Il lunedì a lavoro mi aspetta una sorpresa, chiamiamola così.
Dopo aver bussato, entro nell'ufficio del signor Orlandi, per portare il solito caffè, e vedo, seduta alla sedia davanti la scrivania, una ragazza.
"Buongiorno, Jennifer!" mi saluta il capo.
"Buongiorno, signor Orlandi, il suo caffè..." gli rispondo appoggiando il bicchiere al solito posto "Scusate, non sapevo avesse un appuntamento."
Certo che non lo sapevo, sono io che organizzo i suoi appuntamenti.
"Tranquilla, Jennifer, ti presento Veronica." dice indicandomi la ragazza, che si alza in piedi e mi porge la mano timidamente. Gliela stringo, presentandomi a mia volta.
"Jenny, siediti." Orlandi mi indica la sedia di fianco a quella di Veronica "Bene. Ho appena assunto Veronica."
E perché dovrebbe interessarmi? Oh be' certo, a meno che...
"Ho fatto qualcosa di sbagliato? Se è cosi mi dispiace, bastava dirlo, avrei rimediato o comunque avrei cercato di farlo!" Oh mio Dio, non mi ha ancora licenziato ufficialmente che ha già trovato un'altra!
Ho bisogno di questo lavoro. Come farò? Non posso ritornare a casa, non adesso!
"Tranquilla, Jennifer, non saltare a conclusioni affrettate. Fammi spiegare."
"Oh sì certo, mi scusi." dico abbassando gli occhi sulle mie mani, mentre penso che devo iniziare ad inviare curriculum.
"Jenny, devo dirti una cosa molto importante." Ecco ci siamo, vai sputa il rospo "Ho bisogno che tu ti dedichi solamente ai quei prospetti che ti ho affidato qualche tempo fa. Ho necessità di aver dei report accurati entro due settimane."
Cosa? Non mi sta licenziando?
"Perché?" È l'unica cosa che esce dalla mia bocca.
"Lo scoprirai presto il perché, nel frattempo ho assunto Veronica proprio per aiutarti, sarà la tua assistente e si occuperà di tutto quello di cui ti occupavi prima tu."
Un'assistente? Ho un'assistente? Wow!
"Ok, signor Orlandi, certo, va bene." in questo momento sono in imbarazzo. Perché ho un'assistente? Ma soprattutto cosa avranno di così importante questi rapporti, da non poter farli studiare da chi di competenza ma da me che a confronto sono una novellina?
"Tutto bene, Jennifer?"
"Sì, certo, signor Orlandi."
"Bene allora mettiamoci a lavoro. Che appuntamenti mi aspettano oggi?" gli elenco gli impegni che avrà durante la giornata e faccio per uscire insieme a Veronica che mi segue.
"Ah, Jenny! Ho fatto mettere una seconda scrivania nel tuo ufficio per Veronica, spero non ti dispiaccia. Riferiscile le mansioni e dedicati al tuo compito, ok? "
"Ovvio che non mi dispiace, signor Orlandi. D'accordo, buona giornata."
Entriamo in quello che è diventato il nostro ufficio e scambio quattro chiacchiere con Veronica. È molto timida e non sa cosa deve fare. Ha sempre lavorato come receptionist, non venendo quasi mai calcolata. Essere ai piani alti di un'azienda importante le incute un po' di paura. La capisco benissimo, anche io all'inizio provavo i suoi stessi sentimenti.
La rassicuro e mi scuso se non sarò all'altezza della situazione, in fondo non so cosa significhi veramente avere un'assistente. Dovrò darle degli ordini? Questa cosa mi destabilizza. E se mi odia? E se le sto sulle palle? Non fare la stronza e andrà tutto bene!

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La mia nuova vita
ChickLit"Ho sempre pensato che ad un certo punto della vita tutti i sogni, le speranze e le aspettative che una persona avesse immaginato per sé stessa, si sarebbero realizzati. Ho sempre pensato che la speranza fosse davvero l'ultima cosa a morire. Finché...