore, senza che mi renda conto percepisco un dolore lancinante al petto e abbassando lo sguardo, vedo mio fratello che sogghigna, mentre estrae il pugnale dal mio petto. Io lo guardo incredulo. «Perché lo hai fatto?» E crollo sul pavimento.
Mi sveglio di soprassalto sudato ed ansimante. “Oddio, era un incubo orribile. Fortuna era solo un sogno!” Guardo mio fratello maggiore Maxim. Il ragazzo biondo dagli occhi azzurri, che dorme nel letto accanto. Sorrido e sospiro nel comprendere che  si è trattato solo di un brutto sogno.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora