In casa non c'è nessuno, le altre non sono ancora rientrate da lavoro. Veramente sono io che sono tornata prima, ma credo che non sarei riuscita a stare con Jack neanche un minuto di più. Decido di farmi una bella e rilassante doccia nel frattempo che aspetto le ragazze. Dopo essermi asciugata i capelli mi stendo sul divano. Ho bisogno di riposare. Sento la porta aprirsi e sia Elettra che Margherita entrano in casa.
"TU!" dico alzandomi di scatto e puntando il dito contro Elettra. "Che hai fatto? Una fattura, un rito voodoo, un malocchio?"
"Ehi, Jenny, che ti prende?" mi chiede Margherita, ma io non l'ascolto nemmeno.
"È colpa tua, Ele!"
"Che è successo?" chiede questa volta Elettra.
"Mi hai portato sfiga, ecco che è successo!" sentenzio.
Ci sediamo sul divano e racconto loro tutto quello che è successo in questa interminabile giornata.
"Smettetela di ridere!" ordino, ma niente, è inutile. Stanno ridendo di te, Jenny! Ma va?! Passiamo tutta la serata a parlare. Anzi, più precisamente Elettra e Margherita non smettono un secondo di ridere e di prendermi per il culo, mentre io cerco di trovare una qualche soluzione al mio leggero problemino. Ho pensato di andare a lavoro per un giorno, massimo due, e darmi malata per una settimana minimo; ritornare al lavoro per un altro giorno per poi ridarmi malata e così via. Ma non credo sia una buona idea. Ho proposto di fingere di avere una grave forma di non so che tipo di malattia contagiosa che mi obbliga a lavorare da casa, ma è stata bocciata subito.
Elettra ha proposto di rifare del buon sesso riparatore con Jack, in modo da farlo calmare. Ma stiamo scherzando?! Ovviamente ho rifiutato subito, e sempre Elettra ha proposto di andare a letto con Nicholas così da vedere le reazione di Jack. Inutile dire che ho rifiutato anche questa alternativa.
Alla fine non abbiamo risolto niente, domani mi tocca andare a lavorare!
"A proposito, mi stavo dimenticando di una cosa super importante!"
"Ancora più importante della sfiga che ti corre dietro?" chiede Elettra.
"Spiritosa." rispondo sarcastica mentre informo Margherita che domani dovrà venire in ufficio con me per parlare con Nicholas della mia proposta di assumerla come designer. Come mi aspettavo è super entusiasta. Spero che Nicholas le dia una possibilità, sarebbe davvero un bel punto di partenza per lei. Se lo merita.
"Grazie, Jenny! Sono così emozionata! Me ne vado a letto a fare un bel sonno rilassante prima della grande svolta. Incrociate la dita per me!"
Ci diamo la buonanotte e ognuno va nella propria camera.
La mattina apro gli occhi prima ancora del suono della sveglia. Non sono riuscita a dormire granché. Ogni volta che mi addormentavo sognavo degli occhi azzurri che si trasformavano in marroni, per poi tornare azzurri e così via.
Mi alzo e mi preparo per la giornata, oggi opto per dei pantaloni skinny, una blusa colorata ed una giacca nera, il tutto abbinato a delle décolleté gialle.
Raggiungo la cucina e trovo Margherita già pronta che mi chiede a che ora deve venire in ufficio.
"Non lo so, Maggie, Nicholas... cioè, il signor Spencer..."
"Siamo già al Nicholas?" mi interrompe e io le rispondo con un'alzata di spalle.
"Be'... lui... non me l'ha detto a che ora. Facciamo così, andiamo adesso, almeno mi accompagni, visto che sono a piedi!"
"Cat? È morto?" scuoto la testa in segno negativo "E allora come sei venuta qui ieri?"
"Non chiedere, Maggie, non chiedere." le rispondo ridendo.
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La mia nuova vita
Literatura Feminina"Ho sempre pensato che ad un certo punto della vita tutti i sogni, le speranze e le aspettative che una persona avesse immaginato per sé stessa, si sarebbero realizzati. Ho sempre pensato che la speranza fosse davvero l'ultima cosa a morire. Finché...