Rimaniamo così per alcuni minuti, entrambi dobbiamo riprendere fiato.
Un colpo alla porta ci fa sobbalzare e ci riporta, inevitabilmente alla realtà.
"Nick, sei qui dentro?"
Cavolo! Oh cavolo, oh cavolo, ci ha scoperti.
Ho ancora la schiena contro la porta e una grande paura si impossessa di me, così tanto che penso che Jack possa vedermi, che possa sentirmi. Smetto addirittura di respirare. Guardo Nick negli occhi e lui sembra perfino tranquillo. Mi bacia delicatamente il collo, allontanandosi e spezzando l'abbraccio in cui eravamo ancora avvolti.
"Sì, Jack, arrivo!"
"Ti aspetto nel mio ufficio."
"Va bene!"
Sento i suoi passi farsi sempre più lontani e ricomincio a respirare.
"Nick devi..."
"Lo so." mi interrompe lui "Glielo dirò il prima possibile, devo solo capire alcune cose."
Cosa? È forse titubante sul nostro rapporto, così indeciso da non voler mettere a rischio la sua amicizia con Jack, per qualcosa che non esiste davvero? Io credevo che anche lui fosse preso da me.
"Quali... cose?" chiedo insicura di voler conoscere una sua risposta o meno.
"Non posso parlartene, riguardano anche lui e, non posso. Ma fidati, glielo dirò presto, devo solo trovare il momento giusto."
"E se ci scopre prima?"
"Non succederà." afferma convinto, unendo le sue labbra alle mie.
È così sicuro, io invece non sono certa di niente.
Tutta la mia vita sta cambiando così velocemente che quasi faccio fatica a rendermene conto.
Voglio però seguire il consiglio di Margherita, essere meno spensierata e cogliere le occasioni che mi si presentano.
Cercare di essere felice.
E con Nick lo sono.
Sì, è vero, c'è stato quel piccolo problema, quando ha cercato di... non riesco neanche a pensarci, e ho ancora dei dubbi a riguardo, ma quando sto con lui, quando mi parla, quando mi sfiora, sto bene, e vorrei non smettesse mai. Quando invece non c'è, mi manca, non posso fare a meno di pensare a lui.
Lo so che è sbagliato, lo so davvero, ma è più forte di me. La necessità che ho di lui è più forte di ogni cosa. Perché è questo che è diventato, una necessità, un bisogno primario, una droga senza la quale non riuscirei a vivere.
Non so come ci sia riuscito in così poco tempo ma mi sono accorta che ce l'ha fatta, mi è entrato dentro e non riesco più a lasciarlo andare. Non voglio lasciarlo andare. Mai. Per niente al mondo.
"Domani stiamo insieme?" mi domanda lui, riportandomi alla realtà.
"Vieni da me? Guardiamo un film o qualcosa del genere?"
"Va bene. A domani, piccola. E fai la brava stasera, ti tengo d'occhio."
"Anche tu!" affermo sorridendo e andando incontro alle sue labbra che si appoggiano alle mie.
"Esco prima io, a domani, piccola!" e così dicendo, si sistema ed esce, lasciandomi in quel bagno fin troppo grande.
Da sola, realizzo che il peso di questo segreto, chiamiamolo così, inizia a farsi sentire, mi sembra di essere una ladra, di dover fuggire dopo aver commesso un qualche reato.

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La mia nuova vita
ChickLit"Ho sempre pensato che ad un certo punto della vita tutti i sogni, le speranze e le aspettative che una persona avesse immaginato per sé stessa, si sarebbero realizzati. Ho sempre pensato che la speranza fosse davvero l'ultima cosa a morire. Finché...