CAPITOLO 8

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Non ci posso credere. È tutto così assurdo! E adesso che faccio? Niente! Che credi di fare?! No. No. No. Non è possibile. Quante possibilità avevo di incontrare proprio lui, per di più come mio nuovo capo? Sei la solita sfigata! Oddio, smettila anche tu, dico alla mia vocina interiore, che in questo momento sta diventando davvero insopportabile. Devo riflettere... Devo cercare di andarmene da qui, senza essere seguita da Jack. Cretina! Ora è il tuo capo, può rintracciarti solo schioccando le dita! Giusto.

Mi appoggio alla sedia per non cadere a terra, mentre Jack si avvicina a noi, squadrandomi da capo a piedi. 

"Vi conoscete?" Nicholas interrompe questo silenzio ormai diventato troppo imbarazzante. 

"Sì." affermo io, in contemporanea con Jack che risponde "No."

Nicholas e il signor Orlandi ci guardano perplessi e io resto in silenzio, non so davvero che cosa poter dire in questo momento. È Jack a parlare per primo. 

"Non credo di conoscerti, Jennifer..." dice incalzando il mio vero nome "Forse ho incontrato tua sorella gemella, Chiara." 

Bene perfetto, ha uno sguardo deluso e... arrabbiato?

Perché sembra arrabbiato? Dovrebbe essermi riconoscente, in fondo gli ho tolto l'imbarazzo post sesso.  

"Io... sono..." non riesco nemmeno a formulare una frase coerente "Non ho nessuna sorella."

"Ma va?!" afferma inarcando un sopracciglio "Quindi no, non credo di conoscerti veramente... Conosco solo una piccola bugiarda."

"Anche... anche io non conoscevo il tuo vero nome. Credevo ti chiamassi Jack." deglutisco.

"Infatti." afferma e con tre passi è praticamente davanti a me "Io non mento, Trottolino... mai! Mi chiamo Giacomo, ma vivo tra Milano e Londra e lì tutti mi chiamano Jack. Non mi risulta che Chiara sia la traduzione di Jennifer, in inglese o in qualsiasi altra lingua, giusto?" Aspetta una mia risposta che non arriva. So di aver sbagliato ma non l'ho sicuramente fatto per ferirlo, bensì per proteggere me stessa. 

Guardo velocemente la stanza, notando gli altri due uomini fermi immobili che osservano la scena e squadrano Giacomo con aria... preoccupata. 

Poso lo sguardo su quegli occhi azzurri che adesso sembrano più scuri, quasi grigi, freddi come il ghiaccio, e vedo dentro di essi la delusione e la rabbia. 

"Giusto?" prosegue lui, prendendomi una ciocca di capelli tra le dita e iniziando ad attorcigliarla. 

Faccio solo un debole cenno affermativo mentre un ghigno spunta dalle sue labbra. Sembra un leone pronto a sbranare la sua preda, e in questo caso la preda sono proprio io. Socchiudo per un secondo gli occhi, cercando di riprendere il controllo di me stessa quando una voce mi riporta alla realtà. 

"Jack..." riapro gli occhi vedendo Nicholas avvicinarsi verso di noi, lentamente, quasi come stesse cercando di avvicinarsi ad una bestia feroce pronta all'attacco "Ascolta, non so cosa sia successo tra di voi ma..." 

"Lei è fuggita!" Ringhia Jack tirandomi leggermente la ciocca di capelli "Io... io l'ho... l'ho..." si ferma. Ti prego non dire davanti a tutti che abbiamo fatto sesso. Ti prego.

"Io l'ho aiutata e l'ho accolta in casa mia, e lei mi ha ripagato fuggendo come una ladra. L'ho cercata per due settimane, cazzo!" 

Nicholas appoggia la mano sulla spalla di Jack, calmandolo.

"Ok, ha sbagliato, ma avrà avuto i suoi buoni motivi. Ti potrà spiegare tutto e troverete una soluzione, in fondo da ora in poi lavorerete insieme."

A quelle parole il mio corpo quasi si risveglia, e faccio un passo indietro.

La mia nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora