CAPITOLO 19

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Alla fine ho deciso di andare a casa di Nicholas. Diciamo che non ho avuto molta scelta, casa mia era fuori discussione, restare in ufficio non mi sembrava proprio il caso e andare in albergo era fin troppo squallido.

E quindi eccomi qui, ho appena varcato la soglia del suo appartamento. Attico, per la precisione. Che fantasia! Un po' scontato, non trovi?  Be' sarà pure scontato ma già dal soggiorno mi pare tutto  davvero molto bello e moderno.

All'ingresso un'enorme vetrata permette una vista sull'intera città, un grande divano fa da padrone davanti ad un camino di marmo. Tutto è sul tono del bianco e del nero. I pavimenti sono bianchi e lucidi, e contrastano perfettamente con il divano nero e con i mobili lineari sempre scuri.

Sono nervosa. Molto nervosa. E così inizio a torturami le pellicine delle dita, come mio solito. Nicholas mi sorride e prendendomi la mano, mi fa sedere sul divano.

"Vuoi qualcosa da bere?"

"Ehm... sì... un... acqua, grazie." in realtà non ho proprio sete, ma non vorrei essere scortese.

Nick si avvia all'altro lato della stanza, dove fa capolino un mobile bar, e poco dopo ritorna con un bicchiere d'acqua per me e quello che presumo sia rum o whisky, o comunque un qualsiasi liquido ambrato, per lui.

Bevo in pochi secondi, ho la gola secca, e, dopo aver appoggiato il bicchiere sul piccolo tavolino di vetro di fronte a me, riprendo a torturarmi le mani.

"Vuoi fare una doccia? La serata è stata lunga e stressante. Ti potrai rilassare un po'." cosa? Vuole fare una doccia insieme? O no, non sono ancora pronta. Mi vergogno. E poi come può propormelo così?

"No, va bene così." affermo, e sono sicura di essere arrossita. E non ho dubbi quando lui specifica con un "Da sola."

Che grandissima figura di merda!

Accetto solo per togliermi da questa situazione imbarazzante e lui mi accompagna in bagno. Attraversiamo un lungo corridoio bianco con alcuni quadri astratti appesi e, dopo avermi sorriso per un'ultima volta, se ne va chiudendo la porta dietro di me.

Il bagno è davvero spazioso. Una grandissima doccia con le pareti a mattoncini fa da padrona su un lato della stanza, mentre dall'altra, vicino alla finestra, c'è una bellissima vasca da bagno, bianca e grande, ci entreranno almeno quattro persone.

Davanti a me si trova un enorme specchio e il mobile nero con due lavabi. In un angolo invece ci sono i sanitari. Il tutto sui toni del grigio. È favoloso. 

Mi spoglio e velocemente entro sotto il getto di acqua calda. Inevitabilmente mi ritrovo a pensare a quanto io sia cambiata in questi mesi. Prima mi vergognavo perfino di fare una doccia a casa del mio ragazzo, con cui stavo da diversi anni, mentre ora mi ritrovo nel bagno di un ragazzo che conosco da qualche mese, con il quale sono andata a letto insieme neanche un'ora fa, e che tra l'altro è il mio capo. Per l'esattezza, non ci sei proprio andata a letto, quello era un divano! Sì, grazie di aver specificato, non cambia molto!

Sto attenta a non bagnarmi i capelli e mi insapono con il suo bagnoschiuma. Bene, ora so di Nicholas. Ho il suo profumo addosso. Quel profumo forte e deciso, ma delicato allo stesso tempo. Cinque minuti dopo esco e mi asciugo con un telo che aveva precedentemente preparato. In quel momento sento bussare alla porta.

"Ti ho preparato dei vestiti, tieni, te li passo." mi informa Nicholas e io apro leggermente la porta, ancora avvolta nell'asciugamano, afferrandoli.

Indosso prima il mio intimo, e più precisamente solo le mutandine in pizzo, visto che non avevo il reggiseno e poi una maglietta bianca di Nick. O Dio, non me la poteva dare nera? Che ha che non va?  Ho paura che si vedano i capezzoli. E quindi?  È inutile parlare con te, comunque, sei una stronza. Lo so, baby!

La mia nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora